Sulla scia del forte interesse mostrato dalla storiografia internazionale, a partire soprattutto dagli anni Ottana, per lo studio del servizio domestico quale prezioso elemento rivelatore delle strutture relazionali sia fra le classi sociali che fra i sessi, nei vari contesti urbani del XIX secolo, il volume affronta l’analisi della composizione del settore della domesticità nella realtà fiorentina di metà Ottocento, proprio nel momento in cui inizia ad affermarsi in Italia il nuovo modello borghese di famiglia. Lo studio si propone così di focalizzare contemporaneamente l’attenzione su due fronti: da un lato quello dell’indagine sulle condizioni di vita e sulla mentalità delle classi subalterne, dall’altro quello della definizione dei modelli comportamentali sia delle borghesie emergenti che della “composite élite” fiorentina. E’ comunque soprattutto sul piano metodologico che la ricerca intende apportare un contributo innovativo agli studi sull’argomento, operando una sintesi tra l’approccio di tipo demografico alla storia della famiglia (in primo luogo dietro le suggestioni degli studi di Laslett, di Wall e del Cambridge Group, sempre molto attenti al ruolo chiave del servizio domestico nel ciclo di via delle popolazioni ottocentesche) e quello della cosiddetta “storia dei sentimenti”, che trova in Stone e Flandrin i suoi massimi esponenti. E’ dunque la trama del complesso intreccio tra diverse tipologie di fonti ad offrire la chiave di lettura del volume che, partendo da una dettagliata analisi degli “Stati delle anime” del 1841 del 1863 e del 1874 (per quanto riguarda le tre parrocchie compine di S. Felice in Piazza, S. Trinita e SS. Annunziata), attinge alla documentazione fornita dagli atti notarili, alle fonti dell’Archivio di Stato civile, a quelle del Tribunale di Firenze, conservate presso l’Archivio di Stato (processi d’Assise), alle “Liste di miserabilità” redatte dalla Congregazione di S. Giovanni Battista (fondo ECA dell’archivio storico del Comune di Firenze), e gli elenchi degli internati nella Pia Casa di lavoro, da un lato, a di quelli degli “eligibili” dall’altro , senza trascurare l’analisi dei molti archivi familiari (Corsini, Niccolini, Ginori Conti, Ginori Lisci, Viviani della Robbia, Antinori, Peruzzi de’ Medici ecc.) - ricchi di spunti e di suggestioni per quanto riguarda le trasformazioni degli stili di vita degli strati nobiliari nel corso dell’800. Ciò non toglie che illuminanti si siano rivelate, d’altra parte, le tante informazioni offerte, fra le righe, dalla letteratura minore del tempo, dalla memorialistica e dalla abbondantissima messe di Galatei, destinata ad assumere un valore performativo difficilmente sopravvalutabile nell’Italia postunitaria.

SERVITÙ, NOBILI E BORGHESI NELLA FIRENZE DELL'OTTOCENTO / M. CASALINI. - STAMPA. - (1997), pp. 1-284.

SERVITÙ, NOBILI E BORGHESI NELLA FIRENZE DELL'OTTOCENTO

CASALINI, MARIA
1997

Abstract

Sulla scia del forte interesse mostrato dalla storiografia internazionale, a partire soprattutto dagli anni Ottana, per lo studio del servizio domestico quale prezioso elemento rivelatore delle strutture relazionali sia fra le classi sociali che fra i sessi, nei vari contesti urbani del XIX secolo, il volume affronta l’analisi della composizione del settore della domesticità nella realtà fiorentina di metà Ottocento, proprio nel momento in cui inizia ad affermarsi in Italia il nuovo modello borghese di famiglia. Lo studio si propone così di focalizzare contemporaneamente l’attenzione su due fronti: da un lato quello dell’indagine sulle condizioni di vita e sulla mentalità delle classi subalterne, dall’altro quello della definizione dei modelli comportamentali sia delle borghesie emergenti che della “composite élite” fiorentina. E’ comunque soprattutto sul piano metodologico che la ricerca intende apportare un contributo innovativo agli studi sull’argomento, operando una sintesi tra l’approccio di tipo demografico alla storia della famiglia (in primo luogo dietro le suggestioni degli studi di Laslett, di Wall e del Cambridge Group, sempre molto attenti al ruolo chiave del servizio domestico nel ciclo di via delle popolazioni ottocentesche) e quello della cosiddetta “storia dei sentimenti”, che trova in Stone e Flandrin i suoi massimi esponenti. E’ dunque la trama del complesso intreccio tra diverse tipologie di fonti ad offrire la chiave di lettura del volume che, partendo da una dettagliata analisi degli “Stati delle anime” del 1841 del 1863 e del 1874 (per quanto riguarda le tre parrocchie compine di S. Felice in Piazza, S. Trinita e SS. Annunziata), attinge alla documentazione fornita dagli atti notarili, alle fonti dell’Archivio di Stato civile, a quelle del Tribunale di Firenze, conservate presso l’Archivio di Stato (processi d’Assise), alle “Liste di miserabilità” redatte dalla Congregazione di S. Giovanni Battista (fondo ECA dell’archivio storico del Comune di Firenze), e gli elenchi degli internati nella Pia Casa di lavoro, da un lato, a di quelli degli “eligibili” dall’altro , senza trascurare l’analisi dei molti archivi familiari (Corsini, Niccolini, Ginori Conti, Ginori Lisci, Viviani della Robbia, Antinori, Peruzzi de’ Medici ecc.) - ricchi di spunti e di suggestioni per quanto riguarda le trasformazioni degli stili di vita degli strati nobiliari nel corso dell’800. Ciò non toglie che illuminanti si siano rivelate, d’altra parte, le tante informazioni offerte, fra le righe, dalla letteratura minore del tempo, dalla memorialistica e dalla abbondantissima messe di Galatei, destinata ad assumere un valore performativo difficilmente sopravvalutabile nell’Italia postunitaria.
1997
8822245164
1
284
M. CASALINI
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