La distruzione del Veneto contadino e la violenza del Veneto contemporaneo, convertito in cupo distretto industriale, nella narrazione di una antropologa la cui personale vicenda biografica attraversa questo lacerante passaggio. E la costringe a fare i conti con le proprie origini, la memoria, la politica e la religione, con questioni di genere e anche con il mutare del corpo. Ne risulta una narrazione vissuta che rende conto di una macerazione estrema, condotta fino ai limiti del possibile, sperimentando ogni sfumatura del metodo perduttivo (Piasere L., 2002). L’autrice riversa in un raccontare a tratti drammatico, a tratti gioioso, una polifonia di personaggi antichi ed attuali, dentro ad un paesaggio cosmico che ha annullato la scansione del tempo: un mondo apparentemente onirico e invece così vero, in cui tutto è contemporaneamente presente ed animato. Una vicenda realmente accaduta è raccontata su piani diversi, per diversi approcci: ad una narrazione letteraria quasi trasognata fa seguito un collage di voci e di documenti, per dare solida consistenza ai fatti e infine una puntuale cronologia dello svolgersi anche politico degli avvenimenti. Risultato compiuto di una ricerca sul campo, retrospettiva e obbligatoria, singolare per le circostanze e la condizione in cui essa è avvenuta: l’autrice è vissuta da sempre nello stesso luogo che rievoca. Reportage di una grande battaglia ambientalista, combattuta e documentata nel corso di oltre vent’anni, contro la realizzazione di una autostrada, breve ma colossale nella sua retorica progettuale. The anthropologist recounts the destruction of the rural Veneto, region in which she lives, that has been transformed in a dark industrial area. The anthropologist deal with this real history proposing different approaches: the literary narration is followed by a collage of documents and oral testimonies and at the end it is proposed a detailed chronology of the political events. This is the result of a necessary, retrospective, on-field research, carried out with the experimentation of the “perduttivo” method (PIasere L. 2002). The research is unique in its conditions of development: indeed the author has always been living in this same environment of which she tell about, documenting an environmentalist fight, lasted more than 20 years, against a short but monstrous motorway.
Bibo. Dalla palude ai cementi, una storia esemplare / N. Breda. - STAMPA. - (2010), pp. 1-184.
Bibo. Dalla palude ai cementi, una storia esemplare.
BREDA, NADIA
2010
Abstract
La distruzione del Veneto contadino e la violenza del Veneto contemporaneo, convertito in cupo distretto industriale, nella narrazione di una antropologa la cui personale vicenda biografica attraversa questo lacerante passaggio. E la costringe a fare i conti con le proprie origini, la memoria, la politica e la religione, con questioni di genere e anche con il mutare del corpo. Ne risulta una narrazione vissuta che rende conto di una macerazione estrema, condotta fino ai limiti del possibile, sperimentando ogni sfumatura del metodo perduttivo (Piasere L., 2002). L’autrice riversa in un raccontare a tratti drammatico, a tratti gioioso, una polifonia di personaggi antichi ed attuali, dentro ad un paesaggio cosmico che ha annullato la scansione del tempo: un mondo apparentemente onirico e invece così vero, in cui tutto è contemporaneamente presente ed animato. Una vicenda realmente accaduta è raccontata su piani diversi, per diversi approcci: ad una narrazione letteraria quasi trasognata fa seguito un collage di voci e di documenti, per dare solida consistenza ai fatti e infine una puntuale cronologia dello svolgersi anche politico degli avvenimenti. Risultato compiuto di una ricerca sul campo, retrospettiva e obbligatoria, singolare per le circostanze e la condizione in cui essa è avvenuta: l’autrice è vissuta da sempre nello stesso luogo che rievoca. Reportage di una grande battaglia ambientalista, combattuta e documentata nel corso di oltre vent’anni, contro la realizzazione di una autostrada, breve ma colossale nella sua retorica progettuale. The anthropologist recounts the destruction of the rural Veneto, region in which she lives, that has been transformed in a dark industrial area. The anthropologist deal with this real history proposing different approaches: the literary narration is followed by a collage of documents and oral testimonies and at the end it is proposed a detailed chronology of the political events. This is the result of a necessary, retrospective, on-field research, carried out with the experimentation of the “perduttivo” method (PIasere L. 2002). The research is unique in its conditions of development: indeed the author has always been living in this same environment of which she tell about, documenting an environmentalist fight, lasted more than 20 years, against a short but monstrous motorway.File | Dimensione | Formato | |
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