Il contributo illustra le principali rappresentazioni della donna "tenebrosa" nel cinema italiano fra le due guerre mondiali. Si tratta di una tipologia di personaggio mai prima indagato in senso filogenetico all'interno della storia del cinema italiano. La donna tenebrosa è una shady woman che, in origine, aderisce al modello femminile celebrato dal cinema italiano degli anni Dieci del Novecento, quello della donna fatale: uccide, si vendica per amore, manda alla rovina il genere maschile. Nella produzione realizzata in Europa e negli Stati Uniti durante la seconda guerra mondiale questa tipologia di figure si moltiplica: perfino nel cinema del neorealismo le tenebrose tornano a manifestarsi. Solo in parte coincidono con le collaborazioniste. Infatti la protagonista di "Roma città aperta" mostra tracce visive di questo Nachleben, secondo quanto teorizzato da Aby Warburg. Si tratta di fantasmi dell'emancipazionismo che acquistano forza nel corso delle due guerre mondiali, quando il ruolo sociale femminile nella sfera pubblica acquista importanza e, di conseguenza, visibilità, suscitando timori e angosce.

Le tenebrose del cinema (note sul neorealismo) / Jandelli, Cristina. - STAMPA. - (2016), pp. 57-75.

Le tenebrose del cinema (note sul neorealismo)

IANDELLI, CRISTINA
2016

Abstract

Il contributo illustra le principali rappresentazioni della donna "tenebrosa" nel cinema italiano fra le due guerre mondiali. Si tratta di una tipologia di personaggio mai prima indagato in senso filogenetico all'interno della storia del cinema italiano. La donna tenebrosa è una shady woman che, in origine, aderisce al modello femminile celebrato dal cinema italiano degli anni Dieci del Novecento, quello della donna fatale: uccide, si vendica per amore, manda alla rovina il genere maschile. Nella produzione realizzata in Europa e negli Stati Uniti durante la seconda guerra mondiale questa tipologia di figure si moltiplica: perfino nel cinema del neorealismo le tenebrose tornano a manifestarsi. Solo in parte coincidono con le collaborazioniste. Infatti la protagonista di "Roma città aperta" mostra tracce visive di questo Nachleben, secondo quanto teorizzato da Aby Warburg. Si tratta di fantasmi dell'emancipazionismo che acquistano forza nel corso delle due guerre mondiali, quando il ruolo sociale femminile nella sfera pubblica acquista importanza e, di conseguenza, visibilità, suscitando timori e angosce.
2016
978-88-6728-705-5
Donne e cinema. Immagini del femminile dal fascismo agli anni Settanta
57
75
Jandelli, Cristina
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