Giuseppe Giorgio Gori è stato uno dei Maestri indiscussi della prima generazione dei progettisti di Scuola Fiorentina. Al suo lavoro si deve la revisione e l’evoluzione di ogni possibile gestualità che l’eredità michelucciana sui temi della variabilità, poteva lasciare nelle derive di Scuola Fiorentina. Il suo pensiero e la sua opera, infatti, subito la mitigano attraverso l’immissione nel progetto di una dimensione certa, intelligibile, trasmissibile, quindi, scientifica, capace di riportare all’interno del suo spessore teorico e operativo, anche la dimensione del procedimento. Grazie all’opera di Gori, potremmo dire che in base a queste caratteristiche, si riporta la progettualità fiorentina, al ruolo prezioso di “sistema”, legandola maggiormente alla tradizione rinascimentale fatta di misura, ritmo, prospettiva, piuttosto che alla casualità e alla libertà tipica dell’epoca medievale. Quindi, per Gori, è molto più importante il transito compiuto per arrivare a quella che è per lui, solo una tra le infinite soluzioni possibili e non la soluzione; una soluzione comunque variabile, rivedibile, superabile ed evolvibile, in un processo inesauribile di ricerca continua. Quindi un progetto che mai si conclude, ma che si muove nell’infinita consistenza ed essenza della realtà. A rileggere oggi la sua opera, ci si accorge di come essa sia capace di tenere ancora insieme la regola e il suo superamento, l’assoluto e il quotidiano, la via minima e quella ontologica, a ricordarci ancora una volta che per lui, il progetto, prima di essere un progetto di forme è sempre stato un progetto di relazioni. Un progetto, il cui spazio è sempre fiorentino anche quando il suo luogo è altrove. Il libro nasce da una lunga ricerca sull'operatività e sulle teorie dei maestri della Scuola Fiorentina di Architettura e rappresenta il primo bilancio di inquadramento critico-progettuale della figura di uno dei suoi maggiori esponenti. Frutto di un approfondito lavoro di archivio, l'opera rappresenta un completo inquadramento della progettualità di Giuseppe Giorgio Gori, affrontando le molte tematiche da lui percorse attraverso uno sguardo che ne mette in evidenza tra gli altri, il rapporto con il luogo, il rapporto con la storia e la tradizione, la dimensione sintattica del suo comporre, nonché la coeva stagione culturale e progettuale italiana. Il libro si presenta come uno dei principali momenti della ricerca sulla progettualità recente prodotta in area fiorentina, mostrando in maniera chiara la lezione di un architetto la cui attualità è ancora a tutt'oggi visibile nei molti suoi lasciti.

Giuseppe Giorgio Gori. Opera Completa / Fabio Fabbrizzi. - STAMPA. - (2016), pp. 1-288.

Giuseppe Giorgio Gori. Opera Completa

FABBRIZZI, FABIO
2016

Abstract

Giuseppe Giorgio Gori è stato uno dei Maestri indiscussi della prima generazione dei progettisti di Scuola Fiorentina. Al suo lavoro si deve la revisione e l’evoluzione di ogni possibile gestualità che l’eredità michelucciana sui temi della variabilità, poteva lasciare nelle derive di Scuola Fiorentina. Il suo pensiero e la sua opera, infatti, subito la mitigano attraverso l’immissione nel progetto di una dimensione certa, intelligibile, trasmissibile, quindi, scientifica, capace di riportare all’interno del suo spessore teorico e operativo, anche la dimensione del procedimento. Grazie all’opera di Gori, potremmo dire che in base a queste caratteristiche, si riporta la progettualità fiorentina, al ruolo prezioso di “sistema”, legandola maggiormente alla tradizione rinascimentale fatta di misura, ritmo, prospettiva, piuttosto che alla casualità e alla libertà tipica dell’epoca medievale. Quindi, per Gori, è molto più importante il transito compiuto per arrivare a quella che è per lui, solo una tra le infinite soluzioni possibili e non la soluzione; una soluzione comunque variabile, rivedibile, superabile ed evolvibile, in un processo inesauribile di ricerca continua. Quindi un progetto che mai si conclude, ma che si muove nell’infinita consistenza ed essenza della realtà. A rileggere oggi la sua opera, ci si accorge di come essa sia capace di tenere ancora insieme la regola e il suo superamento, l’assoluto e il quotidiano, la via minima e quella ontologica, a ricordarci ancora una volta che per lui, il progetto, prima di essere un progetto di forme è sempre stato un progetto di relazioni. Un progetto, il cui spazio è sempre fiorentino anche quando il suo luogo è altrove. Il libro nasce da una lunga ricerca sull'operatività e sulle teorie dei maestri della Scuola Fiorentina di Architettura e rappresenta il primo bilancio di inquadramento critico-progettuale della figura di uno dei suoi maggiori esponenti. Frutto di un approfondito lavoro di archivio, l'opera rappresenta un completo inquadramento della progettualità di Giuseppe Giorgio Gori, affrontando le molte tematiche da lui percorse attraverso uno sguardo che ne mette in evidenza tra gli altri, il rapporto con il luogo, il rapporto con la storia e la tradizione, la dimensione sintattica del suo comporre, nonché la coeva stagione culturale e progettuale italiana. Il libro si presenta come uno dei principali momenti della ricerca sulla progettualità recente prodotta in area fiorentina, mostrando in maniera chiara la lezione di un architetto la cui attualità è ancora a tutt'oggi visibile nei molti suoi lasciti.
2016
9788879707527
1
288
Fabio Fabbrizzi
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