Traduzione del Discorso Nobel per la Letteratura di Imre Kertesz (2002) presentata insieme con il testo di Laudatio di Peter Esterhazy e un saggio introduttivo di B. Tottossy. Quest'ultimo ricongiunge le prospettive dei due scrittori. In effetti, dicendo che 'la letteratura esiste' Kertesz e Esterhazy tentano, con tutta la loro opera, le vie della “riunificazione” fra passato e presente e, in contemporanea, quelle della soluzione dell’aporia dell’intellettuale (letterato) dell’Europa (dell’Est). Una realta' effettuale divenuta astratta e un intellettuale che si sente “disperatamente estraneo” ad essa: sono gli assunti che nell'analisi letteraria portano a comprendere con Kertesz “la situazione dell’essere umano" ("lo stadio terminale della grande avventura, cui l’uomo europeo è giunto dopo duemila anni di cultura etica e morale”), la sua 'minacciosa' forma mentis e, con Esterhazy, le possibilita' di 'reagire' a tale situazione nella e con l'arte (“l’arte non parla mai del passato, al massimo lo prende come suo tema”). La ricostruzione dell'intima, letteraria interlocuzione dei due scrittori fa emergere l'aspetto essenziale della visione 'ontologico-letteraria' che accomuna i due scrittori (pur nella importante diversità sul piano delle scelte estetiche): la "vera storia” che la letteratura puo' raccontare non sara' dunque ne' passato, ne' futuro, ma operoso giudizio presente. La letteratura come cultura del presente potra', se vorra', “servire” il futuro.

Trad. it. di Imre Kertesz, "Eureka – Discorso per il Nobel" / B. Tottossy. - In: LETTERA INTERNAZIONALE. - ISSN 1592-2898. - STAMPA. - 76:(2003), pp. 59-62.

Trad. it. di Imre Kertesz, "Eureka – Discorso per il Nobel"

TOTTOSSY, BEATRIX
2003

Abstract

Traduzione del Discorso Nobel per la Letteratura di Imre Kertesz (2002) presentata insieme con il testo di Laudatio di Peter Esterhazy e un saggio introduttivo di B. Tottossy. Quest'ultimo ricongiunge le prospettive dei due scrittori. In effetti, dicendo che 'la letteratura esiste' Kertesz e Esterhazy tentano, con tutta la loro opera, le vie della “riunificazione” fra passato e presente e, in contemporanea, quelle della soluzione dell’aporia dell’intellettuale (letterato) dell’Europa (dell’Est). Una realta' effettuale divenuta astratta e un intellettuale che si sente “disperatamente estraneo” ad essa: sono gli assunti che nell'analisi letteraria portano a comprendere con Kertesz “la situazione dell’essere umano" ("lo stadio terminale della grande avventura, cui l’uomo europeo è giunto dopo duemila anni di cultura etica e morale”), la sua 'minacciosa' forma mentis e, con Esterhazy, le possibilita' di 'reagire' a tale situazione nella e con l'arte (“l’arte non parla mai del passato, al massimo lo prende come suo tema”). La ricostruzione dell'intima, letteraria interlocuzione dei due scrittori fa emergere l'aspetto essenziale della visione 'ontologico-letteraria' che accomuna i due scrittori (pur nella importante diversità sul piano delle scelte estetiche): la "vera storia” che la letteratura puo' raccontare non sara' dunque ne' passato, ne' futuro, ma operoso giudizio presente. La letteratura come cultura del presente potra', se vorra', “servire” il futuro.
2003
76
59
62
B. Tottossy
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