Effetto dell'etanolo sui sintomi indotti del test di provocazione con CO2 al 35%. Studio su pazienti con disturbo di panico e su volontari sani

I disturbi da abuso di alcol e il disturbo di panico sono in comorbilità in una percentuale di casi significativa. Il meccanismo alla base è ancora oggetto di discussione. I primi lavori sperimentali hanno suggerito che i soggetti abusatori di alcol, confrontati con i non abusatori, reagiscano meno all'infusione di sodio lattato e che l'assunzione orale di alcol riduca la risposta al test di provocazione con CO2 al 35%. Questo studio ha lo scopo di chiarire l'effetto farmacologico diretto dell'infusione di etanolo sui sintomi indotti dalla CO2. Metodi: sono stati reclutati 10 pazienti con disturbo di panico liberi da trattamento farmacologico e 16 volontari sani. Lo studio è stato condotto in doppio cieco, con confronto placebo-controllo, con randomizzazione e secondo un disegno di cross-over. Ogni soggetto è stato sottoposto al test di provocazione con CO2 al 35% dopo l'infusione endovenosa di una dose moderata di etanolo durante un giorno di sperimentazione e di placebo durante un altro giorno di sperimentazione. Risultati: dopo il test di provocazione, l'ansia soggettiva e i sintomi tipo panico sono risultati aumentati significativamente meno in condizione di infusione di etanolo rispetto al placebo (p = 0.041). L'assessment effettuato prima del test non mostrava alcuna differenza statisticamente significativa fra il giorno in cui era stato infuso l'etanolo e quello di infusione di placebo. Discussione: dosi moderate di etanolo riducono la risposta al test di provocazione con CO2 al 35% nei pazienti con disturbo di panico senza determinare una sedazione clinicamente evidente prima del test medesimo. Conclusioni: i risultati confermano i dati di letteratura che evidenziano un effetto farmacologico specifico di tipo ansiolitico dell'etanolo nel panico.