La massiccia e qualificata presenza delle donne italiane nel mondo delle professioni giuridiche è un fenomeno risalente agli anni ’90 del XX secolo, che ha indotto a parlare di femminilizzazione dell’avvocatura e della magistratura, sia pure non ai loro vertici. Molte opportunità di lavoro oggi considerate quasi “naturali” sono però il frutto di un lungo e faticoso percorso, fatto di esclusioni, inclusioni, nuove esclusioni e re-inclusioni, andate di pari passo con la progressiva e incerta definizione della capacità giuridica della donna, alla quale è stato a lungo negato il “diritto” di accedere a professioni e carriere congrue con il titolo di studio. Seguendo un arco cronologico che dall’Unità arriva ai giorni nostri, l’Autrice ripercorre le varie tappe di questo processo, caratterizzato dall’ammissione all’avvocatura nel 1919 e alla magistratura nel 1963, che ha visto in gioco vari attori: donne, operatori del diritto, mondo politico. L’andamento diacronico intende far emergere le “luci” e le “ombre” di questa storia, che coincidono in buona parte con le diverse fasi politiche della storia d’Italia: l’età liberale; il primo dopoguerra; il ventennio fascista; i primi vent’anni dell’Italia repubblicana; gli anni ’60 e ’70; gli anni ‘80 e ’90 e infine i giorni nostri. Premio Gisa Giani 2011
Eva togata. Donne e professioni giuridiche in Italia dall'Unità a oggi / F. Tacchi. - STAMPA. - (2009), pp. I-225.
Eva togata. Donne e professioni giuridiche in Italia dall'Unità a oggi
TACCHI, FRANCESCA
2009
Abstract
La massiccia e qualificata presenza delle donne italiane nel mondo delle professioni giuridiche è un fenomeno risalente agli anni ’90 del XX secolo, che ha indotto a parlare di femminilizzazione dell’avvocatura e della magistratura, sia pure non ai loro vertici. Molte opportunità di lavoro oggi considerate quasi “naturali” sono però il frutto di un lungo e faticoso percorso, fatto di esclusioni, inclusioni, nuove esclusioni e re-inclusioni, andate di pari passo con la progressiva e incerta definizione della capacità giuridica della donna, alla quale è stato a lungo negato il “diritto” di accedere a professioni e carriere congrue con il titolo di studio. Seguendo un arco cronologico che dall’Unità arriva ai giorni nostri, l’Autrice ripercorre le varie tappe di questo processo, caratterizzato dall’ammissione all’avvocatura nel 1919 e alla magistratura nel 1963, che ha visto in gioco vari attori: donne, operatori del diritto, mondo politico. L’andamento diacronico intende far emergere le “luci” e le “ombre” di questa storia, che coincidono in buona parte con le diverse fasi politiche della storia d’Italia: l’età liberale; il primo dopoguerra; il ventennio fascista; i primi vent’anni dell’Italia repubblicana; gli anni ’60 e ’70; gli anni ‘80 e ’90 e infine i giorni nostri. Premio Gisa Giani 2011File | Dimensione | Formato | |
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