Il particolato atmosferico è un tema di studio di notevole interesse e negli ultimi cinquant'anni la sua conoscenza e il numero di pubblicazioni scientifiche sono progrediti in maniera esponenziale. Oltre all'interesse prettamente scientifico per quanto riguarda la natura, la formazione, il trasporto, e l’influenza sul clima del particolato atmosferico, grande attenzione è stata rivolta all’impatto sulla salute umana. Questo è un problema rilevante soprattutto per le grandi aree metropolitane del pianeta sia del mondo occidentale che orientale, a forte sviluppo industriale. In queste zone le sorgenti di particolato sono fondamentalmente dovute alla produzione di energia per la quale si impiega petrolio, carbone, gas naturale e, a livello tecnico-scientifico, è in corso un intenso dibattito sull’individuazione delle possibili azioni che potrebbero favorire la riduzione delle emissioni. L'impiego delle energie rinnovabili sembra rappresentare una parziale soluzione del problema, anche se devono essere presi in considerazione alcuni potenziali effetti sull'ambiente. Oltre all’utilizzo dell’energia eolica e solare, la natura offre altre tipologie di risorse come lo sfruttamento dei fluidi endogeni (geotermia). Pur non essendo un fenomeno comunemente diffuso, l’utilizzo delle risorse geotermiche, principalmente indirizzato alla produzione di energia elettrica, è invece rilevante in alcune aree del pianeta, e importanti impianti industriali per il loro sfruttamento sono presenti in Islanda, Stati Uniti, Colombia e Cile. Nel nostro Paese, le aree di Larderello, Travale e Mt. Amiata (Toscana meridionale) vedono la presenza di alcuni impianti industriali dedicati alla produzione di energia elettrica e termica derivata dallo sfruttamento della geotermia tramite l’estrazione della risorsa mediante pozzi che raggiungono profondità anche di 4000 m. Le manifestazioni fluide (acque e gas) superficiali e da pozzi di campi geotermici sono state molto studiate in termini di composizione chimica ed isotopica e di equilibri di fase, mentre la natura delle frazioni solide e cristalline e delle specie gassose emesse in atmosfera ha ricevuto sino ad ora scarsa attenzione. È importante rilevare che le emissioni naturali di gas, tipiche degli ambienti geotermici, sono presenti nella zona circostante il Monte Amiata, fuoriuscendo attraverso sistemi di faglie e di fratture e spesso accompagnano la risalita di acque fredde e/o termali. Lo studio oggetto della presente indagine pone l'attenzione sulle caratteristiche composizionali ed isotopiche delle emissioni (solide e gassose) nel territorio del comune di Piancastagnaio (SI), dove sono presenti impianti industriali di ENEL S.p.A. per la produzione di energia da centrali geotermoelettriche. Contestualmente a tale attività è stato accoppiato uno studio, utilizzando le stesse tecniche di campionamento e di analisi impiegate nell’area amiatina, in una postazione fissa ubicata in prossimità del centro urbano di Arezzo (zona urbana fondo). Questo lavoro rappresenta uno studio pilota volto a caratterizzare e comprendere le caratteristiche chimiche, isotopiche e mineralogiche del particolato atmosferico di natura secondaria oltre ad un’indagine specifica dei composti organici volatili (COV), legate alle emissioni in atmosfera dalle centrali geotermoelettriche.

Individuazione di marker specifici delle centrali geotermoelettriche. Progetto Regionale PATOS-2 – Particolato Atmosferico in TOScana, Linea di ricerca n. 7 / Tommasini, Simone; Capecchiacci, Francesco; Zoppi, Matteo; Cabassi, Jacopo; Marchionni, Sara; Tassi, Franco; Vaselli, Orlando; Pratesi, Giovanni; Giannini, Luciano; Venturi, Stefania; Strekopytov, Stanislav; Ulivi, Maurizio; Braschi, Eleonora; Buccianti, Antonella. - ELETTRONICO. - (2015), pp. 1-108.

Individuazione di marker specifici delle centrali geotermoelettriche. Progetto Regionale PATOS-2 – Particolato Atmosferico in TOScana, Linea di ricerca n. 7

TOMMASINI, SIMONE;CAPECCHIACCI, FRANCESCO;Cabassi, Jacopo;MARCHIONNI, SARA;TASSI, FRANCO;VASELLI, ORLANDO;PRATESI, GIOVANNI;VENTURI, STEFANIA;ULIVI, MAURIZIO;BUCCIANTI, ANTONELLA
2015

Abstract

Il particolato atmosferico è un tema di studio di notevole interesse e negli ultimi cinquant'anni la sua conoscenza e il numero di pubblicazioni scientifiche sono progrediti in maniera esponenziale. Oltre all'interesse prettamente scientifico per quanto riguarda la natura, la formazione, il trasporto, e l’influenza sul clima del particolato atmosferico, grande attenzione è stata rivolta all’impatto sulla salute umana. Questo è un problema rilevante soprattutto per le grandi aree metropolitane del pianeta sia del mondo occidentale che orientale, a forte sviluppo industriale. In queste zone le sorgenti di particolato sono fondamentalmente dovute alla produzione di energia per la quale si impiega petrolio, carbone, gas naturale e, a livello tecnico-scientifico, è in corso un intenso dibattito sull’individuazione delle possibili azioni che potrebbero favorire la riduzione delle emissioni. L'impiego delle energie rinnovabili sembra rappresentare una parziale soluzione del problema, anche se devono essere presi in considerazione alcuni potenziali effetti sull'ambiente. Oltre all’utilizzo dell’energia eolica e solare, la natura offre altre tipologie di risorse come lo sfruttamento dei fluidi endogeni (geotermia). Pur non essendo un fenomeno comunemente diffuso, l’utilizzo delle risorse geotermiche, principalmente indirizzato alla produzione di energia elettrica, è invece rilevante in alcune aree del pianeta, e importanti impianti industriali per il loro sfruttamento sono presenti in Islanda, Stati Uniti, Colombia e Cile. Nel nostro Paese, le aree di Larderello, Travale e Mt. Amiata (Toscana meridionale) vedono la presenza di alcuni impianti industriali dedicati alla produzione di energia elettrica e termica derivata dallo sfruttamento della geotermia tramite l’estrazione della risorsa mediante pozzi che raggiungono profondità anche di 4000 m. Le manifestazioni fluide (acque e gas) superficiali e da pozzi di campi geotermici sono state molto studiate in termini di composizione chimica ed isotopica e di equilibri di fase, mentre la natura delle frazioni solide e cristalline e delle specie gassose emesse in atmosfera ha ricevuto sino ad ora scarsa attenzione. È importante rilevare che le emissioni naturali di gas, tipiche degli ambienti geotermici, sono presenti nella zona circostante il Monte Amiata, fuoriuscendo attraverso sistemi di faglie e di fratture e spesso accompagnano la risalita di acque fredde e/o termali. Lo studio oggetto della presente indagine pone l'attenzione sulle caratteristiche composizionali ed isotopiche delle emissioni (solide e gassose) nel territorio del comune di Piancastagnaio (SI), dove sono presenti impianti industriali di ENEL S.p.A. per la produzione di energia da centrali geotermoelettriche. Contestualmente a tale attività è stato accoppiato uno studio, utilizzando le stesse tecniche di campionamento e di analisi impiegate nell’area amiatina, in una postazione fissa ubicata in prossimità del centro urbano di Arezzo (zona urbana fondo). Questo lavoro rappresenta uno studio pilota volto a caratterizzare e comprendere le caratteristiche chimiche, isotopiche e mineralogiche del particolato atmosferico di natura secondaria oltre ad un’indagine specifica dei composti organici volatili (COV), legate alle emissioni in atmosfera dalle centrali geotermoelettriche.
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