Le spietate. Eros e violenza nella letteratura femminile del Novecento, Avagliano 2004 (nuova edizione, 2010). Il libro ha avuto una prima edizione nel 2004. Un itinerario teorico e comparatistico all’interno della letteratura femminile degli ultimi due secoli, attraverso l’esame di temi, motivi, generi letterari, in un orizzonte sovranazionale e interdisciplinare. Si mettono a fuoco alcune forme in cui le donne hanno rappresentato il male, l’eros, la violenza, la morte. Come narrano alcune scrittrici le loro “storie notturne”? Perché si identificano con il punto di vista del personaggio negativo e del mostro? Lo studio si muove in un territorio franco, fra fonti storiche e testi letterari, alla ricerca delle tappe della riflessione delle donne sul sé autoriale, ripercorrendo, sin dalle prime prove in area cinquecentesca, la scrittura autobiografica come punta emergente di un lungo percorso di affioramenti dell’io. Le fonti storiche che testimoniano una scrittura indiretta, quasi di “transito” della soggettività delle donne, si aprono poco alla volta ad un uso sempre più forte e consapevole della scrittura, fino alle ora dolorose, ora euforiche, ora ideologicamente compiaciute autobiografie della contemporaneità. Dalla scrittura delle mistiche, non delle donne ma attraverso le donne, alla metautobiografia. Dai recinti e perimetri stretti del passato ai fertili sconfinamenti e spaesamenti dell’io contemporaneo, in un’utopia di trasformazione che sovverte gerarchie e parodizza logiche di potere. Chiude il quadro un capitolo dedicato a testi letterari e di documentazione memorialistica scritti da donne sulla Resistenza.
Le spietate. Eros e violenza nella letteratura femminile (nuova edizione) / E. Pellegrini. - STAMPA. - (2010).
Le spietate. Eros e violenza nella letteratura femminile (nuova edizione)
PELLEGRINI, ERNESTINA
2010
Abstract
Le spietate. Eros e violenza nella letteratura femminile del Novecento, Avagliano 2004 (nuova edizione, 2010). Il libro ha avuto una prima edizione nel 2004. Un itinerario teorico e comparatistico all’interno della letteratura femminile degli ultimi due secoli, attraverso l’esame di temi, motivi, generi letterari, in un orizzonte sovranazionale e interdisciplinare. Si mettono a fuoco alcune forme in cui le donne hanno rappresentato il male, l’eros, la violenza, la morte. Come narrano alcune scrittrici le loro “storie notturne”? Perché si identificano con il punto di vista del personaggio negativo e del mostro? Lo studio si muove in un territorio franco, fra fonti storiche e testi letterari, alla ricerca delle tappe della riflessione delle donne sul sé autoriale, ripercorrendo, sin dalle prime prove in area cinquecentesca, la scrittura autobiografica come punta emergente di un lungo percorso di affioramenti dell’io. Le fonti storiche che testimoniano una scrittura indiretta, quasi di “transito” della soggettività delle donne, si aprono poco alla volta ad un uso sempre più forte e consapevole della scrittura, fino alle ora dolorose, ora euforiche, ora ideologicamente compiaciute autobiografie della contemporaneità. Dalla scrittura delle mistiche, non delle donne ma attraverso le donne, alla metautobiografia. Dai recinti e perimetri stretti del passato ai fertili sconfinamenti e spaesamenti dell’io contemporaneo, in un’utopia di trasformazione che sovverte gerarchie e parodizza logiche di potere. Chiude il quadro un capitolo dedicato a testi letterari e di documentazione memorialistica scritti da donne sulla Resistenza.I documenti in FLORE sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.