Abstract: Come si può facilmente verificare, nella straordinaria e immensa bibliografia passiva pessoana, si è dato, a tutt’oggi, in relazione alle altre opere ortoeteronime di Pessoa, scarsa attenzione al Fausto, poema incompiuto e frammentario, al quale tuttavia l’autore si è dedicato per tutta la vita, considerando che l’ultimo frammento porta la data del 1933. Infatti, al di là dello studio ampio e approfondito di Manuel Gusmão (O Poema Impossível. O ‘Fausto’ de Pessoa, 1986) e di altri pochi saggi di rilievo e, nei loro punti di vista, davvero non comuni e di ampio respiro (Eduardo Lourenço, Silvina Rodrigues Lopes, Orietta Del bene, Giulia Lanciani, fra i pochi da ricordare)abbiamo un imbarazzante vuoto critico attorno al discorso testuale in esso inscenato, improntato di forti accenti esoterici che, a mio avviso, si dissemina senza soluzione di continuità per tutto il poema. Così, mi sembra che – ponendo la debita attenzione alla struttura del testo, nel suo intrecciarsi di discorsi intratestuali e, di conseguenza, nel dialogo intenso e continuo che lo stesso testo mantiene con tutti gli altri testi pessoani, in un reciproco e proficuo rispecchiamento – sia opportuno sottolineare come il Fausto iscriva in sé tutte le voci e tutti i discorsi che transitano e si incrociano nel macrotesto. Tenendo in considerazione tutto ciò, non c’è dubbio che, soprattutto, è il discorso esoterico che, in modo più significativo, si propone come chiave di lettura di elezione e plausibile – anche se non l’unica – del testo intero nei significati veicolati: sia all’interno del testo stesso che in relazione intratestuale con tutti gli altri testi orto-eteronimi. Di fatti, esso convoca sul proscenio della sua testualità, in aperto dialogo, i testi in prosa e in poesia di riflessione e contenuto ermetico che l’autore, fin da giovane e fino agli ultimi anni della sua vita, come ricorda Yvette Centeno, è venuto elaborando.

Faust negato o la scrittura dell'esclusione. Il Fausto di Fernando Pessoa / P.Ceccucci. - In: HUMANITAS. - ISSN 0018-7461. - STAMPA. - n.5-6, Set-Dic 2007:(2007), pp. 989-1010.

Faust negato o la scrittura dell'esclusione. Il Fausto di Fernando Pessoa

CECCUCCI, PIERO
2007

Abstract

Abstract: Come si può facilmente verificare, nella straordinaria e immensa bibliografia passiva pessoana, si è dato, a tutt’oggi, in relazione alle altre opere ortoeteronime di Pessoa, scarsa attenzione al Fausto, poema incompiuto e frammentario, al quale tuttavia l’autore si è dedicato per tutta la vita, considerando che l’ultimo frammento porta la data del 1933. Infatti, al di là dello studio ampio e approfondito di Manuel Gusmão (O Poema Impossível. O ‘Fausto’ de Pessoa, 1986) e di altri pochi saggi di rilievo e, nei loro punti di vista, davvero non comuni e di ampio respiro (Eduardo Lourenço, Silvina Rodrigues Lopes, Orietta Del bene, Giulia Lanciani, fra i pochi da ricordare)abbiamo un imbarazzante vuoto critico attorno al discorso testuale in esso inscenato, improntato di forti accenti esoterici che, a mio avviso, si dissemina senza soluzione di continuità per tutto il poema. Così, mi sembra che – ponendo la debita attenzione alla struttura del testo, nel suo intrecciarsi di discorsi intratestuali e, di conseguenza, nel dialogo intenso e continuo che lo stesso testo mantiene con tutti gli altri testi pessoani, in un reciproco e proficuo rispecchiamento – sia opportuno sottolineare come il Fausto iscriva in sé tutte le voci e tutti i discorsi che transitano e si incrociano nel macrotesto. Tenendo in considerazione tutto ciò, non c’è dubbio che, soprattutto, è il discorso esoterico che, in modo più significativo, si propone come chiave di lettura di elezione e plausibile – anche se non l’unica – del testo intero nei significati veicolati: sia all’interno del testo stesso che in relazione intratestuale con tutti gli altri testi orto-eteronimi. Di fatti, esso convoca sul proscenio della sua testualità, in aperto dialogo, i testi in prosa e in poesia di riflessione e contenuto ermetico che l’autore, fin da giovane e fino agli ultimi anni della sua vita, come ricorda Yvette Centeno, è venuto elaborando.
2007
n.5-6, Set-Dic 2007
989
1010
P.Ceccucci
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