La legna da ardere è il principale prodotto che si ottiene dall'utilizzazione del bosco ceduo. Sebbene la produzione di combustibili vegetali si sia fortemente ridotta dall'ultimo dopoguerra, a causa della diffusione dei combustibili derivati dal petrolio, questa ha mostrato negli ultimi anni segni di ripresa, anche in conseguenza di impieghi industriali alternativi quali la produzione di pannelli o quella di paste per carta, stabilizzandosi sui 4 milioni di metri cubi annui (più della metà delle utilizzazioni legnose nazionali) dei quali circa l'85 % proviene dall'utilizzazione dei cedui. Contemporaneamente alla diminuzione della richiesta di combustibili vegetali si è verificato un aumento del costo della manodopera in misura molto maggiore rispetto all'aumento del valore della legna da ardere (Hippoliti, 1983; Piegai, 1987). Alla luce di queste considerazioni si pone l'esigenza di individuare sistemi più razionali di utilizzazione del bosco ceduo che comportino, attraverso l'introduzione di nuove tecnologie, una minore incidenza del costo della manodopera. L'utilizzazione del bosco ceduo è a tutt'oggi generalmente caratterizzata da un basso livello di meccanizzazione che richiede un impiego di manodopera elevato (Baldini et al., 1993); infatti lo scarso valore degli assortimenti ricavati unito alle basse produttività conseguibili, imputabili alle piccole dimensioni delle piante, non hanno offerto ampi margini allo sviluppo di tecnologie più avanzate. Inoltre le limitate dimensioni della proprietà forestale unite alla spiccata stagionalità del lavoro costituiscono un altro osta¬colo per una meccanizzazione specifica dei lavori. In passato, se si esclude l'avvallamento, gli animali erano l'unico mezzo d'esbosco utilizzato ma, nonostante il loro impiego sia in molti casi ancora conveniente, è diventato sempre più difficile trovare chi si prenda cura di questi per tutto l'anno (Baldini & Spinelli, 1989; Hippoliti, 1984; Piegai et al., 1980; Zanzucchi, 1989). I trattori si sono così affermati sempre più ed attualmente sono il mezzo d'esbosco più impiegato nell'utilizzazione dei cedui. D'altra parte l'impiego dei trattori è legato alla presenza di piste e da ciò consegue che i boschi situati in zone impervie e privi di viabilità forestale e quindi inaccessibili ai trattori non vengono di fatto utilizzati. Generalmente il 20% di pendenza del terreno viene considerato il limite massimo sul quale i trattori possono operare in sicurezza anche fuori pista ed anche il limite minimo che permette il funzionamento delle gru a cavo (Hippoliti, 1988); inoltre l'esbosco in discesa è facilitato rispetto a quello in salita che, in mancanza di adeguate piste, risulta praticamente impossibile per i mezzi normalmente impiegati. Le gru a cavo sono l'unico mezzo in grado di esboscare in salita su pendenze superiori al 20% e su distanze superiori ai 100 m in assenza di piste, risentendo molto poco delle condizioni morfologiche del terreno (pendenza e accidentalità). Queste però, ad eccezione di alcuni casi sporadici, non vengono impiegate nell'utilizzazione dei cedui; il motivo di tale situazione è da attribuire principalmente al costo ed alla specificità dell'attrezzatura che, contrariamente ai trattori, non può trovare usi alternativi in agri¬coltura, alla necessità di personale esperto per il loro funzionamento (Hippoliti et al, 1984; Piegai, 1990) ed infine, ma non per ultimo, alla scarsa conoscenza riguardo al loro possibile impiego. L'Inventario Forestale Nazionale indica che oltre l'80 % della superficie a ceduo si trova su terreni con pendenza superiore al 20 %, quindi una superficie molto vasta sulla quale potenzialmente potrebbero essere impiegate le gru a cavo. Sebbene le gru a cavo siano un mezzo d'esbosco costoso che apparentemente mal si concilia con l'intrinseca povertà del ceduo, il loro utilizzo potrebbe consentire di allargare l'area dei cedui utilizzabili a quei boschi che si trovano in condizioni di morfologia del terreno e di accessibilità difficili. Questa ricerca è quindi finalizzata ad accertare quali possono essere attualmente le produttività ed il campo d'impiego delle gru a cavo a stazione motrice mobile nell'utilizzazione del ceduo.

Le gru a cavo a stazione motrice mobile nelle utilizzazioni dei cedui / Fabiano F.. - (1994).

Le gru a cavo a stazione motrice mobile nelle utilizzazioni dei cedui

FABIANO, FABIO
1994

Abstract

La legna da ardere è il principale prodotto che si ottiene dall'utilizzazione del bosco ceduo. Sebbene la produzione di combustibili vegetali si sia fortemente ridotta dall'ultimo dopoguerra, a causa della diffusione dei combustibili derivati dal petrolio, questa ha mostrato negli ultimi anni segni di ripresa, anche in conseguenza di impieghi industriali alternativi quali la produzione di pannelli o quella di paste per carta, stabilizzandosi sui 4 milioni di metri cubi annui (più della metà delle utilizzazioni legnose nazionali) dei quali circa l'85 % proviene dall'utilizzazione dei cedui. Contemporaneamente alla diminuzione della richiesta di combustibili vegetali si è verificato un aumento del costo della manodopera in misura molto maggiore rispetto all'aumento del valore della legna da ardere (Hippoliti, 1983; Piegai, 1987). Alla luce di queste considerazioni si pone l'esigenza di individuare sistemi più razionali di utilizzazione del bosco ceduo che comportino, attraverso l'introduzione di nuove tecnologie, una minore incidenza del costo della manodopera. L'utilizzazione del bosco ceduo è a tutt'oggi generalmente caratterizzata da un basso livello di meccanizzazione che richiede un impiego di manodopera elevato (Baldini et al., 1993); infatti lo scarso valore degli assortimenti ricavati unito alle basse produttività conseguibili, imputabili alle piccole dimensioni delle piante, non hanno offerto ampi margini allo sviluppo di tecnologie più avanzate. Inoltre le limitate dimensioni della proprietà forestale unite alla spiccata stagionalità del lavoro costituiscono un altro osta¬colo per una meccanizzazione specifica dei lavori. In passato, se si esclude l'avvallamento, gli animali erano l'unico mezzo d'esbosco utilizzato ma, nonostante il loro impiego sia in molti casi ancora conveniente, è diventato sempre più difficile trovare chi si prenda cura di questi per tutto l'anno (Baldini & Spinelli, 1989; Hippoliti, 1984; Piegai et al., 1980; Zanzucchi, 1989). I trattori si sono così affermati sempre più ed attualmente sono il mezzo d'esbosco più impiegato nell'utilizzazione dei cedui. D'altra parte l'impiego dei trattori è legato alla presenza di piste e da ciò consegue che i boschi situati in zone impervie e privi di viabilità forestale e quindi inaccessibili ai trattori non vengono di fatto utilizzati. Generalmente il 20% di pendenza del terreno viene considerato il limite massimo sul quale i trattori possono operare in sicurezza anche fuori pista ed anche il limite minimo che permette il funzionamento delle gru a cavo (Hippoliti, 1988); inoltre l'esbosco in discesa è facilitato rispetto a quello in salita che, in mancanza di adeguate piste, risulta praticamente impossibile per i mezzi normalmente impiegati. Le gru a cavo sono l'unico mezzo in grado di esboscare in salita su pendenze superiori al 20% e su distanze superiori ai 100 m in assenza di piste, risentendo molto poco delle condizioni morfologiche del terreno (pendenza e accidentalità). Queste però, ad eccezione di alcuni casi sporadici, non vengono impiegate nell'utilizzazione dei cedui; il motivo di tale situazione è da attribuire principalmente al costo ed alla specificità dell'attrezzatura che, contrariamente ai trattori, non può trovare usi alternativi in agri¬coltura, alla necessità di personale esperto per il loro funzionamento (Hippoliti et al, 1984; Piegai, 1990) ed infine, ma non per ultimo, alla scarsa conoscenza riguardo al loro possibile impiego. L'Inventario Forestale Nazionale indica che oltre l'80 % della superficie a ceduo si trova su terreni con pendenza superiore al 20 %, quindi una superficie molto vasta sulla quale potenzialmente potrebbero essere impiegate le gru a cavo. Sebbene le gru a cavo siano un mezzo d'esbosco costoso che apparentemente mal si concilia con l'intrinseca povertà del ceduo, il loro utilizzo potrebbe consentire di allargare l'area dei cedui utilizzabili a quei boschi che si trovano in condizioni di morfologia del terreno e di accessibilità difficili. Questa ricerca è quindi finalizzata ad accertare quali possono essere attualmente le produttività ed il campo d'impiego delle gru a cavo a stazione motrice mobile nell'utilizzazione del ceduo.
1994
Giovanni Hippoliti
Fabiano F.
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Utilizza questo identificatore per citare o creare un link a questa risorsa: https://hdl.handle.net/2158/778509
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