La tesi propone l’edizione critica corredata dalla descrizione e caratterizzazione linguistica e stilistica di un testo di letteratura medio-alta e di diffusione culturale presumibilmente ampia, quale l’Iconomica (1552) di Paolo Caggio, l’autore indubbiamente più rilevante della letteratura in toscano nella Sicilia di metà Cinquecento. La sua opera costituisce un punto fermo per l’affermazione nell’isola di una solida prosa di base toscana: egli segna così nella storia linguistico-letteraria siciliana un punto di svolta in direzione di una letteratura pienamente collegata, pur con un rapporto periferico, a quella del resto d’Italia. Il problema della toscanizzazione in Sicilia può trovare così un approfondimento commisurato alle contingenze analitiche attuali. L’osservazione descrittiva e interpretativa del testo dell’Iconomica dovrebbe in generale garantire risultati attendibili in ordine alla ricezione della norma toscana, tanto sul piano teorico della questione della lingua, quanto sul piano pratico dell’effettiva realizzazione linguistica. La scrittura di un testo di letteratura etico-comportamentale – grazie alla sua medietà linguistica e stilistica (equidistante da soluzioni aulico-letterarie o da esiti semicolti), finalizzata alla comunicazione didascalica di valori etici, culturali e sociali a un destinatario di ceto medio-alto – restituisce infatti un’adeguata dimensione sociocomunicativa in base alla quale valutare gli effettivi livelli di toscanizzazione. La tesi quindi, attraverso la ricostruzione filologica e la descrizione sistematica di uno dei principali testi scritti in toscano nella Sicilia cinquecentesca, fa luce sulle fondamentali dinamiche sociocomunicative e socioculturali nell’isola nel secolo cruciale della standardizzazione linguistica italiana: a) incidenza dell’italiano regionale nella letteratura medio-alta; b) incidenza della norma toscana; c) incidenza dei sistemi linguistici interferenti con il toscano e il siciliano, quali il castigliano e il latino. La toscanizzazione del testo è stata accertata attraverso una ricognizione filologico-linguistica condotta sui piani fono-grafemico, morfo-sintattico, fraseologico-lessicale nonché stilistico-pragmatico, in quanto livello più atto a caratterizzare l’interferenza di siciliano, castigliano e latino col toscano. Le scelte di Caggio sui vari livelli di lingua sono poi state riscontrate con le fonti normative toscane, in particolare Fortunio, Bembo e Trissino sul piano grammaticale, e Acarisio, Dolce, Ruscelli e Varchi sul piano lessicologico-idiomatico. Per rendere più organica la caratterizzazione del toscano usato dall’autore, le soluzioni dell’Iconomica sono rapportate ai corrispondenti esiti dell’opera precedente di Caggio, i Ragionamenti … …(1551). Il confronto rivela una tendenza all’uniformità dell’uso linguistico di Caggio, confermando la stabilità e la maturità della sua competenza e coscienza linguistica in direzione della norma toscana. Il volume, come si evince dall’indice allegato, è così strutturato: 1. Introduzione storico-culturale e storico-linguistica 2. Edizione critica del testo dell’Iconomica con relativo apparato di nota 3. Studio linguistico del testo 4. Glossario

Processi di toscanizzazione nella Sicilia del Cinquecento. Analisi linguistica dell’Iconomica di Paolo Caggio / Stefania Iannizzotto. - (2005).

Processi di toscanizzazione nella Sicilia del Cinquecento. Analisi linguistica dell’Iconomica di Paolo Caggio

IANNIZZOTTO, STEFANIA
2005

Abstract

La tesi propone l’edizione critica corredata dalla descrizione e caratterizzazione linguistica e stilistica di un testo di letteratura medio-alta e di diffusione culturale presumibilmente ampia, quale l’Iconomica (1552) di Paolo Caggio, l’autore indubbiamente più rilevante della letteratura in toscano nella Sicilia di metà Cinquecento. La sua opera costituisce un punto fermo per l’affermazione nell’isola di una solida prosa di base toscana: egli segna così nella storia linguistico-letteraria siciliana un punto di svolta in direzione di una letteratura pienamente collegata, pur con un rapporto periferico, a quella del resto d’Italia. Il problema della toscanizzazione in Sicilia può trovare così un approfondimento commisurato alle contingenze analitiche attuali. L’osservazione descrittiva e interpretativa del testo dell’Iconomica dovrebbe in generale garantire risultati attendibili in ordine alla ricezione della norma toscana, tanto sul piano teorico della questione della lingua, quanto sul piano pratico dell’effettiva realizzazione linguistica. La scrittura di un testo di letteratura etico-comportamentale – grazie alla sua medietà linguistica e stilistica (equidistante da soluzioni aulico-letterarie o da esiti semicolti), finalizzata alla comunicazione didascalica di valori etici, culturali e sociali a un destinatario di ceto medio-alto – restituisce infatti un’adeguata dimensione sociocomunicativa in base alla quale valutare gli effettivi livelli di toscanizzazione. La tesi quindi, attraverso la ricostruzione filologica e la descrizione sistematica di uno dei principali testi scritti in toscano nella Sicilia cinquecentesca, fa luce sulle fondamentali dinamiche sociocomunicative e socioculturali nell’isola nel secolo cruciale della standardizzazione linguistica italiana: a) incidenza dell’italiano regionale nella letteratura medio-alta; b) incidenza della norma toscana; c) incidenza dei sistemi linguistici interferenti con il toscano e il siciliano, quali il castigliano e il latino. La toscanizzazione del testo è stata accertata attraverso una ricognizione filologico-linguistica condotta sui piani fono-grafemico, morfo-sintattico, fraseologico-lessicale nonché stilistico-pragmatico, in quanto livello più atto a caratterizzare l’interferenza di siciliano, castigliano e latino col toscano. Le scelte di Caggio sui vari livelli di lingua sono poi state riscontrate con le fonti normative toscane, in particolare Fortunio, Bembo e Trissino sul piano grammaticale, e Acarisio, Dolce, Ruscelli e Varchi sul piano lessicologico-idiomatico. Per rendere più organica la caratterizzazione del toscano usato dall’autore, le soluzioni dell’Iconomica sono rapportate ai corrispondenti esiti dell’opera precedente di Caggio, i Ragionamenti … …(1551). Il confronto rivela una tendenza all’uniformità dell’uso linguistico di Caggio, confermando la stabilità e la maturità della sua competenza e coscienza linguistica in direzione della norma toscana. Il volume, come si evince dall’indice allegato, è così strutturato: 1. Introduzione storico-culturale e storico-linguistica 2. Edizione critica del testo dell’Iconomica con relativo apparato di nota 3. Studio linguistico del testo 4. Glossario
2005
Gabriella Alfieri
Stefania Iannizzotto
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