The Promessi sposi (Betrothed) by Alessandro Manzoni cite three times the book collections. The library of the village tailor (chapter XXIV), and the library of Don Ferrante (Chapter XXVII). The collections of the tailor and Don Ferrante (opposite each other) are literary inventions. And, therefore, the Biblioteca Ambrosiana, founded by Federico Borromeo (laying of the cornerstone 1603; opening to the public: December 8, 1609, feast of the Immaculate Conception). The Ambrosiana is an important new element in the Catholic Church, especially after the Council of Trent. It is the product of a cardinal who intends to carry out a work of great cultural significance. Before him, in 1602, Sir Thomas Bodley had made a similar initiative in Oxford: the Bodleian Library, the first public library in Europe. The Ambrosiana was conceived as an autonomous institute of the Curia and religious organizations, as evidenced by the choice of the construction site and management geared to pure service criteria to studies. The presence of the Ambrosiana in the context of the novel is central. According to Italo Calvino "the novel culminates in the foundation of the Biblioteca Ambrosiana, to crown the ideal center of the book, Federigo Borromeo life". Nei Promessi sposi di Alessandro Manzoni si parla per tre volte di raccolte librarie. La biblioteca del sarto del villaggio (capitolo XXIV) e la biblioteca di don Ferrante (capitolo XXVII). Le raccolte del sarto e di don Ferrante (contrapposte tra loro) sono invenzioni letterarie. E, quindi, la Biblioteca Ambrosiana, fondata da Federico Borromeo (posa della prima pietra: 1603; ’apertura al pubblico: 8 dicembre 1609, festa dell’Immacolata Concezione). L’Ambrosiana rappresenta una novità importante in ambito della Chiesa cattolica, soprattutto all’indomani del Concilio di Trento. È il prodotto di un cardinale, che intende compiere un’opera di alto significato culturale. Prima di lui, nel 1602, Sir Thomas Bodley aveva realizzato a Oxford un’iniziativa simile: la Biblioteca Bodleiana, la prima grande biblioteca pubblica in Europa. L’Ambrosiana è stata concepita come un istituto autonomo dalla curia e dalle organizzazioni religiose, come testimoniano la scelta del luogo di edificazione e la gestione improntata a criteri di puro servizio agli studi. La presenza dell’Ambrosiana nel contesto del romanzo è centrale. Secondo Italo Calvino “tutto il romanzo culmina nella fondazione della Biblioteca Ambrosiana, a coronare il centro ideale del libro, la vita di Federigo Borromeo”.

La Biblioteca Ambrosiana nei “Promessi sposi” / Guerrini, Mauro; Ghilli, Carlo. - STAMPA. - (2015), pp. 365-376.

La Biblioteca Ambrosiana nei “Promessi sposi”

GUERRINI, MAURO;
2015

Abstract

The Promessi sposi (Betrothed) by Alessandro Manzoni cite three times the book collections. The library of the village tailor (chapter XXIV), and the library of Don Ferrante (Chapter XXVII). The collections of the tailor and Don Ferrante (opposite each other) are literary inventions. And, therefore, the Biblioteca Ambrosiana, founded by Federico Borromeo (laying of the cornerstone 1603; opening to the public: December 8, 1609, feast of the Immaculate Conception). The Ambrosiana is an important new element in the Catholic Church, especially after the Council of Trent. It is the product of a cardinal who intends to carry out a work of great cultural significance. Before him, in 1602, Sir Thomas Bodley had made a similar initiative in Oxford: the Bodleian Library, the first public library in Europe. The Ambrosiana was conceived as an autonomous institute of the Curia and religious organizations, as evidenced by the choice of the construction site and management geared to pure service criteria to studies. The presence of the Ambrosiana in the context of the novel is central. According to Italo Calvino "the novel culminates in the foundation of the Biblioteca Ambrosiana, to crown the ideal center of the book, Federigo Borromeo life". Nei Promessi sposi di Alessandro Manzoni si parla per tre volte di raccolte librarie. La biblioteca del sarto del villaggio (capitolo XXIV) e la biblioteca di don Ferrante (capitolo XXVII). Le raccolte del sarto e di don Ferrante (contrapposte tra loro) sono invenzioni letterarie. E, quindi, la Biblioteca Ambrosiana, fondata da Federico Borromeo (posa della prima pietra: 1603; ’apertura al pubblico: 8 dicembre 1609, festa dell’Immacolata Concezione). L’Ambrosiana rappresenta una novità importante in ambito della Chiesa cattolica, soprattutto all’indomani del Concilio di Trento. È il prodotto di un cardinale, che intende compiere un’opera di alto significato culturale. Prima di lui, nel 1602, Sir Thomas Bodley aveva realizzato a Oxford un’iniziativa simile: la Biblioteca Bodleiana, la prima grande biblioteca pubblica in Europa. L’Ambrosiana è stata concepita come un istituto autonomo dalla curia e dalle organizzazioni religiose, come testimoniano la scelta del luogo di edificazione e la gestione improntata a criteri di puro servizio agli studi. La presenza dell’Ambrosiana nel contesto del romanzo è centrale. Secondo Italo Calvino “tutto il romanzo culmina nella fondazione della Biblioteca Ambrosiana, a coronare il centro ideale del libro, la vita di Federigo Borromeo”.
2015
978-88-6655-864-4
Biblioteche reali, biblioteche immaginarie : tracce di libri, luoghi e letture / a cura di Anna Dolfi
365
376
Guerrini, Mauro; Ghilli, Carlo
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