Ambito scientifico della tesi di dottorato è quello delle tematiche relative alla Qualità intesa come conseguimento di valore da realizzarsi attraverso una più aderente corrispondenza tra obiettivi programmatici di progetto, impiego dell’edificio da parte degli utenti e sua effettiva realizzazione. In quest’ambito la ricerca assume come efficaci le metodiche e le strumentazioni di gestione del processo recependo le più recenti aperture dell’approccio esigenziale e prestazionale che, di fronte all’incapacità di descrivere compiutamente le differenti specificità contestuali, sempre più si affida a più efficaci strumenti conoscitivi quali appunto quelli sviluppati nell’ambito del Briefing e della valutazione post-occupativa. Per sua natura la ricerca è inoltre inquadrabile all’interno delle teorie e le tecniche che fanno capo ai processi decisionali e più in particolare agli ambiti del Knowledge Management. All’interno di tali riferimenti la ricerca pone come tesi la possibilità di sviluppare un modello partecipativo finalizzato all’oggettivazione dinamica e progressiva degli input del progetto. Più in particolare le finalità si indirizzano alla strutturazione della comunicazione e alla pianificazione del processo decisionale nell’ambito dell’edilizia ospedaliera relativamente alle scelte connesse ai modelli d’uso o come meglio definiti dal DM LL.PP. 18.01.88: al settore dimensionale-funzionale. La metodologia di lavoro ha previsto una preliminare ricognizione dello stato dell’arte finalizzata ad evidenziare limiti e prospettive di sviluppo dei metodi e degli strumenti utili alla definizione degli input di progetto a partire dalla pluriennale esperienza britannica nel settore ospedaliero sino ai più recenti esempi di attuazione progressiva proposti dal RIBA e dallo Stitching Bouwresearch di Rotterdam. Nella fase propositiva la ricerca produce un modello secondo cui le differenti informazioni vengono destrutturate in relazione alle fasi del processo e alla criticità per la qualità finale dell’opera. Più in particolare tale modello, formalizzato in forma di check-list, consente di ottenere indicazioni circa: - le fonti di provenienza delle informazioni; - la distribuzione del briefing nelle fasi del processo; - le specifiche progettuali relazionate; - il grado di completezza/criticità per la qualità finale. I risultati finali si pongono pertanto come avanzamento dei correnti approcci esigenziali-prestazionali e più in generale come superamento di prassi operative fondate su una modellizzazione normalizzata dei profili fruitivi, delle corrispondenti specifiche progettuali e dei connessi processi decisionali.
Phased Briefing. Un modello per l’attuazione progressiva e adattiva della Qualità / Giuseppe Ridolfi. - (1993).
Phased Briefing. Un modello per l’attuazione progressiva e adattiva della Qualità
RIDOLFI, GIUSEPPE
1993
Abstract
Ambito scientifico della tesi di dottorato è quello delle tematiche relative alla Qualità intesa come conseguimento di valore da realizzarsi attraverso una più aderente corrispondenza tra obiettivi programmatici di progetto, impiego dell’edificio da parte degli utenti e sua effettiva realizzazione. In quest’ambito la ricerca assume come efficaci le metodiche e le strumentazioni di gestione del processo recependo le più recenti aperture dell’approccio esigenziale e prestazionale che, di fronte all’incapacità di descrivere compiutamente le differenti specificità contestuali, sempre più si affida a più efficaci strumenti conoscitivi quali appunto quelli sviluppati nell’ambito del Briefing e della valutazione post-occupativa. Per sua natura la ricerca è inoltre inquadrabile all’interno delle teorie e le tecniche che fanno capo ai processi decisionali e più in particolare agli ambiti del Knowledge Management. All’interno di tali riferimenti la ricerca pone come tesi la possibilità di sviluppare un modello partecipativo finalizzato all’oggettivazione dinamica e progressiva degli input del progetto. Più in particolare le finalità si indirizzano alla strutturazione della comunicazione e alla pianificazione del processo decisionale nell’ambito dell’edilizia ospedaliera relativamente alle scelte connesse ai modelli d’uso o come meglio definiti dal DM LL.PP. 18.01.88: al settore dimensionale-funzionale. La metodologia di lavoro ha previsto una preliminare ricognizione dello stato dell’arte finalizzata ad evidenziare limiti e prospettive di sviluppo dei metodi e degli strumenti utili alla definizione degli input di progetto a partire dalla pluriennale esperienza britannica nel settore ospedaliero sino ai più recenti esempi di attuazione progressiva proposti dal RIBA e dallo Stitching Bouwresearch di Rotterdam. Nella fase propositiva la ricerca produce un modello secondo cui le differenti informazioni vengono destrutturate in relazione alle fasi del processo e alla criticità per la qualità finale dell’opera. Più in particolare tale modello, formalizzato in forma di check-list, consente di ottenere indicazioni circa: - le fonti di provenienza delle informazioni; - la distribuzione del briefing nelle fasi del processo; - le specifiche progettuali relazionate; - il grado di completezza/criticità per la qualità finale. I risultati finali si pongono pertanto come avanzamento dei correnti approcci esigenziali-prestazionali e più in generale come superamento di prassi operative fondate su una modellizzazione normalizzata dei profili fruitivi, delle corrispondenti specifiche progettuali e dei connessi processi decisionali.I documenti in FLORE sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.