The Helen portrayed in Seneca's Troades is a character marked by a limited dramatic prominence and by an inconstant psychology. Despite of this, she presents herself as a figure especially aware of her long ‘literary history’. The oxymoron ‘hymen funestus’ seems to display and summarize the paradoxical complexity that affects the myth of Helen and, on other hand, it formally highlights the paradox, which is stressed by Helen’s role as an auspex of a false marriage. The insistence on the vocabulary of the marriage rite recalls the Greek tragedy, in particular the topic of marriage-to-death. Nevertheless, what most distinguishes the Helen depicted by Seneca is the sentiment of exclusion and painful isolation. It is the perception of the hostility of both Trojan and Greeks, in her impossibility to take part in the fate of the conquerers as much as in that of the conquered people. L'Elena delle Troades senecane, anche se figura caratterizzata da non ampio rilievo drammatico e da una psicologia non sempre coerente, si presenta come un personaggio consapevole soprattutto della sua lunga 'storia letteraria': la iunctura ossimorica hymen funestus sembra voler enucleare da subito e in estrema sintesi tutta la paradossale complessità del mito di Elena, che arriva a Seneca dal teatro greco attraverso le riscritture romane, sottolineandone anche formalmente il paradosso concettuale, che si esalta con il suo ruolo di auspex di false nozze. La presenza insistita del lessico del rito matrimoniale sembra sottintendere una fitta rete di rimandi alla tragedia greca, in particolare testimoniando la precisa volontà di suggerire il tema topico delle "nozze di morte". La cifra interpretativa che comunque maggiormente caratterizza l'Elena senecana è il sentimento di esclusione e di doloroso isolamento, è l'ostilità che essa percepisce da parte dei Troiani e dei Greci nella sua impossibilità di condividere il destino dei vincitori come dei vinti.

Hymen funestus: i paradossi di Elena nelle Troades senecane, Appendice: Un recupero tassiano: Sofronia e Polissena, consonanze e dissonanze / Rita Pierini. - STAMPA. - (In corso di stampa), pp. 71-104.

Hymen funestus: i paradossi di Elena nelle Troades senecane, Appendice: Un recupero tassiano: Sofronia e Polissena, consonanze e dissonanze

PIERINI, RITA
In corso di stampa

Abstract

The Helen portrayed in Seneca's Troades is a character marked by a limited dramatic prominence and by an inconstant psychology. Despite of this, she presents herself as a figure especially aware of her long ‘literary history’. The oxymoron ‘hymen funestus’ seems to display and summarize the paradoxical complexity that affects the myth of Helen and, on other hand, it formally highlights the paradox, which is stressed by Helen’s role as an auspex of a false marriage. The insistence on the vocabulary of the marriage rite recalls the Greek tragedy, in particular the topic of marriage-to-death. Nevertheless, what most distinguishes the Helen depicted by Seneca is the sentiment of exclusion and painful isolation. It is the perception of the hostility of both Trojan and Greeks, in her impossibility to take part in the fate of the conquerers as much as in that of the conquered people. L'Elena delle Troades senecane, anche se figura caratterizzata da non ampio rilievo drammatico e da una psicologia non sempre coerente, si presenta come un personaggio consapevole soprattutto della sua lunga 'storia letteraria': la iunctura ossimorica hymen funestus sembra voler enucleare da subito e in estrema sintesi tutta la paradossale complessità del mito di Elena, che arriva a Seneca dal teatro greco attraverso le riscritture romane, sottolineandone anche formalmente il paradosso concettuale, che si esalta con il suo ruolo di auspex di false nozze. La presenza insistita del lessico del rito matrimoniale sembra sottintendere una fitta rete di rimandi alla tragedia greca, in particolare testimoniando la precisa volontà di suggerire il tema topico delle "nozze di morte". La cifra interpretativa che comunque maggiormente caratterizza l'Elena senecana è il sentimento di esclusione e di doloroso isolamento, è l'ostilità che essa percepisce da parte dei Troiani e dei Greci nella sua impossibilità di condividere il destino dei vincitori come dei vinti.
In corso di stampa
Troiane classiche e contemporanee
71
104
Rita Pierini
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