La figura del terrorista internazionale rappresenta un banco di prova decisivo per le categorie tradizionali del diritto punitivo latamente inteso. Se si vuole descrivere con una parola la tipologia di soggetto giuridico che incarna tale figura, ci si rende immediatamente conto che le qualifiche di criminale e di nemico sono alla fin fine insufficienti. Da un lato, infatti, a causa della sua prospettiva fortemente ostile e della sua componente internazionale, il terrorista non viene considerato come un vero e proprio criminale, ma come una sorta di nemico al pari di un combattente; dall’altro lato, però, in quanto appartenente a un’organizzazione che non esercita alcuna sovranità rispetto a un determinato territorio, il terrorista internazionale viene considerato come un criminale, ancorché del tutto anomalo. E’ da questa difficoltà ad afferrare la figura del terrorista che discende la tendenza a ricondurla a nuove categorie, come ad esempio quella del criminale nemico o quella del nemico criminale, non mancando chi parla addirittura di nemico assoluto, rispetto al quale si ritengono efficaci soltanto strumenti orientati al puro e semplice annientamento. Questa tendenza è stata fortunatamente arginata dai sistemi costituzionali interni ai singoli Stati, mentre il sistema internazionale si è rivelato non solo più fragile e inefficace, ma in alcuni frangenti si è prestato addirittura a vere e proprie strumentalizzazioni da parte delle grandi potenze. Da ciò la necessità sempre più sentita che anche l’ordine internazionale inizi a giocare un ruolo istituzionale di reale ed effettiva tutela imparziale dei diritti fondamentali.

Der internationale Terrorist. Krimineller, Feind oder absoluter Feind? / R. Bartoli. - STAMPA. - (2013).

Der internationale Terrorist. Krimineller, Feind oder absoluter Feind?

BARTOLI, ROBERTO
2013

Abstract

La figura del terrorista internazionale rappresenta un banco di prova decisivo per le categorie tradizionali del diritto punitivo latamente inteso. Se si vuole descrivere con una parola la tipologia di soggetto giuridico che incarna tale figura, ci si rende immediatamente conto che le qualifiche di criminale e di nemico sono alla fin fine insufficienti. Da un lato, infatti, a causa della sua prospettiva fortemente ostile e della sua componente internazionale, il terrorista non viene considerato come un vero e proprio criminale, ma come una sorta di nemico al pari di un combattente; dall’altro lato, però, in quanto appartenente a un’organizzazione che non esercita alcuna sovranità rispetto a un determinato territorio, il terrorista internazionale viene considerato come un criminale, ancorché del tutto anomalo. E’ da questa difficoltà ad afferrare la figura del terrorista che discende la tendenza a ricondurla a nuove categorie, come ad esempio quella del criminale nemico o quella del nemico criminale, non mancando chi parla addirittura di nemico assoluto, rispetto al quale si ritengono efficaci soltanto strumenti orientati al puro e semplice annientamento. Questa tendenza è stata fortunatamente arginata dai sistemi costituzionali interni ai singoli Stati, mentre il sistema internazionale si è rivelato non solo più fragile e inefficace, ma in alcuni frangenti si è prestato addirittura a vere e proprie strumentalizzazioni da parte delle grandi potenze. Da ciò la necessità sempre più sentita che anche l’ordine internazionale inizi a giocare un ruolo istituzionale di reale ed effettiva tutela imparziale dei diritti fondamentali.
2013
9783643119797
R. Bartoli
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