Il saggio analizza le complesse vicende che, pur nell’arco di soli tre anni tra il 1936 e il 1939, interessarono le svariate versioni – almeno quattro - del Piano regolatore di Addis Abeba, redatto da Cesare Valle e Ignazio Guidi nel 1936, oltre alla serie dei giudizi ufficiali richiesti a Enrico del Debbio, Giò Ponti e Giuseppe Vaccaro (Prima Commissione Ministeriale), poi a Guglielmo Ulrich, Plinio Marconi e Gherardo Bosio (seconda Commissione Ministeriale), per passare quindi alla redazione dei diversi Piani particolareggiati (redatti da Ulrich, Marconi, Valle e Bosio), le cui previsioni non raramente dettero luogo a complesse dialettiche rispetto alle iniziali previsioni del Piano stesso. La fondazione della nuova Addis Abeba divenne dunque banco di prova e di sperimentazione non solo nell’ottica della fondazione moderna di una “Capitale vicereale” cui faceva riferimento tutta l’Africa Orientale Italiana; ma anche per la messa a punto di un modello urbanistico che voleva essere al tempo moderno, ma «italianissimo», sondando innovative gerarchie di Piano e diversi processi di Zonizzazione, come ci restituisce la documentazione, fino ad oggi in gran parte inedita, conservata presso il fondo “MAIMinistero dell’Africa Italiana” dell’Archivio Centrale dello Stato di Roma. The essay analyzes the complex events that, even in just three years between 1936 and 1939, interested the various versions - at least four – of the Master Plan of Addis Ababa, composed by Cesare Valle and Ignazio Guidi in 1936, in addition to series of judgments required in official Enrico del Debbio, Gio Ponti and Joseph Vaccaro (First Ministerial Commission), then Guglielmo Ulrich, Plinio Marconi and Gherardo Bosio (second Ministerial Commission), continues the preparation of several Detailed Plans (prepared by Ulrich, Marconi, Valle and Bosio), the provisions of which not infrequently gave rise to complex dialectical compared to the initial estimates of the Master Plan. The foundation of the new Addis Ababa therefore became a test bench and testing is not only in the foundation of a modern “viceregal capital” was referring to the whole of Italian East Africa; but also for the development of an urban model that wanted to be at once modern, but “very Italian” exploring innovative hierarchies Plan and Zoning various processes, as we will return the documentation, until now largely unpublished, preserved at the bottom “MAI-Ministero dell’Africa Italiana” of the “Archivio Centrale dello Stato” in Rome.

Addis Abeba «italiana»: il Piano regolatore e la serie delle sue “Varianti” (1936-1939). Le attestazioni documentarie dal fondo “MAI-Ministero dell’Africa Italiana”. Piano generale, Piani particolareggiati e previsioni per una «nuova città con un carattere prevalente di “Città giardino”», ma caratterizzata da una «Modernità con concetti di grandiosità». Il contributo di Cesare Valle, Ignazio Guidi, Enrico Del Debbio, Giò Ponti, Giuseppe Vaccaro, Guglielmo Ulrich, Plinio Marconi, Gherardo Bosio e Vittorio Cafiero / Ferruccio Canali. - STAMPA. - (2015), pp. 63-126.

Addis Abeba «italiana»: il Piano regolatore e la serie delle sue “Varianti” (1936-1939). Le attestazioni documentarie dal fondo “MAI-Ministero dell’Africa Italiana”. Piano generale, Piani particolareggiati e previsioni per una «nuova città con un carattere prevalente di “Città giardino”», ma caratterizzata da una «Modernità con concetti di grandiosità». Il contributo di Cesare Valle, Ignazio Guidi, Enrico Del Debbio, Giò Ponti, Giuseppe Vaccaro, Guglielmo Ulrich, Plinio Marconi, Gherardo Bosio e Vittorio Cafiero

CANALI, FERRUCCIO
2015

Abstract

Il saggio analizza le complesse vicende che, pur nell’arco di soli tre anni tra il 1936 e il 1939, interessarono le svariate versioni – almeno quattro - del Piano regolatore di Addis Abeba, redatto da Cesare Valle e Ignazio Guidi nel 1936, oltre alla serie dei giudizi ufficiali richiesti a Enrico del Debbio, Giò Ponti e Giuseppe Vaccaro (Prima Commissione Ministeriale), poi a Guglielmo Ulrich, Plinio Marconi e Gherardo Bosio (seconda Commissione Ministeriale), per passare quindi alla redazione dei diversi Piani particolareggiati (redatti da Ulrich, Marconi, Valle e Bosio), le cui previsioni non raramente dettero luogo a complesse dialettiche rispetto alle iniziali previsioni del Piano stesso. La fondazione della nuova Addis Abeba divenne dunque banco di prova e di sperimentazione non solo nell’ottica della fondazione moderna di una “Capitale vicereale” cui faceva riferimento tutta l’Africa Orientale Italiana; ma anche per la messa a punto di un modello urbanistico che voleva essere al tempo moderno, ma «italianissimo», sondando innovative gerarchie di Piano e diversi processi di Zonizzazione, come ci restituisce la documentazione, fino ad oggi in gran parte inedita, conservata presso il fondo “MAIMinistero dell’Africa Italiana” dell’Archivio Centrale dello Stato di Roma. The essay analyzes the complex events that, even in just three years between 1936 and 1939, interested the various versions - at least four – of the Master Plan of Addis Ababa, composed by Cesare Valle and Ignazio Guidi in 1936, in addition to series of judgments required in official Enrico del Debbio, Gio Ponti and Joseph Vaccaro (First Ministerial Commission), then Guglielmo Ulrich, Plinio Marconi and Gherardo Bosio (second Ministerial Commission), continues the preparation of several Detailed Plans (prepared by Ulrich, Marconi, Valle and Bosio), the provisions of which not infrequently gave rise to complex dialectical compared to the initial estimates of the Master Plan. The foundation of the new Addis Ababa therefore became a test bench and testing is not only in the foundation of a modern “viceregal capital” was referring to the whole of Italian East Africa; but also for the development of an urban model that wanted to be at once modern, but “very Italian” exploring innovative hierarchies Plan and Zoning various processes, as we will return the documentation, until now largely unpublished, preserved at the bottom “MAI-Ministero dell’Africa Italiana” of the “Archivio Centrale dello Stato” in Rome.
2015
978-88-89999-85-1
Modelli di città, di «borghi di fondazione italiani» in Italia, nel Mediterraneo e in Oltremare
63
126
Ferruccio Canali
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