Il contributo si inserisce nel dibattito sul consumo di suolo in Italia. Analizza, con una proposta teorica fondata sul principio della teoria della soglia, le norme sulla definizione del perimetro urbano in Toscana. Infatti, la Regione Toscana con la L.R. 65/2014 rende necessario, per i comuni, di specificare nei propri atti di programmazione e di sviluppo del territorio il perimetro del territorio urbanizzato. Il Piano di Indirizzo Territoriale (PIT) con valenza di piano paesaggistico approvato nel 2015 si appoggia a questa distinzione per l’individuazione sia dei morfotipi urbani che delle invarianti. Ma tecnicamente quali fonti, quali criteri e quali modalità possono aiutare l’individuazione di questo perimetro? Partendo dai dati cartografici messi a disposizione dalla Regione Toscana e dal PIT con valenza di piano paesaggistico, opportunamente interpolati con la cartografia dei piani comunali, ci si accorge come i diversi perimetri di partenza siano diversi tra loro e spesso in contraddizione. In occasione di una ricerca sperimentale riguardante la variante al Piano Strutturale del Comune di Roccastrada, come DidaLab di Regional Design, è stata messa a punto una metodologia utile per la perimentrazione del territorio urbanizzato. Quest’ultima è sia coerente a quanto previsto ai sensi della L.R. 65/2014, che innovativa negli strumenti usati, infatti è stata adoperata una piattaforma collaborativa online, denominata Giscake, ideata dallo SpinOff accademico dell’Università di Firenze Artù.

Limitare il consumo di suolo con la LR 65/2014. Criteri e modalità per l’individuazione del perimetro urbano / G. De Luca; M. Scamporrino; L. Di Figlia. - STAMPA. - (2015), pp. 109-115.

Limitare il consumo di suolo con la LR 65/2014. Criteri e modalità per l’individuazione del perimetro urbano

DE LUCA, GIUSEPPE;SCAMPORRINO, MATTEO;DI FIGLIA, LUCA
2015

Abstract

Il contributo si inserisce nel dibattito sul consumo di suolo in Italia. Analizza, con una proposta teorica fondata sul principio della teoria della soglia, le norme sulla definizione del perimetro urbano in Toscana. Infatti, la Regione Toscana con la L.R. 65/2014 rende necessario, per i comuni, di specificare nei propri atti di programmazione e di sviluppo del territorio il perimetro del territorio urbanizzato. Il Piano di Indirizzo Territoriale (PIT) con valenza di piano paesaggistico approvato nel 2015 si appoggia a questa distinzione per l’individuazione sia dei morfotipi urbani che delle invarianti. Ma tecnicamente quali fonti, quali criteri e quali modalità possono aiutare l’individuazione di questo perimetro? Partendo dai dati cartografici messi a disposizione dalla Regione Toscana e dal PIT con valenza di piano paesaggistico, opportunamente interpolati con la cartografia dei piani comunali, ci si accorge come i diversi perimetri di partenza siano diversi tra loro e spesso in contraddizione. In occasione di una ricerca sperimentale riguardante la variante al Piano Strutturale del Comune di Roccastrada, come DidaLab di Regional Design, è stata messa a punto una metodologia utile per la perimentrazione del territorio urbanizzato. Quest’ultima è sia coerente a quanto previsto ai sensi della L.R. 65/2014, che innovativa negli strumenti usati, infatti è stata adoperata una piattaforma collaborativa online, denominata Giscake, ideata dallo SpinOff accademico dell’Università di Firenze Artù.
2015
978-88-7603-138-0
Nuove sfide per il suolo. Rapporto 2016
109
115
G. De Luca; M. Scamporrino; L. Di Figlia
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