Nel corso del XIV e del XV secolo, la maggior parte delle città dell’Italia centrale sperimenta forme di governo signorili. Camerino passa sotto il dominio dei da Varano, Fabriano dei Chiavelli e Foligno dei Trinci. Tali famiglie ottengono dal comune il riconoscimento del loro potere e dal papa importanti deleghe di autorità. Accanto a siffatti pilastri della loro legittimità, ne costruiscono un terzo che non dipende che da loro stesse. Il potere diventa dinastico, si fonda su qualità individuali e familiari. Le signorie sviluppano una vera e propria politica di comunicazione. L’urbanistica, l’architettura, la pittura, ma anche la letteratura sono gli strumenti principali che utilizzano per elaborare l’immagine di buoni governanti. Quest’ultima è qui presa in esame a partire, in primo luogo, dai dipinti murali delle residenze familiari. Tali realizzazioni non sono il riflesso deformato di un dominio, sono dei veri e propri atti di governo che contribuiscono al bene comune ed all’onore della città. Rappresentano inoltre uno strumento di fama e l’espressione di virtù eccezionali, come la magnificenza, che giustificano il potere personale. La committenza artistica colloca la famiglia dominante al cuore della storia della città. La inserisce nella continuità delle istituzioni comunali, dalle quali resta dipendente. In città e nel contado, le immagini presentano inoltre un’egemonia sempre più radicata nella successione dinastica e sostenuta da una corte ristretta. Riescono in tal modo a far coesistere le legittimazioni contraddittorie di un potere patrimonializzato, ma presentato come conforme alle tradizioni ed agli interessi della comunità. In the 14th and 15th centuries, most cities in Central Italy fell under the rule of powerful families. Camerino saw the rise of the Varanos, Fabriano of the Chiavellis, and Foligno of the Trincis. As communal authorities ended up acknowledging their power, the Popes also agreed to handing out to them significant delegations of their authority. While the two most important foundational aspects of their legitimacy laid there, these families were able to build on a third one that depended on themselves and on themselves alone. Their power became dynastic. Urban lords developed genuine communication policies. Town planning, architecture, commission of paintings as well as of literary works where the most useful tools in the building up of their image as good leaders. This study first explores this achievement by examining wall-paintings in family residences. Such works should be regarded as acts of government perceived as contributions to honor of the city. As instruments of fame, they also manifested singular virtues and thus justified the exercise of a personal power. Artistic commissions situated leading families at the heart of their city’s history. They created a sense of continuity with the urban authorities upon which the new rulers still depended. Images were meant to display an hegemony that came to be more and more deeply grounded in dynastic succession and that was supported by the gathering of a select court. While the different sources of legitimacy of such patrimonialised power may have been contradictory, images managed to accommodate these contradictions. They made new styles of ruling suitable to the claims of customs and to the communities’ self-interests.
Magnificus dominus. Pouvoir, art et culture dans les seigneuries d’Italie centrale à la fin du Moyen Âge / Jean Baptiste Delzant. - (2013).
Magnificus dominus. Pouvoir, art et culture dans les seigneuries d’Italie centrale à la fin du Moyen Âge
DELZANT, JEAN BAPTISTE
2013
Abstract
Nel corso del XIV e del XV secolo, la maggior parte delle città dell’Italia centrale sperimenta forme di governo signorili. Camerino passa sotto il dominio dei da Varano, Fabriano dei Chiavelli e Foligno dei Trinci. Tali famiglie ottengono dal comune il riconoscimento del loro potere e dal papa importanti deleghe di autorità. Accanto a siffatti pilastri della loro legittimità, ne costruiscono un terzo che non dipende che da loro stesse. Il potere diventa dinastico, si fonda su qualità individuali e familiari. Le signorie sviluppano una vera e propria politica di comunicazione. L’urbanistica, l’architettura, la pittura, ma anche la letteratura sono gli strumenti principali che utilizzano per elaborare l’immagine di buoni governanti. Quest’ultima è qui presa in esame a partire, in primo luogo, dai dipinti murali delle residenze familiari. Tali realizzazioni non sono il riflesso deformato di un dominio, sono dei veri e propri atti di governo che contribuiscono al bene comune ed all’onore della città. Rappresentano inoltre uno strumento di fama e l’espressione di virtù eccezionali, come la magnificenza, che giustificano il potere personale. La committenza artistica colloca la famiglia dominante al cuore della storia della città. La inserisce nella continuità delle istituzioni comunali, dalle quali resta dipendente. In città e nel contado, le immagini presentano inoltre un’egemonia sempre più radicata nella successione dinastica e sostenuta da una corte ristretta. Riescono in tal modo a far coesistere le legittimazioni contraddittorie di un potere patrimonializzato, ma presentato come conforme alle tradizioni ed agli interessi della comunità. In the 14th and 15th centuries, most cities in Central Italy fell under the rule of powerful families. Camerino saw the rise of the Varanos, Fabriano of the Chiavellis, and Foligno of the Trincis. As communal authorities ended up acknowledging their power, the Popes also agreed to handing out to them significant delegations of their authority. While the two most important foundational aspects of their legitimacy laid there, these families were able to build on a third one that depended on themselves and on themselves alone. Their power became dynastic. Urban lords developed genuine communication policies. Town planning, architecture, commission of paintings as well as of literary works where the most useful tools in the building up of their image as good leaders. This study first explores this achievement by examining wall-paintings in family residences. Such works should be regarded as acts of government perceived as contributions to honor of the city. As instruments of fame, they also manifested singular virtues and thus justified the exercise of a personal power. Artistic commissions situated leading families at the heart of their city’s history. They created a sense of continuity with the urban authorities upon which the new rulers still depended. Images were meant to display an hegemony that came to be more and more deeply grounded in dynastic succession and that was supported by the gathering of a select court. While the different sources of legitimacy of such patrimonialised power may have been contradictory, images managed to accommodate these contradictions. They made new styles of ruling suitable to the claims of customs and to the communities’ self-interests.File | Dimensione | Formato | |
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