Può il proprietario aggredito sparare e uccidere o ferire gravemente il ladro che fugge con la refurtiva? Secondo l’opinione dominante nella dogmatica penalistica tedesca, a questa domanda si può rispondere affermativamente qualora l’aggressione sia “non di poco di conto” ovvero “non irrilevante”. Come è sorta tale singolare opinione, secondo la quale un’aggressione alla proprietà può essere respinta di regola con la stessa violenza con cui viene respinta un’aggressione alla vita? Questo problema viene trattato dal punto di vista sistematico e filosofico giuridico nonché storico giuridico. In particolare viene fatta emergere una importante tradizione del diritto penale illuminista “rimossa”. Questa aveva propugnato una concezione della legittima difesa che faceva valere con forza il diritto alla vita ladro in fuga. Importanti componenti di questa tradizione tedesca sono le concezioni di von Globig e Huster del 1783 e la concezione del § 427 del progetto dello Allgemeines Gesetzbuch del 1786. Entrambe tematizzano la disuguaglianza strutturale nella società ricollegandosi con forza all’importante critica sociale di Cesare Beccaria nel suo Dei delitti e delle pene. Seconda edizione, riveduta e ampliata. (Il libro è stato recensito da Friedrich Christian Schroeder in: Goltdammer’s Archiv für Strafrecht, 4/2015, 326 e da Francesco Diamanti in: „Vita, patrimonio e legittima difesa. La vita del ladro in fuga, in; Diritto penale contemporaneo 2014, consultabile al sito: http://www.penalecontemporaneo.it (consultato il 29.6.2015). [La prima edizione, del 2003, è stata recensita da Friedrich Christian Schroeder in: Goltdammer’s Archiv für Strafrecht, 7/2006, p. 536; da Günter Jerouschek in: Zeitschrift für die gesamte Strafrechtswissenschaft, 2/2006, p. 466 ss.; da G. Köbler in: Zeitschrift der Savigny-Stiftung für Rechtsgeschichte, Germanistische Abteilung, 2007, p. 621 f.; da Fausto Giunta nell’articolo Nuovi e vecchi orizzonti per la legittima difesa, A proposito del volume di Domenico Siciliano, in: Critica del diritto, n. 2-3-4, Aprile Dicembre 2005, p. 294-300; da Stephanie Wiesner in: Forum Historiae Juris, 27. September 2005: http://www.forhistiur.de].

Das Leben des fliehenden Diebes: Ein strafrechtliches Politikum Zweite, überarbeitete und ergänzte Auflage / D. Siciliano. - STAMPA. - (2013), pp. 1-448.

Das Leben des fliehenden Diebes: Ein strafrechtliches Politikum Zweite, überarbeitete und ergänzte Auflage.

SICILIANO, DOMENICO
2013

Abstract

Può il proprietario aggredito sparare e uccidere o ferire gravemente il ladro che fugge con la refurtiva? Secondo l’opinione dominante nella dogmatica penalistica tedesca, a questa domanda si può rispondere affermativamente qualora l’aggressione sia “non di poco di conto” ovvero “non irrilevante”. Come è sorta tale singolare opinione, secondo la quale un’aggressione alla proprietà può essere respinta di regola con la stessa violenza con cui viene respinta un’aggressione alla vita? Questo problema viene trattato dal punto di vista sistematico e filosofico giuridico nonché storico giuridico. In particolare viene fatta emergere una importante tradizione del diritto penale illuminista “rimossa”. Questa aveva propugnato una concezione della legittima difesa che faceva valere con forza il diritto alla vita ladro in fuga. Importanti componenti di questa tradizione tedesca sono le concezioni di von Globig e Huster del 1783 e la concezione del § 427 del progetto dello Allgemeines Gesetzbuch del 1786. Entrambe tematizzano la disuguaglianza strutturale nella società ricollegandosi con forza all’importante critica sociale di Cesare Beccaria nel suo Dei delitti e delle pene. Seconda edizione, riveduta e ampliata. (Il libro è stato recensito da Friedrich Christian Schroeder in: Goltdammer’s Archiv für Strafrecht, 4/2015, 326 e da Francesco Diamanti in: „Vita, patrimonio e legittima difesa. La vita del ladro in fuga, in; Diritto penale contemporaneo 2014, consultabile al sito: http://www.penalecontemporaneo.it (consultato il 29.6.2015). [La prima edizione, del 2003, è stata recensita da Friedrich Christian Schroeder in: Goltdammer’s Archiv für Strafrecht, 7/2006, p. 536; da Günter Jerouschek in: Zeitschrift für die gesamte Strafrechtswissenschaft, 2/2006, p. 466 ss.; da G. Köbler in: Zeitschrift der Savigny-Stiftung für Rechtsgeschichte, Germanistische Abteilung, 2007, p. 621 f.; da Fausto Giunta nell’articolo Nuovi e vecchi orizzonti per la legittima difesa, A proposito del volume di Domenico Siciliano, in: Critica del diritto, n. 2-3-4, Aprile Dicembre 2005, p. 294-300; da Stephanie Wiesner in: Forum Historiae Juris, 27. September 2005: http://www.forhistiur.de].
2013
9783631587096
1
448
D. Siciliano
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