La monografia è un'opera collettanea che ha riguardato l'edizione del mausoleo romano noto come Tomba Bella da Hierapolis di Frigia. La tomba fu rinvenuta in condizioni estremamente frammentarie negli anni '60 da Paolo Verzone, allora direttore della missione italiana a Hierapolis. Essa è rimasta sinora sostanzialmente inedita: questo lavoro colma quindi una lacuna, conferendo al monumento la dovuta rilevanza tra le più illustri testimonianze dell'architettura e della scultura funeraria dell'Asia minore Romana. La cronologia claudia dell'edificio e del grandioso sarcofago in esso contenuto colloca la Tomba Bella nelle fasi iniziali di uno sviluppo che coinvolgerà sia l'architettura tombale asiatica che la produzione di grandi sarcofagi a fregio continuo, dei quali l'esemplare figurato dalla Tomba si conferma importante quanto isolato antesignano. I rapporti della decorazione architettonica con altri cantieri giulioi-claudi hierapolitani, e segnatamente con quello del santuario di Apollo, dimostrano l'esistenza di una comune circolazione di maestranze in quella che negli ultimi anni si è venuta rivelando come una delle fasi più vivaci della urbanizzazione di Hierapolis. La ricostruzione architettonica qui proposta parte da una accurata rilevazione di tutte le tracce di lavorazione presenti sui blocchi sul rivestimento marmoreo dell'edificio: oltre a ricostruirne l'aspetto originale, essa si è quindi rivelata un importante strumento conoscitivo delle modalità operative delle maestranze locali. La decorazione architettonica, in particolare, consente di inserire la Tomba Bella tra i paradigmi di quella sperimentazione eclettica che caratterizza l'architettura dell'Asia minore proto imperiale. Infine, l'assoluta eccezionalità del programma figurativo del sarcofago, che include un'assemblea di dinasti della casa seleucide, autorizza a inserire la committenza della Tomba in quella classe sociale di antico lignaggio regale ellenistico, che tanta parte rivestì nel consolidamento del dominio romano in Asia. La proposta di attribuzione dell'edificio a Marcus Suillius Antiochos, pur se ipotetica, può illuminare quantomeno il ceto sociale di riferimento di questo edificio - unica tomba interamente in marmo delle estese necropoli ierapolitane.

Hierapolis di Frigia VI. La Tomba Bella. Un heroon giulio-claudio ed il suo sarcofago / Romeo I.; Panariti D.; Ungaro R.. - STAMPA. - VI:(2014), pp. 1-300.

Hierapolis di Frigia VI. La Tomba Bella. Un heroon giulio-claudio ed il suo sarcofago.

ROMEO, ILARIA
;
2014

Abstract

La monografia è un'opera collettanea che ha riguardato l'edizione del mausoleo romano noto come Tomba Bella da Hierapolis di Frigia. La tomba fu rinvenuta in condizioni estremamente frammentarie negli anni '60 da Paolo Verzone, allora direttore della missione italiana a Hierapolis. Essa è rimasta sinora sostanzialmente inedita: questo lavoro colma quindi una lacuna, conferendo al monumento la dovuta rilevanza tra le più illustri testimonianze dell'architettura e della scultura funeraria dell'Asia minore Romana. La cronologia claudia dell'edificio e del grandioso sarcofago in esso contenuto colloca la Tomba Bella nelle fasi iniziali di uno sviluppo che coinvolgerà sia l'architettura tombale asiatica che la produzione di grandi sarcofagi a fregio continuo, dei quali l'esemplare figurato dalla Tomba si conferma importante quanto isolato antesignano. I rapporti della decorazione architettonica con altri cantieri giulioi-claudi hierapolitani, e segnatamente con quello del santuario di Apollo, dimostrano l'esistenza di una comune circolazione di maestranze in quella che negli ultimi anni si è venuta rivelando come una delle fasi più vivaci della urbanizzazione di Hierapolis. La ricostruzione architettonica qui proposta parte da una accurata rilevazione di tutte le tracce di lavorazione presenti sui blocchi sul rivestimento marmoreo dell'edificio: oltre a ricostruirne l'aspetto originale, essa si è quindi rivelata un importante strumento conoscitivo delle modalità operative delle maestranze locali. La decorazione architettonica, in particolare, consente di inserire la Tomba Bella tra i paradigmi di quella sperimentazione eclettica che caratterizza l'architettura dell'Asia minore proto imperiale. Infine, l'assoluta eccezionalità del programma figurativo del sarcofago, che include un'assemblea di dinasti della casa seleucide, autorizza a inserire la committenza della Tomba in quella classe sociale di antico lignaggio regale ellenistico, che tanta parte rivestì nel consolidamento del dominio romano in Asia. La proposta di attribuzione dell'edificio a Marcus Suillius Antiochos, pur se ipotetica, può illuminare quantomeno il ceto sociale di riferimento di questo edificio - unica tomba interamente in marmo delle estese necropoli ierapolitane.
2014
9786054701391
1
300
Romeo I.; Panariti D.; Ungaro R.
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