Esiste da tempo una diatriba sulla relazione fra agorafobia e disturbo di panico. Da una parte, l’agorafobia viene considerata una forma molto grave del disturbo di panico, dall’altra risulta un disturbo indipendente. Gli studi condotti sulla popolazione generale e su campioni clinici non hanno apportato un chiarimento in quanto differiscono ampiamente. Le indagini di popolazione mostrano un'elevata proporzione di soggetti con agorafobia senza attacchi di panico mentre gli studi su campioni clinici evidenziano una frequenza più bassa. Scopo di questo studio è stato fare una valutazione clinica di un campione di popolazione generale. Metodi: studio naturalistico di un campione di soggetti rappresentativo della popolazione generale. Gli strumenti utilizzati sono stati: la Mini International Neuroppsychiatric Interview per lo screening iniziale, la Florence Psychiatric Interview e la Composite International Diagnostic Interview (CIDI) per la diagnosi psichiatrica, la Mobility Inventory for Agoraphobia (MIA) per la valutazione clinica dell'agorafobia. Risultati: dei 559 soggetti risultati positivi alla prima valutazione psichiatrica sono stati individuati 21 soggetti con sintomi di evitamento agorafobico lieve - grave. Di essi è stato possibile rivalutarne 14. Il punteggio MIA era compatibile con un rilevante evitamento agorafobico ma non necessariamente risultava associato a una diagnosi di agorafobia. Dei 14 soggetti rivalutati 5 (35.71%) avevano una diagnosi di agorafobia con attacchi di panico sottosoglia, 4 (28.57%) avevano agorafobia con disturbo di panico, 2 (14.29%) avevano una diagnosi di episodio depressivo maggiore, 1 soggetto (7.14%) è risultato acrofobico, 2 soggetti non soddisfacevano i criteri per nessun disturbo psichiatrico (14.28%). Valutando poi il pattern di comorbilità risultava che nei soggetti con diagnosi di agorafobia si era verificato nel corso della vita almeno un altro disturbo psichiatrico con una frequenza non casuale. Conclusioni: a differenza di quanto riportato dalla maggior parte degli studi di popolazione, sembra che la diagnosi "pura" di agorafobia non esista sia perché la quasi totalità dei soggetti agorafobici ha presentato limitati attacchi di panico sia per l'elevato grado di comorbilità.

Agorafobia: disturbo reale o epifenomeno dei sistemi classificativi? / F. Cosci; L. Abrardi; D. Bartolozzi; C. Cecchi; M. Ciampelli; D. D'Adamo; M.C. Di Meo; C. Di Primio; M. Lai; L. Lampronti; S. Lassi; B. Lo Iacono; C. Ravaldi; S. Rosi; M.A. Scarpato; E. Truglia; S. Valgiusti; C. Faravelli. - In: GIORNALE ITALIANO DI PSICOPATOLOGIA. - ISSN 1592-1107. - STAMPA. - 10:(2004), pp. 221-221.

Agorafobia: disturbo reale o epifenomeno dei sistemi classificativi?

COSCI, FIAMMETTA;C. Ravaldi;FARAVELLI, CARLO
2004

Abstract

Esiste da tempo una diatriba sulla relazione fra agorafobia e disturbo di panico. Da una parte, l’agorafobia viene considerata una forma molto grave del disturbo di panico, dall’altra risulta un disturbo indipendente. Gli studi condotti sulla popolazione generale e su campioni clinici non hanno apportato un chiarimento in quanto differiscono ampiamente. Le indagini di popolazione mostrano un'elevata proporzione di soggetti con agorafobia senza attacchi di panico mentre gli studi su campioni clinici evidenziano una frequenza più bassa. Scopo di questo studio è stato fare una valutazione clinica di un campione di popolazione generale. Metodi: studio naturalistico di un campione di soggetti rappresentativo della popolazione generale. Gli strumenti utilizzati sono stati: la Mini International Neuroppsychiatric Interview per lo screening iniziale, la Florence Psychiatric Interview e la Composite International Diagnostic Interview (CIDI) per la diagnosi psichiatrica, la Mobility Inventory for Agoraphobia (MIA) per la valutazione clinica dell'agorafobia. Risultati: dei 559 soggetti risultati positivi alla prima valutazione psichiatrica sono stati individuati 21 soggetti con sintomi di evitamento agorafobico lieve - grave. Di essi è stato possibile rivalutarne 14. Il punteggio MIA era compatibile con un rilevante evitamento agorafobico ma non necessariamente risultava associato a una diagnosi di agorafobia. Dei 14 soggetti rivalutati 5 (35.71%) avevano una diagnosi di agorafobia con attacchi di panico sottosoglia, 4 (28.57%) avevano agorafobia con disturbo di panico, 2 (14.29%) avevano una diagnosi di episodio depressivo maggiore, 1 soggetto (7.14%) è risultato acrofobico, 2 soggetti non soddisfacevano i criteri per nessun disturbo psichiatrico (14.28%). Valutando poi il pattern di comorbilità risultava che nei soggetti con diagnosi di agorafobia si era verificato nel corso della vita almeno un altro disturbo psichiatrico con una frequenza non casuale. Conclusioni: a differenza di quanto riportato dalla maggior parte degli studi di popolazione, sembra che la diagnosi "pura" di agorafobia non esista sia perché la quasi totalità dei soggetti agorafobici ha presentato limitati attacchi di panico sia per l'elevato grado di comorbilità.
2004
F. Cosci; L. Abrardi; D. Bartolozzi; C. Cecchi; M. Ciampelli; D. D'Adamo; M.C. Di Meo; C. Di Primio; M. Lai; L. Lampronti; S. Lassi; B. Lo Iacono; C. Ravaldi; S. Rosi; M.A. Scarpato; E. Truglia; S. Valgiusti; C. Faravelli
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