L’attenzione è rivolta alle pagine di M. Merleau-Ponty, da Il dubbio di Cézanne a Il visibile e l’invisibile, in cui il filosofo francese affida alla pittura il privilegio esclusivo di celebrare un’ontologia della visione capace di penetrare nel mistero dell’Essere. L’intento del saggio è di dimostrare come, così facendo, Merleau-Ponty abbia evitato di confrontarsi sino in fondo con la fotografia, smarrendo la possibilità di cogliere quanto in essa – attraverso una relazione conflittuale e al tempo stesso feconda con la stessa pittura – intrattiene un rapporto cruciale con il narcisismo e con l’enigma dell’invisibile.
Memorie di specchio. Merleau-Ponty e l'inconscio ottico della "psiche" / S. Vitale. - STAMPA. - (2010), pp. 7-95.
Memorie di specchio. Merleau-Ponty e l'inconscio ottico della "psiche".
VITALE, SERGIO
2010
Abstract
L’attenzione è rivolta alle pagine di M. Merleau-Ponty, da Il dubbio di Cézanne a Il visibile e l’invisibile, in cui il filosofo francese affida alla pittura il privilegio esclusivo di celebrare un’ontologia della visione capace di penetrare nel mistero dell’Essere. L’intento del saggio è di dimostrare come, così facendo, Merleau-Ponty abbia evitato di confrontarsi sino in fondo con la fotografia, smarrendo la possibilità di cogliere quanto in essa – attraverso una relazione conflittuale e al tempo stesso feconda con la stessa pittura – intrattiene un rapporto cruciale con il narcisismo e con l’enigma dell’invisibile.File | Dimensione | Formato | |
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