Monografia. Si può parlare di una geografia di Dante, intendendo con questo termine il complesso dei luoghi che il poeta richiama o descrive o nei quali colloca le vicende narrate, e che sono un chiaro indice dei suoi interessi, delle sue conoscenze e della sua cultura. La geografia che costituisce la struttura del poema, i luoghi nei quali si svolge il viaggio, è certamente fantastica, immaginata sulla scorta di una riflessione morale, pur costituendo un sistema spaziale organizzato in modo razionale. Ma accanto a tale struttura c’è un’altra geografia, fatta di luoghi reali, nei quali il poeta è vissuto e che ha guardato con occhi attenti o che ha sentito descrivere da chi vi è stato, e un’altra ancora, derivata dai suoi studi, dalla conoscenza delle teorie sulla struttura del mondo e delle rappresentazioni cartografiche della terra diffuse al suo tempo. Le molte descrizioni di paesaggi, città, fenomeni naturali, seppur prevalentemente introdotte in forma di similitudine per chiarire intuizioni altrimenti inesprimibili, sono testimonianza di interesse ai fatti geografici sia generali che regionali, di capacità di lettura di fenomeni fisici e antropici che distanziano Dante dai suoi contemporanei.

Natura e paesaggio nella Divina Commedia / Azzari M.. - STAMPA. - (2012), pp. 1-92.

Natura e paesaggio nella Divina Commedia

AZZARI, MARGHERITA
2012

Abstract

Monografia. Si può parlare di una geografia di Dante, intendendo con questo termine il complesso dei luoghi che il poeta richiama o descrive o nei quali colloca le vicende narrate, e che sono un chiaro indice dei suoi interessi, delle sue conoscenze e della sua cultura. La geografia che costituisce la struttura del poema, i luoghi nei quali si svolge il viaggio, è certamente fantastica, immaginata sulla scorta di una riflessione morale, pur costituendo un sistema spaziale organizzato in modo razionale. Ma accanto a tale struttura c’è un’altra geografia, fatta di luoghi reali, nei quali il poeta è vissuto e che ha guardato con occhi attenti o che ha sentito descrivere da chi vi è stato, e un’altra ancora, derivata dai suoi studi, dalla conoscenza delle teorie sulla struttura del mondo e delle rappresentazioni cartografiche della terra diffuse al suo tempo. Le molte descrizioni di paesaggi, città, fenomeni naturali, seppur prevalentemente introdotte in forma di similitudine per chiarire intuizioni altrimenti inesprimibili, sono testimonianza di interesse ai fatti geografici sia generali che regionali, di capacità di lettura di fenomeni fisici e antropici che distanziano Dante dai suoi contemporanei.
2012
9788863581706
1
92
Azzari M.
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