Il libro si occupa della mobilità come tema di progetto spaziale: un progetto le cui spiccate potenzialità "federative" (di spazi, politiche, saperi) sono tali da farne un efficace strumento di trasformazione qualitativa della città e del territorio, tanto più potente in ragione del carattere pervasivo del fenomeno mobilità e della continuità transcalare degli spazi in cui esplica. Punto centrale in questa interpretazione è la ricerca di un equilibrio (diverso a seconda dei livelli di servizio chiamati in causa) tra la dimensione tecnica dello spostamento e la "sfera sociale", tendenzialmente conflittuali. Tale conflittualità, estremamente marcata negli spazi stradali, si attenua nei sistemi urbani di trasporto collettivo in sede propria per riemergere nei termini mutati della dialettica globale/locale in corrispondenza dei nodi di accesso alla rete ferroviaria; può assumere infine un’evidenza drammatica nel modo con cui le grandi infrastrutture – lineari o puntuali - si interfacciano al territorio. Dopo aver ripercorso nel primo capitolo le esperienze fondative – piani, progetti, modelli teorici – che, dall’avvento della ferrovia alla motorizzazione di massa, hanno interpretato, guidato o preconizzato i mutamenti di forma e dimensione dei sistemi urbani in rapporto ai progressi tecnologici nel campo dei trasporti, il libro si sofferma a illustrare le condizioni attuali – culturali e operative - con cui il “progetto di mobilità” deve necessariamente confrontarsi, determinate, da un lato, dall’”esplosione” del trasporto privato e dal venir meno dei valori e dei vincoli di prossimità su cui si è fondato storicamente il modello insediativo urbano, dall’altro dal maturare di una nuova coscienza collettiva sotto le insegne della “sostenibilità”, rispecchiata nei recenti orientamenti disciplinari nel campo delle scienze territoriali e (sia pure in modo parziale e talvolta contraddittorio) nelle politiche dell’Unione Europea. Gli ultimi capitoli sono infine dedicati al tema specifico della qualità spaziale delle infrastrutture, con una progressione che va dalla scala minuta delle relazioni di vicinato alle lunghe percorrenze, attraverso l’analisi e il confronto di esperienze significative soprattutto europee. La trattazione segue due chiavi interpretative principali, fra loro per altro strettamente correlate: a) il progetto di mobilità come progetto di spazio pubblico; b) il progetto di mobilità come progetto di paesaggio: nozioni entrambe non univoche, ma comunque riferibili a un'idea generale dello spazio come bene collettivo, che fa da Leitmotiv all’intero volume.

Progettare la mobilità / F. Alberti. - STAMPA. - (2008), pp. 5-240.

Progettare la mobilità

ALBERTI, FRANCESCO
2008

Abstract

Il libro si occupa della mobilità come tema di progetto spaziale: un progetto le cui spiccate potenzialità "federative" (di spazi, politiche, saperi) sono tali da farne un efficace strumento di trasformazione qualitativa della città e del territorio, tanto più potente in ragione del carattere pervasivo del fenomeno mobilità e della continuità transcalare degli spazi in cui esplica. Punto centrale in questa interpretazione è la ricerca di un equilibrio (diverso a seconda dei livelli di servizio chiamati in causa) tra la dimensione tecnica dello spostamento e la "sfera sociale", tendenzialmente conflittuali. Tale conflittualità, estremamente marcata negli spazi stradali, si attenua nei sistemi urbani di trasporto collettivo in sede propria per riemergere nei termini mutati della dialettica globale/locale in corrispondenza dei nodi di accesso alla rete ferroviaria; può assumere infine un’evidenza drammatica nel modo con cui le grandi infrastrutture – lineari o puntuali - si interfacciano al territorio. Dopo aver ripercorso nel primo capitolo le esperienze fondative – piani, progetti, modelli teorici – che, dall’avvento della ferrovia alla motorizzazione di massa, hanno interpretato, guidato o preconizzato i mutamenti di forma e dimensione dei sistemi urbani in rapporto ai progressi tecnologici nel campo dei trasporti, il libro si sofferma a illustrare le condizioni attuali – culturali e operative - con cui il “progetto di mobilità” deve necessariamente confrontarsi, determinate, da un lato, dall’”esplosione” del trasporto privato e dal venir meno dei valori e dei vincoli di prossimità su cui si è fondato storicamente il modello insediativo urbano, dall’altro dal maturare di una nuova coscienza collettiva sotto le insegne della “sostenibilità”, rispecchiata nei recenti orientamenti disciplinari nel campo delle scienze territoriali e (sia pure in modo parziale e talvolta contraddittorio) nelle politiche dell’Unione Europea. Gli ultimi capitoli sono infine dedicati al tema specifico della qualità spaziale delle infrastrutture, con una progressione che va dalla scala minuta delle relazioni di vicinato alle lunghe percorrenze, attraverso l’analisi e il confronto di esperienze significative soprattutto europee. La trattazione segue due chiavi interpretative principali, fra loro per altro strettamente correlate: a) il progetto di mobilità come progetto di spazio pubblico; b) il progetto di mobilità come progetto di paesaggio: nozioni entrambe non univoche, ma comunque riferibili a un'idea generale dello spazio come bene collettivo, che fa da Leitmotiv all’intero volume.
2008
9788879703734
5
240
F. Alberti
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
F.Alberti (2008) Progettare la mobilità.pdf

Accesso chiuso

Tipologia: Versione finale referata (Postprint, Accepted manuscript)
Licenza: Tutti i diritti riservati
Dimensione 9.39 MB
Formato Adobe PDF
9.39 MB Adobe PDF   Richiedi una copia

I documenti in FLORE sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificatore per citare o creare un link a questa risorsa: https://hdl.handle.net/2158/513456
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact