Questa monografia è il frutto d’una lunga consuetudine con l’autore dei Promessi sposi (com’è indicato, con precisione bibliografica, nella Premessa), ma dai saggi manzoniani dell’autore editi prima del 2004 non è ripresa direttamente alcuna parte. Il volume presenta, in dieci ampi capitoli, un’organica monografia di Alessandro Manzoni, studiato nell’esperienza biografica, nella formazione culturale, nell’iter della produzione artistica, alla luce delle acquisizioni più persuasive della moderna storiografia critica. In un ritratto monografico il difficile è il gioco delle parti, perché ciò che più conta è cercare di ricomporre il quadro e le forze in campo in modo da salvaguardare la complessità anche contraddittoria dell’insieme e, al tempo stesso, in modo da disegnare un profilo se non coerente, almeno non frantumato in mille parti, ma organizzato su talune essenziali linee portanti. Il gioco si fa più rischioso quando le strade battute dal protagonista sono tante e diverse. Manzoni ha praticato la poesia civile, la lirica sacra, il teatro, la narrativa, la prosa morale, politica, filosofica, la storiografia, la teoria della letteratura, la storia della lingua, la linguistica, l’epistolografia. Sì da essere oggetto di indagini che interessano i cultori di molteplici discipline. La presente monografia non propone una ricostruzione pacificamente assestata, però ruota su un cardine fondamentale. E questo cardine è il romanzo, ovvero i Promessi sposi con la Storia della colonna infame, che ne è parte integrante: dal 1821 al 1842, attraverso la redazione del Fermo e Lucia e le due successive edizioni, «ventisettana» e «quarantana». Tutto ruota su questo centro della riflessione linguistica e dell’organizzazione strutturale e della pratica destinazione pubblica del romanzo. Il che dà compatta coesione al quadro complessivo, riservando a non pochi versanti dell’attività dello scrittore la prospettiva d’una sintesi scorciata, ma nondimeno funzionale, sia all’identità e alla cultura di Manzoni, sia al significato e al valore primario della sua opera. Ne risulta un’inedita rilettura del romanzo, articolata sul motivo del suo complesso e ambiguo «bifrontismo», in quanto capolavoro, insieme, di affabile educazione popolare e di severa, vertiginosa, contestazione conoscitiva. This monograph is the outcome of a long acquaintance with the author of I Promessi sposi (as appears, with bibliographic precision, in the Foreword), but none of the essays on Manzoni published by the author before 2004 is directly taken up here. In ten long chapters, this volume presents an organic monograph on Alessandro Manzoni, studied in his biographical experience, cultural education, in the sequence of his artistic production, in the light of the most convincing acquisitions of modern critical historiography. In a monographic portrait, what is difficult is how the parts play together, because what is most important is to try to show the context and the forces involved so as to preserve the complexity and contradictions of the whole, while at the same time drawing a profile which, if not consistent, is at least not broken up into a thousand pieces, but organized along certain main lines. The game becomes even more risky to play, when the person we are speaking of has followed so many different paths. Manzoni wrote civil poetry, religious lyrics, theatre, fiction, moral, political, philosophical prose, historiography, the theory of literature, history of language, linguistics, letter writing. So much so that he has been the subject of investigations involving experts on many different disciplines. This monograph does not propose a peaceful and definitive view, but revolves around a basic hinge. And this hinge is the novel, the Promessi sposi together with the Storia della colonna infame, which is a full part of it: from 1821 to 1842, through the writing of Fermo e Lucia and the two later editions, the «ventisettana» and «quarantana». Everything revolves around this core of linguistic reflection and structural organization and the practical public destination of the novel. This gives compact cohesion to the overall picture, reserving to quite a few aspects of the activity of the writer the prospect of a shortened synthesis which is still functional both to the identity and culture of Manzoni and to the meaning and primary value of his work. The result is a new way of reading the novel, articulated around the motif of his complex and ambiguous “bifrontalism”, as a masterpiece, at the same time, of amenable popular education and of serious and dizzying knowledge and protest.

Manzoni / G. Tellini. - STAMPA. - (2007), pp. 1-376.

Manzoni

TELLINI, GINO
2007

Abstract

Questa monografia è il frutto d’una lunga consuetudine con l’autore dei Promessi sposi (com’è indicato, con precisione bibliografica, nella Premessa), ma dai saggi manzoniani dell’autore editi prima del 2004 non è ripresa direttamente alcuna parte. Il volume presenta, in dieci ampi capitoli, un’organica monografia di Alessandro Manzoni, studiato nell’esperienza biografica, nella formazione culturale, nell’iter della produzione artistica, alla luce delle acquisizioni più persuasive della moderna storiografia critica. In un ritratto monografico il difficile è il gioco delle parti, perché ciò che più conta è cercare di ricomporre il quadro e le forze in campo in modo da salvaguardare la complessità anche contraddittoria dell’insieme e, al tempo stesso, in modo da disegnare un profilo se non coerente, almeno non frantumato in mille parti, ma organizzato su talune essenziali linee portanti. Il gioco si fa più rischioso quando le strade battute dal protagonista sono tante e diverse. Manzoni ha praticato la poesia civile, la lirica sacra, il teatro, la narrativa, la prosa morale, politica, filosofica, la storiografia, la teoria della letteratura, la storia della lingua, la linguistica, l’epistolografia. Sì da essere oggetto di indagini che interessano i cultori di molteplici discipline. La presente monografia non propone una ricostruzione pacificamente assestata, però ruota su un cardine fondamentale. E questo cardine è il romanzo, ovvero i Promessi sposi con la Storia della colonna infame, che ne è parte integrante: dal 1821 al 1842, attraverso la redazione del Fermo e Lucia e le due successive edizioni, «ventisettana» e «quarantana». Tutto ruota su questo centro della riflessione linguistica e dell’organizzazione strutturale e della pratica destinazione pubblica del romanzo. Il che dà compatta coesione al quadro complessivo, riservando a non pochi versanti dell’attività dello scrittore la prospettiva d’una sintesi scorciata, ma nondimeno funzionale, sia all’identità e alla cultura di Manzoni, sia al significato e al valore primario della sua opera. Ne risulta un’inedita rilettura del romanzo, articolata sul motivo del suo complesso e ambiguo «bifrontismo», in quanto capolavoro, insieme, di affabile educazione popolare e di severa, vertiginosa, contestazione conoscitiva. This monograph is the outcome of a long acquaintance with the author of I Promessi sposi (as appears, with bibliographic precision, in the Foreword), but none of the essays on Manzoni published by the author before 2004 is directly taken up here. In ten long chapters, this volume presents an organic monograph on Alessandro Manzoni, studied in his biographical experience, cultural education, in the sequence of his artistic production, in the light of the most convincing acquisitions of modern critical historiography. In a monographic portrait, what is difficult is how the parts play together, because what is most important is to try to show the context and the forces involved so as to preserve the complexity and contradictions of the whole, while at the same time drawing a profile which, if not consistent, is at least not broken up into a thousand pieces, but organized along certain main lines. The game becomes even more risky to play, when the person we are speaking of has followed so many different paths. Manzoni wrote civil poetry, religious lyrics, theatre, fiction, moral, political, philosophical prose, historiography, the theory of literature, history of language, linguistics, letter writing. So much so that he has been the subject of investigations involving experts on many different disciplines. This monograph does not propose a peaceful and definitive view, but revolves around a basic hinge. And this hinge is the novel, the Promessi sposi together with the Storia della colonna infame, which is a full part of it: from 1821 to 1842, through the writing of Fermo e Lucia and the two later editions, the «ventisettana» and «quarantana». Everything revolves around this core of linguistic reflection and structural organization and the practical public destination of the novel. This gives compact cohesion to the overall picture, reserving to quite a few aspects of the activity of the writer the prospect of a shortened synthesis which is still functional both to the identity and culture of Manzoni and to the meaning and primary value of his work. The result is a new way of reading the novel, articulated around the motif of his complex and ambiguous “bifrontalism”, as a masterpiece, at the same time, of amenable popular education and of serious and dizzying knowledge and protest.
2007
9788884025722
1
376
G. Tellini
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