Le comunità italo-albanesi dell’Italia meridionale si formarono a partire dal XV secolo quando intere popolazioni migrarono dal territorio dell’Albania meridionale a seguito della pressione turca. Oggi troviamo cinquanta comunità nelle quali si parla ancora una varietà albanese. La storia di queste comunità è vivace e impegnata sul fronte politico-letterario: gli intellettuali arbëreshë contribuirono con le loro idee e le loro opera al Risorgimento italiano e alla Rilindja albanese. Fra di loro, nella prima metà dell’800 spicca la figura di Girolamo De Rada. Le varietà albanesi appartengono alla famiglia delle lingue indoeuropee; in particolare condividono molte caratteristiche morfo-sintattiche con le altre lingue balcaniche (rumeno, macedone, neo-greco). La vitalità dei dialetti arbëreshë è buona, anche se il loro uso è sensibile alle condizioni sociolinguistiche italiane, che vedono la forte pressione della lingua standard. La legge 482 ne tutela l’uso e l’autonomia, realizzando principi di difesa delle lingue minoritarie riconosciuti dall’ONU e dall’Unione Europea.
La minoranza linguistica arbëreshe / Savoia, Leonardo Maria. - STAMPA. - (2015), pp. 253-278.
La minoranza linguistica arbëreshe
SAVOIA, LEONARDO MARIA
2015
Abstract
Le comunità italo-albanesi dell’Italia meridionale si formarono a partire dal XV secolo quando intere popolazioni migrarono dal territorio dell’Albania meridionale a seguito della pressione turca. Oggi troviamo cinquanta comunità nelle quali si parla ancora una varietà albanese. La storia di queste comunità è vivace e impegnata sul fronte politico-letterario: gli intellettuali arbëreshë contribuirono con le loro idee e le loro opera al Risorgimento italiano e alla Rilindja albanese. Fra di loro, nella prima metà dell’800 spicca la figura di Girolamo De Rada. Le varietà albanesi appartengono alla famiglia delle lingue indoeuropee; in particolare condividono molte caratteristiche morfo-sintattiche con le altre lingue balcaniche (rumeno, macedone, neo-greco). La vitalità dei dialetti arbëreshë è buona, anche se il loro uso è sensibile alle condizioni sociolinguistiche italiane, che vedono la forte pressione della lingua standard. La legge 482 ne tutela l’uso e l’autonomia, realizzando principi di difesa delle lingue minoritarie riconosciuti dall’ONU e dall’Unione Europea.File | Dimensione | Formato | |
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