La Fattoria Medicea nel Parco delle Cascine di Tavola a Prato e gli studi per la conservazione e il restauro sviluppati nella pubblicazione rivestono un rilievo particolare per la rilevanza storico ambientale e monumentale del parco e della Fattoria e per la grande opportunità di recupero funzionale per la filiera agroalimentare ed enogastronomica italiana nell’ottica del restauro di una straordinaria emergenza architettonica, archetipo rinascimentale della ruralità toscana nel mondo. In particolare. La pubblicazione costituisce anche una sorta di manuale ad uso didattico per affrontare le tematiche più complesse del restauro ambientale in relazione alle metodologie a carattere multidisciplinare che sono trattate nel loro insieme. In particolare, il complesso immobiliare, costituito dal nucleo storico della Fattoria voluta da Lorenzo il Magnifico nel 1477 e dagli annessi principalmente edificati tra il XVI e il XVII sec. (Magazzino dei Risi, Mulino, Pozzo Nuovo) con il grande stallone del XIX sec., riveste un’importanza storica e artistica rilevantissima. La tenuta di Tavola, un esteso tratto di territorio posta sulla riva sinistra dell’Ombrone tra la frazione di Tavola a Nord-Ovest, il nucleo di Fontanelle a Nord–Est e di Poggio a Caiano a Sud, occupa la parte più bassa della piana pratese. Il complesso agricolo costituiva originariamente un insieme unitario con la vicina Villa Medicea di Poggio (dal 2013 quale “bene culturale” riconosciuto Patrimonio Mondiale dell’Umanità - Unesco) e di questa rappresentava una parte integrante come pars rustica. La sua estensione andò gradualmente aumentando dalle prime acquisizioni, operate da Lorenzo de’ Medici, a partire dall’ultimo quarto del XV sec. fino al Novecento. Dopo l’Unità d’Italia, essa passò assieme alla Villa di Poggio a Caiano, alla famiglia Savoia, responsabile nel primo dopoguerra dello smembramento del complesso, con la separazione della Villa, rimasta poi allo Stato, dalla tenuta, ceduta prima ad un ente di assistenza ai reduci di guerra, e da questa, poi, a privati. L’organizzazione spaziale del complesso di oltre 22.000 mq. risponde anche alle regole che Leon Battista Alberti aveva descritto pochi decenni anni prima dell’acquisizione da parte di Lorenzo, ne L’Architettura, per la realizzazione di un moderno complesso di villa rustica. Al centro si trova la piscina, attorno a questa, sul retro e sui lati, vi sono le stalle; di fronte, a sinistra le stanze per la preparazione del formaggio e sulla destra le unità di abitazione. I vani sono identificati come “lattaia”, “caciaia”, “cucina”, “luogo dove si cuoce il cacio”, “sala”, “camera”, ecc. Il complesso, pur presentando numerosi spazi per la residenza, aveva una vocazione principalmente produttiva; in esso le attività agricole e quelle di trasformazione del prodotto primario avevano certamente prevalenza su quelle abitative, che erano comunque necessarie per far funzionare l’insieme. Insomma si realizzò un modello assoluto che non ebbe uguali sul suolo nazionale, orgoglio della famiglia de’ Medici; fu poi imitato dagli Sforza a Milano e da tutte le signorie dell’Italia Settentrionale e Centrale. La peculiarità straordinaria è che tutte le fabbriche che compongono il quadrato centrale delle Cascine ha mantenuto nei secoli, una generale corrispondenza all’impianto originario. La sfortunata vicenda di questi anni che ha portato al sequestro preventivo da parte del Tribunale di Prato su esposto dell’Associazione “Italia Nostra”, finalmente risolto dopo quattro anni di attesa, offre l’opportunità unica per la mano pubblica di riacquisire la titolarità del bene al fine di recuperare funzionalmente il complesso, di restaurarlo per riportarlo architettonicamente agli antichi splendori e magistralmente dotarlo di servizi adeguati al livello internazionale che compete a questa struttura. L’occasione dell’EXPO 2015 che vede l’Italia, capitale della filiera agroalimentare e enogastronomica nel mondo, potrebbe contare su un gioiello unico nel suo genere sempreché ci si possa muovere con tempestività dovuta e con una grande visione progettuale nell’ambito del restauro e della riabilitazione di alta qualità, che richiede questa architettura, nata per stupire e meravigliare gli ospiti. Si tratta di rimettere in uso e reinterpretare le antiche funzioni vocate dagli spazi rurali originari e farne un fiore all’occhiello della contemporaneità. Le parole chiave del suo recupero sono: accoglienza e ricettività, agroalimentare, arte e cultura, comunicazione, design, energia e ambiente, food and beverage, enogastronomia, alta formazione, impresa, green building, smart city, social networking, solidarietà e no profit, sostenibilità, startup, turismo, tempo libero e loisir in stretto collegamento con Expo Milano 2015 - Nutrire il Pianeta. Energia per la vita. Il Comune di Prato che, con il supporto dell’Università degli Studi di Firenze, ha attivato progetti di studio, ricerca applicata e sperimentazione è disponibile con l’aiuto del Ministero a realizzare in tempi brevi quanto occorre per concretizzare questo “sogno”.

Gli studi per il recupero del Parco Pubblico delle Cascine di Tavola (Prato) / Centauro, Giuseppe Alberto. - STAMPA. - (2015), pp. 9-27.

Gli studi per il recupero del Parco Pubblico delle Cascine di Tavola (Prato)

CENTAURO, GIUSEPPE ALBERTO
2015

Abstract

La Fattoria Medicea nel Parco delle Cascine di Tavola a Prato e gli studi per la conservazione e il restauro sviluppati nella pubblicazione rivestono un rilievo particolare per la rilevanza storico ambientale e monumentale del parco e della Fattoria e per la grande opportunità di recupero funzionale per la filiera agroalimentare ed enogastronomica italiana nell’ottica del restauro di una straordinaria emergenza architettonica, archetipo rinascimentale della ruralità toscana nel mondo. In particolare. La pubblicazione costituisce anche una sorta di manuale ad uso didattico per affrontare le tematiche più complesse del restauro ambientale in relazione alle metodologie a carattere multidisciplinare che sono trattate nel loro insieme. In particolare, il complesso immobiliare, costituito dal nucleo storico della Fattoria voluta da Lorenzo il Magnifico nel 1477 e dagli annessi principalmente edificati tra il XVI e il XVII sec. (Magazzino dei Risi, Mulino, Pozzo Nuovo) con il grande stallone del XIX sec., riveste un’importanza storica e artistica rilevantissima. La tenuta di Tavola, un esteso tratto di territorio posta sulla riva sinistra dell’Ombrone tra la frazione di Tavola a Nord-Ovest, il nucleo di Fontanelle a Nord–Est e di Poggio a Caiano a Sud, occupa la parte più bassa della piana pratese. Il complesso agricolo costituiva originariamente un insieme unitario con la vicina Villa Medicea di Poggio (dal 2013 quale “bene culturale” riconosciuto Patrimonio Mondiale dell’Umanità - Unesco) e di questa rappresentava una parte integrante come pars rustica. La sua estensione andò gradualmente aumentando dalle prime acquisizioni, operate da Lorenzo de’ Medici, a partire dall’ultimo quarto del XV sec. fino al Novecento. Dopo l’Unità d’Italia, essa passò assieme alla Villa di Poggio a Caiano, alla famiglia Savoia, responsabile nel primo dopoguerra dello smembramento del complesso, con la separazione della Villa, rimasta poi allo Stato, dalla tenuta, ceduta prima ad un ente di assistenza ai reduci di guerra, e da questa, poi, a privati. L’organizzazione spaziale del complesso di oltre 22.000 mq. risponde anche alle regole che Leon Battista Alberti aveva descritto pochi decenni anni prima dell’acquisizione da parte di Lorenzo, ne L’Architettura, per la realizzazione di un moderno complesso di villa rustica. Al centro si trova la piscina, attorno a questa, sul retro e sui lati, vi sono le stalle; di fronte, a sinistra le stanze per la preparazione del formaggio e sulla destra le unità di abitazione. I vani sono identificati come “lattaia”, “caciaia”, “cucina”, “luogo dove si cuoce il cacio”, “sala”, “camera”, ecc. Il complesso, pur presentando numerosi spazi per la residenza, aveva una vocazione principalmente produttiva; in esso le attività agricole e quelle di trasformazione del prodotto primario avevano certamente prevalenza su quelle abitative, che erano comunque necessarie per far funzionare l’insieme. Insomma si realizzò un modello assoluto che non ebbe uguali sul suolo nazionale, orgoglio della famiglia de’ Medici; fu poi imitato dagli Sforza a Milano e da tutte le signorie dell’Italia Settentrionale e Centrale. La peculiarità straordinaria è che tutte le fabbriche che compongono il quadrato centrale delle Cascine ha mantenuto nei secoli, una generale corrispondenza all’impianto originario. La sfortunata vicenda di questi anni che ha portato al sequestro preventivo da parte del Tribunale di Prato su esposto dell’Associazione “Italia Nostra”, finalmente risolto dopo quattro anni di attesa, offre l’opportunità unica per la mano pubblica di riacquisire la titolarità del bene al fine di recuperare funzionalmente il complesso, di restaurarlo per riportarlo architettonicamente agli antichi splendori e magistralmente dotarlo di servizi adeguati al livello internazionale che compete a questa struttura. L’occasione dell’EXPO 2015 che vede l’Italia, capitale della filiera agroalimentare e enogastronomica nel mondo, potrebbe contare su un gioiello unico nel suo genere sempreché ci si possa muovere con tempestività dovuta e con una grande visione progettuale nell’ambito del restauro e della riabilitazione di alta qualità, che richiede questa architettura, nata per stupire e meravigliare gli ospiti. Si tratta di rimettere in uso e reinterpretare le antiche funzioni vocate dagli spazi rurali originari e farne un fiore all’occhiello della contemporaneità. Le parole chiave del suo recupero sono: accoglienza e ricettività, agroalimentare, arte e cultura, comunicazione, design, energia e ambiente, food and beverage, enogastronomia, alta formazione, impresa, green building, smart city, social networking, solidarietà e no profit, sostenibilità, startup, turismo, tempo libero e loisir in stretto collegamento con Expo Milano 2015 - Nutrire il Pianeta. Energia per la vita. Il Comune di Prato che, con il supporto dell’Università degli Studi di Firenze, ha attivato progetti di studio, ricerca applicata e sperimentazione è disponibile con l’aiuto del Ministero a realizzare in tempi brevi quanto occorre per concretizzare questo “sogno”.
2015
9788895798912
Opus studiorum/ 9 Cascine Medicee di Prato, conservazione e restauro
9
27
Centauro, Giuseppe Alberto
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