Fu con l’inizio del XVII secolo che le notizie a mezzo stampa divennero un elemento sempre più importante della cultura inglese. Se fino a quell’epoca le notizie erano prevalentemente diffuse oralmente, nei regni di Giacomo I e Carlo I un sempre maggior numero di pubblicazioni di notizie videro la luce. Fino al 1620 tali pubblicazioni erano generalmente sotto forma di broadside ballads e pamphlet giornalistici. Dopo il dicembre del 1620 cominciarono ad apparire anche pubblicazioni giornalistiche periodiche. I coranto o newsbook , come questi prototipi di giornali vengono ora chiamati, uscivano normalmente una volta alla settimana e per la maggior parte si occupavano di notizie che arrivavano dall’Europa. Per ragioni di censura era quasi impossibile riportare notizie riguardanti la Gran Bretagna. Ogni numero aveva una tiratura di circa 800 copie e pur essendo prevalentemente venduti a Londra nell’ambiente aristocratico e mercantile, venivano letti anche fuori dalla capitale. Dopo un’analisi dei principali temi riportati nelle notizie e del contesto socioculturale che circondava il mondo del giornalismo di allora, la monografia si propone di esaminare vari aspetti inerenti al linguaggio dei coranto e dei newsbook anche in funzione del ruolo della traduzione nello sviluppo della prosa giornalistica, il rapporto fra il linguaggio giornalistico e il plain style e le strategie retoriche escogitate dai cronisti per conferire credibilità ai loro resoconti. Tali strategie vengono confrontate con quelle della stampa moderna. Il volume è stato recensito nelle riviste internazionali Media History (2000, vol. 6, pp. 197-198) e Rivista di Letterature Moderne e Comparate 2001, LIV, 2, 240-242.
Corantos and newsbooks: language and discourse in the first English newspapers (1620-1641) / N.BROWNLEES. - STAMPA. - (1999), pp. 9-135.
Corantos and newsbooks: language and discourse in the first English newspapers (1620-1641)
BROWNLEES, NICHOLAS
1999
Abstract
Fu con l’inizio del XVII secolo che le notizie a mezzo stampa divennero un elemento sempre più importante della cultura inglese. Se fino a quell’epoca le notizie erano prevalentemente diffuse oralmente, nei regni di Giacomo I e Carlo I un sempre maggior numero di pubblicazioni di notizie videro la luce. Fino al 1620 tali pubblicazioni erano generalmente sotto forma di broadside ballads e pamphlet giornalistici. Dopo il dicembre del 1620 cominciarono ad apparire anche pubblicazioni giornalistiche periodiche. I coranto o newsbook , come questi prototipi di giornali vengono ora chiamati, uscivano normalmente una volta alla settimana e per la maggior parte si occupavano di notizie che arrivavano dall’Europa. Per ragioni di censura era quasi impossibile riportare notizie riguardanti la Gran Bretagna. Ogni numero aveva una tiratura di circa 800 copie e pur essendo prevalentemente venduti a Londra nell’ambiente aristocratico e mercantile, venivano letti anche fuori dalla capitale. Dopo un’analisi dei principali temi riportati nelle notizie e del contesto socioculturale che circondava il mondo del giornalismo di allora, la monografia si propone di esaminare vari aspetti inerenti al linguaggio dei coranto e dei newsbook anche in funzione del ruolo della traduzione nello sviluppo della prosa giornalistica, il rapporto fra il linguaggio giornalistico e il plain style e le strategie retoriche escogitate dai cronisti per conferire credibilità ai loro resoconti. Tali strategie vengono confrontate con quelle della stampa moderna. Il volume è stato recensito nelle riviste internazionali Media History (2000, vol. 6, pp. 197-198) e Rivista di Letterature Moderne e Comparate 2001, LIV, 2, 240-242.File | Dimensione | Formato | |
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