Oggetto del contributo è la crisi della rappresentanza come fattore e dimensione della crisi della democrazia. Dimensione perché la democrazia è in crisi da una pluralità di punti di vista, fattore perché la crisi della rappresentanza (variamente declinata) condiziona negativamente non soltanto il carattere democratico delle istituzioni, ma anche il loro funzionamento, la loro efficacia e, soprattutto, la loro legittimità. Nel contributo si sostiene che la crisi della rappresentanza debba essere compresa a partire da un fenomeno più ampio e dalle radici più profonde: l’indebolimento delle appartenenze politiche, la crisi delle identità politiche, dei “noi” politici, siano essi di tipo partitico o statuale, in direzione del prodursi di forme effimere di loyalty e di legame politico. In questa prospettiva, la crisi della rappresentanza non consiste soltanto nell’opacizzazione e nello sfilacciamento del rapporto fra governanti e governati, nella diffusa sensazione di una sostanziale incapacità dei cittadini di condizionare, influenzare, orientare le scelte degli attori politici (partiti e istituzioni), ma più radicalmente nella incapacità della soggettività contemporanea di nutrire sentimenti di appartenenza, di configurare o condividere identità politiche forti e stabili.
Ripensare la rappresentanza nell'epoca della crisi della rappresentazione / Dimitri D'Andrea. - STAMPA. - (2014), pp. 187-204.
Ripensare la rappresentanza nell'epoca della crisi della rappresentazione
D'ANDREA, DIMITRI
2014
Abstract
Oggetto del contributo è la crisi della rappresentanza come fattore e dimensione della crisi della democrazia. Dimensione perché la democrazia è in crisi da una pluralità di punti di vista, fattore perché la crisi della rappresentanza (variamente declinata) condiziona negativamente non soltanto il carattere democratico delle istituzioni, ma anche il loro funzionamento, la loro efficacia e, soprattutto, la loro legittimità. Nel contributo si sostiene che la crisi della rappresentanza debba essere compresa a partire da un fenomeno più ampio e dalle radici più profonde: l’indebolimento delle appartenenze politiche, la crisi delle identità politiche, dei “noi” politici, siano essi di tipo partitico o statuale, in direzione del prodursi di forme effimere di loyalty e di legame politico. In questa prospettiva, la crisi della rappresentanza non consiste soltanto nell’opacizzazione e nello sfilacciamento del rapporto fra governanti e governati, nella diffusa sensazione di una sostanziale incapacità dei cittadini di condizionare, influenzare, orientare le scelte degli attori politici (partiti e istituzioni), ma più radicalmente nella incapacità della soggettività contemporanea di nutrire sentimenti di appartenenza, di configurare o condividere identità politiche forti e stabili.File | Dimensione | Formato | |
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