A partire da una ricognizione delle complesse dinamiche che oggi investono il rapporto tra scienza e politica, l’indagine mostra un quadro realistico e approfondito dell’identità, dei valori e delle aspirazioni di un vasto campione nazionale di dottorandi appartenenti all’intero ventaglio delle discipline scientifiche. A fianco dell’obbligatorio riferimento alla condizione di precarietà che affligge i ricercatori in formazione nel nostro Paese, l’indagine mette a fuoco l’importanza della missione scientifica che viene loro affidata – almeno in pectore – e che investe una molteplicità di aspetti toccando divulgazione del sapere, innovazione tecnologica, strategie industriali, rischi e benefici sociali. Ne scaturisce un modo inedito di affrontare la questione del dottorato di ricerca che sviluppa una riflessione su scienza, etica, politica e società declinata in chiave generazionale e strettamente collegata al rapporto tra élite strategiche dell’età contemporanea. I giovani intervistati, con piena consapevolezza dello stato in cui oggi versano l’università e la ricerca in Italia, esprimono la potenziale membership di una parte significativa della futura classe dirigente: si candidano alla conquista di posizioni di vertice nella società della conoscenza e del rischio presentandosi come un gruppo socio-professionale fortemente aperto all’innovazione, tra i più competenti e i più dinamici nella realtà nazionale ed europea.
Prometeo in catene. I dottorandi italiani tra scienza, politica e società / L.G. Baglioni. - STAMPA. - (2013), pp. 1-222.
Prometeo in catene. I dottorandi italiani tra scienza, politica e società
BAGLIONI, LORENZO GRIFONE
2013
Abstract
A partire da una ricognizione delle complesse dinamiche che oggi investono il rapporto tra scienza e politica, l’indagine mostra un quadro realistico e approfondito dell’identità, dei valori e delle aspirazioni di un vasto campione nazionale di dottorandi appartenenti all’intero ventaglio delle discipline scientifiche. A fianco dell’obbligatorio riferimento alla condizione di precarietà che affligge i ricercatori in formazione nel nostro Paese, l’indagine mette a fuoco l’importanza della missione scientifica che viene loro affidata – almeno in pectore – e che investe una molteplicità di aspetti toccando divulgazione del sapere, innovazione tecnologica, strategie industriali, rischi e benefici sociali. Ne scaturisce un modo inedito di affrontare la questione del dottorato di ricerca che sviluppa una riflessione su scienza, etica, politica e società declinata in chiave generazionale e strettamente collegata al rapporto tra élite strategiche dell’età contemporanea. I giovani intervistati, con piena consapevolezza dello stato in cui oggi versano l’università e la ricerca in Italia, esprimono la potenziale membership di una parte significativa della futura classe dirigente: si candidano alla conquista di posizioni di vertice nella società della conoscenza e del rischio presentandosi come un gruppo socio-professionale fortemente aperto all’innovazione, tra i più competenti e i più dinamici nella realtà nazionale ed europea.I documenti in FLORE sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.