Il Brasile dispone di un’estesa fascia costiera di circa 8.400 km, tra spiagge, estuari, lagune, barriere coralline e mangrovie (Figura 1). Tra le regioni del nord e quelle del sud si incontrano differenti caratteristiche di clima, temperatura dell’acqua e altimetria. La particolarità di ciascuna regione è di presentare condizioni adatte all’allevamento di una rilevante varietà di specie, purché vengano rispettati i fattori limitanti di ordine ecologico e sociale. Esistono, ad esempio, oltre 25.000 km2 di mangrovie che dalle leggi vigenti in materia ambientale sono considerate “Aree di Protezione Permanente” e che, pertanto, non possono essere utilizzate per attività commerciali (Diegues, 2006). In relazione al clima, come illustrato nel precedente articolo relativo all’acquacoltura in acqua dolce (si veda Il Pesce n. 2/2010, p. 49), si rilevano considerevoli differenze tra le regioni da Nord a Sud. Le regioni Nord, Nord-Est e parte del Sud-Est si caratterizzano per le temperature più elevate, e quindi più favorevoli all’allevamento delle specie tropicali. D’altro canto, la regione Sud e parte della regione Sud-Est presentano temperature più basse. Nel litorale sud, per esempio, il clima viene classificato come temperato non siccitoso, con una temperatura media che nel mese più caldo è intorno ai 22°C mentre nel mese più freddo non vengono superati i 18°C. Il prodotto allevato in acque salate rappresenta appena il 15,35% di quello che il Brasile ricava dalla pesca. Sanches et al. (2008) rilevano che negli ultimi anni quest’attività sta manifestando un certo impulso grazie al consolidamento dei risultati ottenuti dalle ricerche svolte da differenti università ed istituzioni, che hanno suscitato notevole interesse da parte di iniziative private. Pur essendo recente, l’acquacoltura marina ha manifestato una crescita significativa, in massima parte dovuta alla crescita esponenziale dell’allevamento dei gamberi, a confronto con le produzioni derivanti dall’attività di pesca degli ultimi anni. I dati di IBAMA 2008, relativi all’anno 2006, mostrano che tra il 1997 e il 2006 il prodotto dell’attività di pesca in mare ha presentato una crescita di appena il 13,55%, passando da 465.000 a 528.000 t/anno. Nello stesso periodo l’acquacoltura marina è cresciuta del 710%, partendo da 10.000 t e arrivando a 81.000 t/annue. Sebbene significativa in termini percentuali, questa cifra è ancora molto al di sotto della produzione che potrebbe essere ottenuta, date le condizioni favorevoli che il Brasile possiede. La dimostrazione che questo potenziale è ancora sotto utilizzato è data dal fatto che la gambericoltura nel Nord-Est (78%) insieme alla molluschicoltura (ostriche, cozze e capesante) nello Stato di Santa Catarina (18%) rappresentano complessivamente il 96% della produzione totale. Ossia la quasi totalità di quanto viene prodotto si concentra in due sole tipologie di produzione.

Acquacoltura in Brasile: Specie e sistemi di allevamento in acqua dolce / SUSSEL S.R.; MACEDO VIEGAS E.; PARISI G.. - In: IL PESCE. - ISSN 0394-2929. - STAMPA. - 2:(2010), pp. 49-54.

Acquacoltura in Brasile: Specie e sistemi di allevamento in acqua dolce

PARISI, GIULIANA
2010

Abstract

Il Brasile dispone di un’estesa fascia costiera di circa 8.400 km, tra spiagge, estuari, lagune, barriere coralline e mangrovie (Figura 1). Tra le regioni del nord e quelle del sud si incontrano differenti caratteristiche di clima, temperatura dell’acqua e altimetria. La particolarità di ciascuna regione è di presentare condizioni adatte all’allevamento di una rilevante varietà di specie, purché vengano rispettati i fattori limitanti di ordine ecologico e sociale. Esistono, ad esempio, oltre 25.000 km2 di mangrovie che dalle leggi vigenti in materia ambientale sono considerate “Aree di Protezione Permanente” e che, pertanto, non possono essere utilizzate per attività commerciali (Diegues, 2006). In relazione al clima, come illustrato nel precedente articolo relativo all’acquacoltura in acqua dolce (si veda Il Pesce n. 2/2010, p. 49), si rilevano considerevoli differenze tra le regioni da Nord a Sud. Le regioni Nord, Nord-Est e parte del Sud-Est si caratterizzano per le temperature più elevate, e quindi più favorevoli all’allevamento delle specie tropicali. D’altro canto, la regione Sud e parte della regione Sud-Est presentano temperature più basse. Nel litorale sud, per esempio, il clima viene classificato come temperato non siccitoso, con una temperatura media che nel mese più caldo è intorno ai 22°C mentre nel mese più freddo non vengono superati i 18°C. Il prodotto allevato in acque salate rappresenta appena il 15,35% di quello che il Brasile ricava dalla pesca. Sanches et al. (2008) rilevano che negli ultimi anni quest’attività sta manifestando un certo impulso grazie al consolidamento dei risultati ottenuti dalle ricerche svolte da differenti università ed istituzioni, che hanno suscitato notevole interesse da parte di iniziative private. Pur essendo recente, l’acquacoltura marina ha manifestato una crescita significativa, in massima parte dovuta alla crescita esponenziale dell’allevamento dei gamberi, a confronto con le produzioni derivanti dall’attività di pesca degli ultimi anni. I dati di IBAMA 2008, relativi all’anno 2006, mostrano che tra il 1997 e il 2006 il prodotto dell’attività di pesca in mare ha presentato una crescita di appena il 13,55%, passando da 465.000 a 528.000 t/anno. Nello stesso periodo l’acquacoltura marina è cresciuta del 710%, partendo da 10.000 t e arrivando a 81.000 t/annue. Sebbene significativa in termini percentuali, questa cifra è ancora molto al di sotto della produzione che potrebbe essere ottenuta, date le condizioni favorevoli che il Brasile possiede. La dimostrazione che questo potenziale è ancora sotto utilizzato è data dal fatto che la gambericoltura nel Nord-Est (78%) insieme alla molluschicoltura (ostriche, cozze e capesante) nello Stato di Santa Catarina (18%) rappresentano complessivamente il 96% della produzione totale. Ossia la quasi totalità di quanto viene prodotto si concentra in due sole tipologie di produzione.
2010
2
49
54
Goal 2: Zero hunger
Goal 12: Responsible consumption and production
Goal 14: Life below water
SUSSEL S.R.; MACEDO VIEGAS E.; PARISI G.
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in FLORE sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificatore per citare o creare un link a questa risorsa: https://hdl.handle.net/2158/851950
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact