La realizzazione di tramvie moderne è stata l'occasione, in numerose città europee, per sperimentare forme innovative di integrazione fra pianificazione territoriale e trasportistica e, a seguire, fra progettazione urbana, infrastrutturale e paesaggistica. A questi interventi fa riscontro un'ampia letteratura, in particolar modo francese, in cui il progetto infrastrutturale – a cominciare da quello dei nuovi sistemi tranviari – è visto come un potente strumento di rigenerazione urbana. In Italia, tale approccio “olistico” incontra serie difficoltà ad essere applicato a causa di un'eccessiva settorializzazione sia nei canali di finanziamento delle opere pubbliche, sia nell'organizzazione delle competenze tecniche all'interno degli enti locali. Anche a Firenze, il progetto della prima linea della tramvia (inaugurata nel 2010) e quelli delle linee 2 e 3 (approvati nel 2007 e ora in corso di realizzazione) rivelano nel complesso un'attenzione assai marginale nei alle problematiche dell'inserimento urbano, tanto che alcune delle nuove sistemazioni stradali appaiono persino peggiorative rispetto alle situazioni di partenza (eliminazione di filari di alberi, riduzione dei marciapiedi, creazione di aree di risulta, ecc.). L'articolo illustra gli aspetti più significativi di un tentativo solo parzialmente coronato da successo, condotto tra il 2008 e il 2009 tramite l'istituzione di un tavolo tecnico interdisciplinare presso l'Assessorato alla Mobilità del Comune di Firenze, di rivedere i progetti “ufficiali” sotto il profilo dell'inserimento urbano, evidenziando i criteri metodologici adottati nella revisione (che, in forma di “linee guida”, potrebbero essere utilmente applicati in tutti gli interventi del genere), nonché alcuni dei suoi esiti progettuali relativi al passaggio della tramvia in aree sensibili del centro-città.
L'impatto del tram sul sistema urbano / Alberti, Francesco. - STAMPA. - (2016), pp. 100-105.
L'impatto del tram sul sistema urbano
ALBERTI, FRANCESCO
2016
Abstract
La realizzazione di tramvie moderne è stata l'occasione, in numerose città europee, per sperimentare forme innovative di integrazione fra pianificazione territoriale e trasportistica e, a seguire, fra progettazione urbana, infrastrutturale e paesaggistica. A questi interventi fa riscontro un'ampia letteratura, in particolar modo francese, in cui il progetto infrastrutturale – a cominciare da quello dei nuovi sistemi tranviari – è visto come un potente strumento di rigenerazione urbana. In Italia, tale approccio “olistico” incontra serie difficoltà ad essere applicato a causa di un'eccessiva settorializzazione sia nei canali di finanziamento delle opere pubbliche, sia nell'organizzazione delle competenze tecniche all'interno degli enti locali. Anche a Firenze, il progetto della prima linea della tramvia (inaugurata nel 2010) e quelli delle linee 2 e 3 (approvati nel 2007 e ora in corso di realizzazione) rivelano nel complesso un'attenzione assai marginale nei alle problematiche dell'inserimento urbano, tanto che alcune delle nuove sistemazioni stradali appaiono persino peggiorative rispetto alle situazioni di partenza (eliminazione di filari di alberi, riduzione dei marciapiedi, creazione di aree di risulta, ecc.). L'articolo illustra gli aspetti più significativi di un tentativo solo parzialmente coronato da successo, condotto tra il 2008 e il 2009 tramite l'istituzione di un tavolo tecnico interdisciplinare presso l'Assessorato alla Mobilità del Comune di Firenze, di rivedere i progetti “ufficiali” sotto il profilo dell'inserimento urbano, evidenziando i criteri metodologici adottati nella revisione (che, in forma di “linee guida”, potrebbero essere utilmente applicati in tutti gli interventi del genere), nonché alcuni dei suoi esiti progettuali relativi al passaggio della tramvia in aree sensibili del centro-città.File | Dimensione | Formato | |
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