Il Piano per l’Accessibilità è un programma operativo finalizzato a conseguire l’accessibilità dell’ambiente costruito quale valore fondante della qualità della vita delle persone e dei processi di trasformazione urbana. E’ informato da una visione sistemica che correla l’accessibilità ai servizi alla persona e alle attività di prevenzione, alle funzioni e ai servizi urbani, alla dimensione spazio-temporale della città, alla mobilità, alla promozione della cultura dell’accessibilità, all’utilizzo efficace delle risorse. L’obiettivo principale del Piano per l’Accessibilità è di creare le condizioni affinché si realizzino fattori ambientali che permettano, ad ogni persona, nella misura più ampia possibile, di svolgere le attività quotidiane in condizioni di autonomia, di formarsi culturalmente, di condurre una vita lavorativa dignitosa e socialmente gratificante, di partecipare, in maniera diretta, alla vita collettiva e alla crescita della propria comunità. Rimuovendo gli ostacoli, fisici ed immateriali, che inibiscono i rapporti tra le persone, il Piano per l’Accessibilità diviene, infatti, anche un’esperienza di socializzazione e uno strumento di empowerment e di coesione sociale. Il Piano per l’Accessibilità costituisce un’evoluzione culturale e scientifica del Piano per Eliminazione delle Barriere Architettoniche (PEBA), strumento di programmazione degli interventi di adeguamento finalizzati all’accessibilità ambientale obbligatorio per gli Enti e per le Società Pubbliche. L’opera “I Piani per l’Accessibilità” è il frutto di un lavoro di ricerca interdisciplinare; i settori disciplinari coinvolti sono stati: architettura, urbanistica, scienze umane, informatica, economia, statistica. L’opera si articola in due parti: nella prima (“Inquadramento generale”) si delimita il campo d’indagine e si mettono in luce i presupposti concettuali dei Piani per l’Accessibilità; nella seconda (“Indirizzi operativi per l’attuazione dei Piani per l’Accessibilità”) si propongono una procedura operativa e i contenuti congruenti per porre in essere i Piani nelle diverse realtà locali ancora sprovviste di questo essenziale strumento di pianificazione per la qualità degli habitat. Il libro - a cui è allegato un CD per garantire la lettura anche alle persone ipovedenti - è il frutto di due ricerche commissionate al Centro Interuniversitario TESIS dalla Provincia di Pistoia su finanziamento della Regione Toscana e svolte tra il 2008 ed il 2011. Il curatore dell'opera è anche autore delle seguenti parti del libro: “Introduzione”; § I.1.1; § I.1.2; cap. I.2; § I.3.1; Appendice I.1; Parte II “Prolegomeni” (salvo “Coordinamento con gli strumenti urbanistici regionali” di F. Di Cara); Fase 1 (con B. Benesperi, F. Di Cara, V. Còntini, M. Galligani, A. Laurìa, S. Lomi, A.M. Maraviglia, A. Sforzi, S. Soldani, L. Tesi, C. Tamburini); 2.1 (con F. Di Cara); 2.2; 2.3 (salvo 2.3.1 con B. Benesperi); 3.1.2; § 3.1.3; § 3.1.4; § 4.1.1, § 4.1.2, § 4.1.3, § 4.1.4 § 4.1.5, §4.1.8, § 4.1.9 (con B. Benesperi); Appendici I.1, II.1(con B. Benesperi, F. Di Cara, V. Contini, M. Galligani, F. Lepori, S. Lomi, A.M. Maraviglia, M. Mariani, G. Osonagli, A. Sforzi, S. Soldani, L. Tesi), II.2, II.3, II.4, II.5 (con B. Benesperi); II.6 (con F. Di Cara); II.8, II.10 (con B. Benesperi)
I Piani per l'Accessibilità. Una sfida per promuovere l'autonomia dei cittadini e valorizzare i luoghi dell'abitare / A. Lauria. - STAMPA. - (2012), pp. 1-444.
I Piani per l'Accessibilità. Una sfida per promuovere l'autonomia dei cittadini e valorizzare i luoghi dell'abitare
LAURIA, ANTONIO
2012
Abstract
Il Piano per l’Accessibilità è un programma operativo finalizzato a conseguire l’accessibilità dell’ambiente costruito quale valore fondante della qualità della vita delle persone e dei processi di trasformazione urbana. E’ informato da una visione sistemica che correla l’accessibilità ai servizi alla persona e alle attività di prevenzione, alle funzioni e ai servizi urbani, alla dimensione spazio-temporale della città, alla mobilità, alla promozione della cultura dell’accessibilità, all’utilizzo efficace delle risorse. L’obiettivo principale del Piano per l’Accessibilità è di creare le condizioni affinché si realizzino fattori ambientali che permettano, ad ogni persona, nella misura più ampia possibile, di svolgere le attività quotidiane in condizioni di autonomia, di formarsi culturalmente, di condurre una vita lavorativa dignitosa e socialmente gratificante, di partecipare, in maniera diretta, alla vita collettiva e alla crescita della propria comunità. Rimuovendo gli ostacoli, fisici ed immateriali, che inibiscono i rapporti tra le persone, il Piano per l’Accessibilità diviene, infatti, anche un’esperienza di socializzazione e uno strumento di empowerment e di coesione sociale. Il Piano per l’Accessibilità costituisce un’evoluzione culturale e scientifica del Piano per Eliminazione delle Barriere Architettoniche (PEBA), strumento di programmazione degli interventi di adeguamento finalizzati all’accessibilità ambientale obbligatorio per gli Enti e per le Società Pubbliche. L’opera “I Piani per l’Accessibilità” è il frutto di un lavoro di ricerca interdisciplinare; i settori disciplinari coinvolti sono stati: architettura, urbanistica, scienze umane, informatica, economia, statistica. L’opera si articola in due parti: nella prima (“Inquadramento generale”) si delimita il campo d’indagine e si mettono in luce i presupposti concettuali dei Piani per l’Accessibilità; nella seconda (“Indirizzi operativi per l’attuazione dei Piani per l’Accessibilità”) si propongono una procedura operativa e i contenuti congruenti per porre in essere i Piani nelle diverse realtà locali ancora sprovviste di questo essenziale strumento di pianificazione per la qualità degli habitat. Il libro - a cui è allegato un CD per garantire la lettura anche alle persone ipovedenti - è il frutto di due ricerche commissionate al Centro Interuniversitario TESIS dalla Provincia di Pistoia su finanziamento della Regione Toscana e svolte tra il 2008 ed il 2011. Il curatore dell'opera è anche autore delle seguenti parti del libro: “Introduzione”; § I.1.1; § I.1.2; cap. I.2; § I.3.1; Appendice I.1; Parte II “Prolegomeni” (salvo “Coordinamento con gli strumenti urbanistici regionali” di F. Di Cara); Fase 1 (con B. Benesperi, F. Di Cara, V. Còntini, M. Galligani, A. Laurìa, S. Lomi, A.M. Maraviglia, A. Sforzi, S. Soldani, L. Tesi, C. Tamburini); 2.1 (con F. Di Cara); 2.2; 2.3 (salvo 2.3.1 con B. Benesperi); 3.1.2; § 3.1.3; § 3.1.4; § 4.1.1, § 4.1.2, § 4.1.3, § 4.1.4 § 4.1.5, §4.1.8, § 4.1.9 (con B. Benesperi); Appendici I.1, II.1(con B. Benesperi, F. Di Cara, V. Contini, M. Galligani, F. Lepori, S. Lomi, A.M. Maraviglia, M. Mariani, G. Osonagli, A. Sforzi, S. Soldani, L. Tesi), II.2, II.3, II.4, II.5 (con B. Benesperi); II.6 (con F. Di Cara); II.8, II.10 (con B. Benesperi)File | Dimensione | Formato | |
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