Al genio intuitivo di Diderot si devono le più vivaci anticipazioni del futuro trattamento poetico della lingua francese. Il "philosophe" che stava infatti per confermarsi, con il primo volume dell'"Encyclopédie", il portavoce esemplare dell' "esprit de système" dei Moderni s'imbatte in due paradossi che lo costringono ad invertire la rotta. Il primo è che il modello linguistico del francese sul quale si era costruita l'egemonia politica e culturale della sua nazione si rivela non essere fondato su un principio assoluto di chiarezza ma su un ordine acquisito e convenzionale del pensiero che irretisce in schemi aprioristici le modalità immediate della percezione individuale. Il secondo è che il paragone stesso con gli "Anciens" lo induce a riconoscere, in questa stessa "Lettre" (e contro la sua intenzione di partenza) una innata (e quanto mai moderna) poeticità al loro genio; perciò, la tesi in difesa dei "Modernes" si fa sempre meno sostenibile. Da questa crisi di metà Settecento che Diderot magistralmente intepreta, scaturisce la maturazione poetica del francese che attesta, malgrado l'influenza riconosciuta dell'idealismo tedesco, una revisione autoctona del fatto linguistico.

"Rerum novus nascitur ordo". Decadenza e poetica del francese nella "Lettre sur les sourds et muets" di Diderot / M. Landi. - STAMPA. - (2003), pp. 5-81.

"Rerum novus nascitur ordo". Decadenza e poetica del francese nella "Lettre sur les sourds et muets" di Diderot

LANDI, MICHELA
2003

Abstract

Al genio intuitivo di Diderot si devono le più vivaci anticipazioni del futuro trattamento poetico della lingua francese. Il "philosophe" che stava infatti per confermarsi, con il primo volume dell'"Encyclopédie", il portavoce esemplare dell' "esprit de système" dei Moderni s'imbatte in due paradossi che lo costringono ad invertire la rotta. Il primo è che il modello linguistico del francese sul quale si era costruita l'egemonia politica e culturale della sua nazione si rivela non essere fondato su un principio assoluto di chiarezza ma su un ordine acquisito e convenzionale del pensiero che irretisce in schemi aprioristici le modalità immediate della percezione individuale. Il secondo è che il paragone stesso con gli "Anciens" lo induce a riconoscere, in questa stessa "Lettre" (e contro la sua intenzione di partenza) una innata (e quanto mai moderna) poeticità al loro genio; perciò, la tesi in difesa dei "Modernes" si fa sempre meno sostenibile. Da questa crisi di metà Settecento che Diderot magistralmente intepreta, scaturisce la maturazione poetica del francese che attesta, malgrado l'influenza riconosciuta dell'idealismo tedesco, una revisione autoctona del fatto linguistico.
2003
9788846706805
5
81
M. Landi
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