L'articolo documenta una proposta progettuale di recupero e rifunzionalizzazione di un annesso a Villa Regina a Torino. L’insieme delle richieste contenute nel bando, che evidenziano il ruolo del nuovo edificio come “misura di ciò che esiste e di ciò che è esistito” ma anche segno di una cultura contemporanea, rendono il tema delicato ma particolarmente interessante . Si tratta in pratica di misurarsi con una grande complessità, aggiungendo materiale nuovo, sovrapponendo l’ultimo strato a quelli precedenti senza compromettere il delicato rapporto del costruito col verde, senza togliere qualità all’insieme, anzi possibilmente attribuendo a questo un valore aggiunto. Il progetto si confronta con queste esigenze prendendo l’avvio da un’attenta analisi della preesistenza, di ciò che esiste ed è leggibile sul sito, l’ingombrante presenza dei volumi tecnici e dei servizi, la traccia del porticato, delle cantine e delle fondazioni di Palazzo Chiablese e di ciò che è testimoniato e rappresentato nei documenti e nelle raffigurazioni antiche. Un’indagine quasi stratigrafica dell’edificio alla ricerca non tanto di un singolo momento della storia nel quale cristallizzare l’immagine del nuovo edificio quanto piuttosto per comprendere il valore dell’insieme degli interventi, delle nuove aggiunte che della vicenda costruttiva della preesistenza fanno parte, talvolta anche con il loro valore di sovrapposizione e incompletezza.
"Accoglienza con vista" / A. Capestro; A. Baratelli. - STAMPA. - (2011), pp. 46-46.
"Accoglienza con vista"
CAPESTRO, ANTONIO;
2011
Abstract
L'articolo documenta una proposta progettuale di recupero e rifunzionalizzazione di un annesso a Villa Regina a Torino. L’insieme delle richieste contenute nel bando, che evidenziano il ruolo del nuovo edificio come “misura di ciò che esiste e di ciò che è esistito” ma anche segno di una cultura contemporanea, rendono il tema delicato ma particolarmente interessante . Si tratta in pratica di misurarsi con una grande complessità, aggiungendo materiale nuovo, sovrapponendo l’ultimo strato a quelli precedenti senza compromettere il delicato rapporto del costruito col verde, senza togliere qualità all’insieme, anzi possibilmente attribuendo a questo un valore aggiunto. Il progetto si confronta con queste esigenze prendendo l’avvio da un’attenta analisi della preesistenza, di ciò che esiste ed è leggibile sul sito, l’ingombrante presenza dei volumi tecnici e dei servizi, la traccia del porticato, delle cantine e delle fondazioni di Palazzo Chiablese e di ciò che è testimoniato e rappresentato nei documenti e nelle raffigurazioni antiche. Un’indagine quasi stratigrafica dell’edificio alla ricerca non tanto di un singolo momento della storia nel quale cristallizzare l’immagine del nuovo edificio quanto piuttosto per comprendere il valore dell’insieme degli interventi, delle nuove aggiunte che della vicenda costruttiva della preesistenza fanno parte, talvolta anche con il loro valore di sovrapposizione e incompletezza.I documenti in FLORE sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.