Il catalogo e la relativa mostra fanno parte di un progetto promosso dalla Direzione Generale per la Promozione e la Cooperazione Culturale del Ministero degli Affari esteri, che si è concretizzato in tre mostre (con cataloghi) curate da Ezio Godoli sugli architetti e ingegneri italiani in Siria e Libano e in Marocco. Nel testo per il catalogo sull’Egitto sono peraltro confluiti i risultati di ricerche compiute nell’ambito di diversi progetti, finanziati ininterrottamente dalla Comunità europea dal 2003, aventi per oggetto l’attività di architetti, ingegneri e imprenditori di costruzioni europei nel Medio Oriente e nell’Africa settentrionale. In questo contributo l’interesse dell’autore si è focalizzato prevalentemente sul contributo dell’emigrazione politica italiana (giacobini, carbonari, repubblicani mazziniani, garibaldini, ecc.), nella quale erano presenti numerosi architetti e ingegneri, alla costruzione dell’Egitto moderno, sotto la guida di Muhammad cAlì e dei suoi successori. Oltre a fare emergere l’importanza delle architetture edificate da architetti italiani per le élites politiche e economiche della società egiziana, il saggio ha messo in evidenza il fondamentale contributo italiano nell’opera di fiancheggiamento del nazionalismo arabo e nella ricerca di uno “stile architettonico nazionale” per l’Egitto moderno. È stata così messa in luce la complessità dell’azione di figure come Pietro Avoscani, Antonio Lasciac e Ernesto Verrucci Bey che, oltre ad essere architetti kediviali, avevano degli stretti rapporti con i vertici politici dello stato, che ricorrevano alle loro consulenze per questioni politiche, economiche e diplomatiche non strettamente attinenti alle loro competenze professionali.
Architetti e ingegneri italiani in Egitto: una migrazione di lunga durata / Italian architects and engineers in Egypt: a long-lasting political emigration / E. Godoli. - STAMPA. - (2008), pp. 13-45.
Architetti e ingegneri italiani in Egitto: una migrazione di lunga durata / Italian architects and engineers in Egypt: a long-lasting political emigration
GODOLI, EZIO
2008
Abstract
Il catalogo e la relativa mostra fanno parte di un progetto promosso dalla Direzione Generale per la Promozione e la Cooperazione Culturale del Ministero degli Affari esteri, che si è concretizzato in tre mostre (con cataloghi) curate da Ezio Godoli sugli architetti e ingegneri italiani in Siria e Libano e in Marocco. Nel testo per il catalogo sull’Egitto sono peraltro confluiti i risultati di ricerche compiute nell’ambito di diversi progetti, finanziati ininterrottamente dalla Comunità europea dal 2003, aventi per oggetto l’attività di architetti, ingegneri e imprenditori di costruzioni europei nel Medio Oriente e nell’Africa settentrionale. In questo contributo l’interesse dell’autore si è focalizzato prevalentemente sul contributo dell’emigrazione politica italiana (giacobini, carbonari, repubblicani mazziniani, garibaldini, ecc.), nella quale erano presenti numerosi architetti e ingegneri, alla costruzione dell’Egitto moderno, sotto la guida di Muhammad cAlì e dei suoi successori. Oltre a fare emergere l’importanza delle architetture edificate da architetti italiani per le élites politiche e economiche della società egiziana, il saggio ha messo in evidenza il fondamentale contributo italiano nell’opera di fiancheggiamento del nazionalismo arabo e nella ricerca di uno “stile architettonico nazionale” per l’Egitto moderno. È stata così messa in luce la complessità dell’azione di figure come Pietro Avoscani, Antonio Lasciac e Ernesto Verrucci Bey che, oltre ad essere architetti kediviali, avevano degli stretti rapporti con i vertici politici dello stato, che ricorrevano alle loro consulenze per questioni politiche, economiche e diplomatiche non strettamente attinenti alle loro competenze professionali.File | Dimensione | Formato | |
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