"Estátua de sal" di Maria Ondina Braga: un'autobiografia luso-cinese

Macao si è proposta, fin dai primi contatti nel XVI secolo, come “ponte interculturale” fra Europa e Asia e come fulcro di espansione del Cristianesimo nell’Estremo Oriente, dove per secoli si sono mescolate popolazioni, culture, lingue, tradizioni asiatiche e occidentali e dove notevoli personalità governative e letterarie hanno trovato accoglienza o rifugio. In tale clima di miscigenação e interculturalidade, si inserisce, in epoca contemporanea, la scrittrice portoghese Maria Ondina Braga, oggetto del presente lavoro, la quale ha lasciato il Portogallo perché “rapita” dal fascino e mistero delle terre orientali. Tuttavia, più che una piacevole “avventura”, la sua è stata una vera e propria “fuga” dal paese natale - provinciale, tradizionalista e cattolico - verso quell’Oriente utopico che avrebbe dovuto rappresentare il luogo della rinascita e della propria affermazione come donna e scrittrice.