Questo libro tratta dei termini greci relativi all’uomo interiore avendo come punto di partenza l’etimologia di φρήν φρένες e φρονέω proposta dall’autore. Il verbo come pure il sostantivo vanno ricondotti al germanico got. brinnan e brannjan ‘scaldare, bruciare’ e il tratto semantico condiviso da tutte le voci è relativo alla temperatura calda. In quest’ottica possiamo riconoscere nelle φρένες un apparato del corpo con la funzione di caldaie, una preposta alla cottura/digestione dei cibi, l’altra al riscaldamento del θυμός, l’aria fisiologica calda che presiede al movimento e alla vita cosciente. Tale quadro fisiologico innalza ad epoca omerica (e ancora più oltre) le credenze greche che leggono la fisiologia del corpo umano alla luce dei due poli del CALDO e del FREDDO, credenze che si consolidano, assumendo veste scientifica, nella medicina ippocratica e nelle ricerche aristoteliche. Se alla vita cosciente presiede il principio del calore è anche vero che l’innalzamento della temperatura corporea deve essere mantenuto entro valori ‘normali’. A ciò preside il substrato vitale fresco che sulla scorta di un’attenta rilettura dei testi è possibile riconoscere in ψυχή. Questa non è riconducibile nel suo significato al gelido respiro del morto, ma a quel principio di umidità e frescura entro il quale la vita è possibile e il calore non è dannoso. Essa presiede alla vita inconscia e in questo senso può rappresentare l’anima del defunto. Tutta la famiglia lessicale che si raggruppa intorno a φρήν e φρονέω è ripresa in considerazione in quest’ottica, come pure si dà conto dell’espressione linguistica del fenomeno ‘sonno’, nonché di altri termini quali ἦτορ, στῆθος. Partendo dal mondo greco la ricerca arriva a proiettare tali credenze nel mondo indeuropeo. This book has its starting point in the comparison between gr. φρονέω and goth. brinnan, brannjan ‘to burn’. Correspondingly the φρένες appear to be a bodily complex apparatus ‘cooking’ foods and warming θυμός. Such etymological proposal draws back until Homeric times the belief on the balancing of human physiology between the two poles of WARM and COLD. Homeric corpus has been examined throughout and compared with Greek philosophical and medical texts, namely Hippocrates, Plato and Aristoteles. Self consciousness, mental and physical activity have as one source the warm air, θυμός, produced by the φρένες. In this frame we can answer the question if does a living man have a ψυχή. Ψυχή was neither breath nor a tabuistic designation of the departing soul: it is likely to be the designation of the ‘fresh’ substrate sustaining vegetative and unconscious life and controlling bodily temperature. The whole φρονέω-family and many other terms concerning inner man and physiological phaenomena are carefully examined; evidences are given in order to show that the greek psychological terms can be explained within the same comprehensive view. A look at other Indo-european languages lets preview interesting results are to be expected by pursuing analogous researches.

La temperatura dell'anima. Parole omeriche per l'interiorità / R. Stefanelli. - STAMPA. - (2010), pp. I-VIII-243.

La temperatura dell'anima. Parole omeriche per l'interiorità

STEFANELLI, ROSSANA
2010

Abstract

Questo libro tratta dei termini greci relativi all’uomo interiore avendo come punto di partenza l’etimologia di φρήν φρένες e φρονέω proposta dall’autore. Il verbo come pure il sostantivo vanno ricondotti al germanico got. brinnan e brannjan ‘scaldare, bruciare’ e il tratto semantico condiviso da tutte le voci è relativo alla temperatura calda. In quest’ottica possiamo riconoscere nelle φρένες un apparato del corpo con la funzione di caldaie, una preposta alla cottura/digestione dei cibi, l’altra al riscaldamento del θυμός, l’aria fisiologica calda che presiede al movimento e alla vita cosciente. Tale quadro fisiologico innalza ad epoca omerica (e ancora più oltre) le credenze greche che leggono la fisiologia del corpo umano alla luce dei due poli del CALDO e del FREDDO, credenze che si consolidano, assumendo veste scientifica, nella medicina ippocratica e nelle ricerche aristoteliche. Se alla vita cosciente presiede il principio del calore è anche vero che l’innalzamento della temperatura corporea deve essere mantenuto entro valori ‘normali’. A ciò preside il substrato vitale fresco che sulla scorta di un’attenta rilettura dei testi è possibile riconoscere in ψυχή. Questa non è riconducibile nel suo significato al gelido respiro del morto, ma a quel principio di umidità e frescura entro il quale la vita è possibile e il calore non è dannoso. Essa presiede alla vita inconscia e in questo senso può rappresentare l’anima del defunto. Tutta la famiglia lessicale che si raggruppa intorno a φρήν e φρονέω è ripresa in considerazione in quest’ottica, come pure si dà conto dell’espressione linguistica del fenomeno ‘sonno’, nonché di altri termini quali ἦτορ, στῆθος. Partendo dal mondo greco la ricerca arriva a proiettare tali credenze nel mondo indeuropeo. This book has its starting point in the comparison between gr. φρονέω and goth. brinnan, brannjan ‘to burn’. Correspondingly the φρένες appear to be a bodily complex apparatus ‘cooking’ foods and warming θυμός. Such etymological proposal draws back until Homeric times the belief on the balancing of human physiology between the two poles of WARM and COLD. Homeric corpus has been examined throughout and compared with Greek philosophical and medical texts, namely Hippocrates, Plato and Aristoteles. Self consciousness, mental and physical activity have as one source the warm air, θυμός, produced by the φρένες. In this frame we can answer the question if does a living man have a ψυχή. Ψυχή was neither breath nor a tabuistic designation of the departing soul: it is likely to be the designation of the ‘fresh’ substrate sustaining vegetative and unconscious life and controlling bodily temperature. The whole φρονέω-family and many other terms concerning inner man and physiological phaenomena are carefully examined; evidences are given in order to show that the greek psychological terms can be explained within the same comprehensive view. A look at other Indo-european languages lets preview interesting results are to be expected by pursuing analogous researches.
2010
9788880982753
I-VIII
243
R. Stefanelli
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