L’incontro tra teoria e prassi, tra conoscenza e insegnamento, tra formazione della professionalità e professionalità agita, sembra essere, ed è, un nodo problematico da sciogliere per fare scuola in ma-niera autentica e significativa. Per tale consapevolezza, il volume mantiene sempre una tensione cri-tico-riflessiva tra pedagogia e didattica, tra pensiero razionale (più tipicamente teorico) e pensiero emozionale (più specificatamente autobiografico, personale, intimo), tra sapere e agire e per questo motivo ogni autrice si è cimentata nel mettere in scrittura la propria esperienza in modo articolato e complesso, partendo dal sé, non per mostrare se stessa ma per contribuire in modo significativo, e-splicitando il proprio credo pedagogico, al dibattito, sempre aperto, sul fare scuola e sul ri-pensarla con consapevolezza e con coscienza. Alla base di tutto il lavoro si colloca la convinzione, fondata da studi approfonditi svolti nell’ambito delle scienze dell’educazione, che la persona, valorizzata a scuola e nella vita, soprattutto per la sua razionalità, per il suo modo di pensare e per il suo alto ren-dimento scolastico, ritenuto dal senso comune predittivo di successo nell’età adulta, è invece conno-tata fortemente da una dimensione emozionale che si congiunge con quella razionale e la sostiene, la motiva e le permette di costruirsi. In realtà però la scuola continua a muoversi su un piano ancora troppo centrato sul sapere e troppo poco sul sentire e sull’agire. La pedagogia delle emozioni, la di-dattica emozionale, l’autobiografia si configurano come ambiti privilegiati per rinnovare la scuola e l’insegnamento affinché i bambini ed i ragazzi che in essa si formano, abbiano la possibilità non so-lo di imparare nozioni e acquisire conoscenze, ma soprattutto di crescere imparando a pensare criti-camente, ad agire e collaborare, ad alfabetizzarsi emozionalmente. Questa è la via privilegiata per affrontare forme di disagio sempre più numerose e differenziate perché in tale prospettiva l’educatore (sia esso educatore, genitore, insegnante) focalizza la sua attenzione sulle singole perso-ne, sulla parte più nascosta di loro, con l’intenzionalità pedagogica, etica ed esistenziale di cono-scerle nella loro individualità e complessità.
Pedagogia delle emozioni e autobiografia. Promuovere l'esperienza nei contesti educativi / Luana Collacchioni; Sabrina Predieri; Marica Apostolo. - STAMPA. - (2013), pp. 7-203.
Pedagogia delle emozioni e autobiografia. Promuovere l'esperienza nei contesti educativi
COLLACCHIONI, LUANA;
2013
Abstract
L’incontro tra teoria e prassi, tra conoscenza e insegnamento, tra formazione della professionalità e professionalità agita, sembra essere, ed è, un nodo problematico da sciogliere per fare scuola in ma-niera autentica e significativa. Per tale consapevolezza, il volume mantiene sempre una tensione cri-tico-riflessiva tra pedagogia e didattica, tra pensiero razionale (più tipicamente teorico) e pensiero emozionale (più specificatamente autobiografico, personale, intimo), tra sapere e agire e per questo motivo ogni autrice si è cimentata nel mettere in scrittura la propria esperienza in modo articolato e complesso, partendo dal sé, non per mostrare se stessa ma per contribuire in modo significativo, e-splicitando il proprio credo pedagogico, al dibattito, sempre aperto, sul fare scuola e sul ri-pensarla con consapevolezza e con coscienza. Alla base di tutto il lavoro si colloca la convinzione, fondata da studi approfonditi svolti nell’ambito delle scienze dell’educazione, che la persona, valorizzata a scuola e nella vita, soprattutto per la sua razionalità, per il suo modo di pensare e per il suo alto ren-dimento scolastico, ritenuto dal senso comune predittivo di successo nell’età adulta, è invece conno-tata fortemente da una dimensione emozionale che si congiunge con quella razionale e la sostiene, la motiva e le permette di costruirsi. In realtà però la scuola continua a muoversi su un piano ancora troppo centrato sul sapere e troppo poco sul sentire e sull’agire. La pedagogia delle emozioni, la di-dattica emozionale, l’autobiografia si configurano come ambiti privilegiati per rinnovare la scuola e l’insegnamento affinché i bambini ed i ragazzi che in essa si formano, abbiano la possibilità non so-lo di imparare nozioni e acquisire conoscenze, ma soprattutto di crescere imparando a pensare criti-camente, ad agire e collaborare, ad alfabetizzarsi emozionalmente. Questa è la via privilegiata per affrontare forme di disagio sempre più numerose e differenziate perché in tale prospettiva l’educatore (sia esso educatore, genitore, insegnante) focalizza la sua attenzione sulle singole perso-ne, sulla parte più nascosta di loro, con l’intenzionalità pedagogica, etica ed esistenziale di cono-scerle nella loro individualità e complessità.File | Dimensione | Formato | |
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