«Gli italiani non sanno le lingue straniere» è una frase-stereotipo che si sente ripetere ossessivamente, ma non dagli stranieri, come ci si aspetterebbe, bensì dagli italiani stessi. La domanda è: non «sanno» o non «vogliono» o non «possono» sapere le lingue? Su questi interrogativi si può intervenire, e la collana in cui compare questo volume è mirata proprio a modificare lo status quo, cercando di far sì che gli studenti vogliano imparare le lingue, e possano impararle, attraverso un insegnamento condotto secondo metodologie glottodidattiche efficaci, a cominciare dall’inglese, ma includendovi anche altre lingue comunitarie. Il volume individua non tanto metodologie didattiche per la classe, quanto nuove situazioni (auto)didattiche, che vengono in aiuto di coloro che «vogliono» imparare le lingue per convinzione e apertura mentale, o «devono» impararle perché un’economia e una società sempre più aperte e internazionali escludono chi non sa almeno l’inglese. Questo impianto strutturale rende Gli italiani e le lingue straniere un testo unico e ne fa un documento essenziale per comprendere come si comporta l’Italia nei confronti delle lingue.
Gli italiani e le lingue straniere / E.Borello; M.C. Luise. - STAMPA. - (2011).
Gli italiani e le lingue straniere
BORELLO, ENRICO;LUISE, MARIA CECILIA
2011
Abstract
«Gli italiani non sanno le lingue straniere» è una frase-stereotipo che si sente ripetere ossessivamente, ma non dagli stranieri, come ci si aspetterebbe, bensì dagli italiani stessi. La domanda è: non «sanno» o non «vogliono» o non «possono» sapere le lingue? Su questi interrogativi si può intervenire, e la collana in cui compare questo volume è mirata proprio a modificare lo status quo, cercando di far sì che gli studenti vogliano imparare le lingue, e possano impararle, attraverso un insegnamento condotto secondo metodologie glottodidattiche efficaci, a cominciare dall’inglese, ma includendovi anche altre lingue comunitarie. Il volume individua non tanto metodologie didattiche per la classe, quanto nuove situazioni (auto)didattiche, che vengono in aiuto di coloro che «vogliono» imparare le lingue per convinzione e apertura mentale, o «devono» impararle perché un’economia e una società sempre più aperte e internazionali escludono chi non sa almeno l’inglese. Questo impianto strutturale rende Gli italiani e le lingue straniere un testo unico e ne fa un documento essenziale per comprendere come si comporta l’Italia nei confronti delle lingue.I documenti in FLORE sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.