La tesi analizza, attraverso il concetto di “alienazione”, un corpus di opere letterarie e cinematografiche che hanno al centro la descrizione fantastica di regimi totalitari, e che possono essere ricondotte al genere della distopia, o utopia negativa. Si tratta in primo luogo di alcuni classici del genere: Die andere Seite (Alfred Kubin, 1909), My (Evgenij Zamjatin, 1924), Brave New World (Aldous Huxley, 1932), 1984 (George Orwell, 1949), per quanto riguarda la narrazione letteraria; Metropolis (Fritz Lang, 1927), Blade Runner (Ridley Scott, 1982) come esempi cinematografici. Spingendo l'analisi fino ai nostri giorni, la tesi contestualizza nel genere della distopia politica alcune opere centrali per la cultura cyberpunk: il romanzo Neuromancer (William Gibson, 1984) e la trilogia filmica The Matrix (Wachowski Brothers, 1999-2003). Un ultimo capitolo è dedicato a due opere rappresentative del cyberpunk italiano: il film Nirvana (Gabriele Salvatores, 1997) e la raccolta di racconti Sangue sintetico. Antologia del cyberpunk italiano (a cura di Roberto Sturm, 1999). L'analisi dimostra come la distopia dia forma alle complesse interazioni tra i due aspetti presenti nel concetto di alienazione: l'alienazione dell'individuo nei rapporti di potere e il delirio psicologico. Da una parte il protagonista della distopia è costretto al sacrificio in nome di un pervertito, aggressivo ideale di bene comune, dall'altra proietta sulla società i propri traumi personali, nell'indistinzione tra sogno e realtà (si veda ad esempio, in Die andere Seite, l'entrata del personaggio principale nel “Regno del Sogno”). Questi due aspetti dell'alienazione non si lasciano ricondurre semplicemente all'opposizione tra patologia sociale e individuale: è il regime stesso che cerca di sedurre l'individuo facendo leva sui suoi affetti più intimi. Emblematica, a questo proposito, la figura del “Grande Fratello” in 1984, o quella di “Patera” in Die andere Seite, il cui nome allude alla figura paterna. Il cyberpunk aggiunge, in rapporto all'alienazione, la presenza di strumenti informatici in grado di intensificare, attraverso un continuo processo di feedback, l'immaginario dell'individuo, cancellando il margine tra realtà e simulazione. I dati informatici della finanza globale assumono, in Neuromancer come in Nirvana, forme antropomorfe, evocando i fantasmi affettivi dei protagonisti. A partire dall'inizio del Novecento, attraversando l'epoca fordista, i grandi totalitarismi, fino ad arrivare alla società "informatica", il volume analizza le complesse interazioni tra fantasma individuale e sociale così come si rispecchiano nella letteratura e nel cinema distopico. L'attenzione sarà rivolta anche alle strategie di seduzione che la distopia, attraverso un immaginario catastrofico, esercita sul lettore o sullo spettatore.

Alienazione e informatica nella distopia del Novecento e dei primi anni Duemila / Meozzi, Tommaso. - (2016).

Alienazione e informatica nella distopia del Novecento e dei primi anni Duemila

MEOZZI, TOMMASO
2016

Abstract

La tesi analizza, attraverso il concetto di “alienazione”, un corpus di opere letterarie e cinematografiche che hanno al centro la descrizione fantastica di regimi totalitari, e che possono essere ricondotte al genere della distopia, o utopia negativa. Si tratta in primo luogo di alcuni classici del genere: Die andere Seite (Alfred Kubin, 1909), My (Evgenij Zamjatin, 1924), Brave New World (Aldous Huxley, 1932), 1984 (George Orwell, 1949), per quanto riguarda la narrazione letteraria; Metropolis (Fritz Lang, 1927), Blade Runner (Ridley Scott, 1982) come esempi cinematografici. Spingendo l'analisi fino ai nostri giorni, la tesi contestualizza nel genere della distopia politica alcune opere centrali per la cultura cyberpunk: il romanzo Neuromancer (William Gibson, 1984) e la trilogia filmica The Matrix (Wachowski Brothers, 1999-2003). Un ultimo capitolo è dedicato a due opere rappresentative del cyberpunk italiano: il film Nirvana (Gabriele Salvatores, 1997) e la raccolta di racconti Sangue sintetico. Antologia del cyberpunk italiano (a cura di Roberto Sturm, 1999). L'analisi dimostra come la distopia dia forma alle complesse interazioni tra i due aspetti presenti nel concetto di alienazione: l'alienazione dell'individuo nei rapporti di potere e il delirio psicologico. Da una parte il protagonista della distopia è costretto al sacrificio in nome di un pervertito, aggressivo ideale di bene comune, dall'altra proietta sulla società i propri traumi personali, nell'indistinzione tra sogno e realtà (si veda ad esempio, in Die andere Seite, l'entrata del personaggio principale nel “Regno del Sogno”). Questi due aspetti dell'alienazione non si lasciano ricondurre semplicemente all'opposizione tra patologia sociale e individuale: è il regime stesso che cerca di sedurre l'individuo facendo leva sui suoi affetti più intimi. Emblematica, a questo proposito, la figura del “Grande Fratello” in 1984, o quella di “Patera” in Die andere Seite, il cui nome allude alla figura paterna. Il cyberpunk aggiunge, in rapporto all'alienazione, la presenza di strumenti informatici in grado di intensificare, attraverso un continuo processo di feedback, l'immaginario dell'individuo, cancellando il margine tra realtà e simulazione. I dati informatici della finanza globale assumono, in Neuromancer come in Nirvana, forme antropomorfe, evocando i fantasmi affettivi dei protagonisti. A partire dall'inizio del Novecento, attraversando l'epoca fordista, i grandi totalitarismi, fino ad arrivare alla società "informatica", il volume analizza le complesse interazioni tra fantasma individuale e sociale così come si rispecchiano nella letteratura e nel cinema distopico. L'attenzione sarà rivolta anche alle strategie di seduzione che la distopia, attraverso un immaginario catastrofico, esercita sul lettore o sullo spettatore.
2016
Prof. Michela Landi
Meozzi, Tommaso
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Tipologia: Tesi di dottorato
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