abstract L’”Ufficio Centrale per l’Urbanistica e l’Edilizia dell’Albania” sotto il controllo italiano, dopo la morte del suo primo direttore Gherardo Bosio nell’aprile del 1941 ma già dai mesi della sua malattia nell’ottobre del 1940, ha svolto un importante ruolo nel portare a termine i progetti per una serie di Piani regolatori di città – quali, ad esempio, Elbasan e Berat – che ricoprivano una decisa importanza nel panorama albanese per il loro valore storico, monumentale e paesaggistico oltre che per le loro prospettive di sviluppo. L’adozione di criteri connessi all’”Urbanistica funzionalista” (legati in Italia alla ‘Scuola’ di Gustavo Giovannoni), ma connessi anche al “Disegno della Città” (secondo una tendenza a Roma coordinata da Marcello Piacentini) ha portato alla redazione, da parte degli Ingegneri e degli Architetti dell’”Ufficio”, di Strumenti pianificatori estremamente aggiornati alla Cultura urbanistica italiana e inseriti, per giunta, all’interno di un coordinamento urbanistico territoriale di tutta l’Albania che puntava a quel “Piano regolatore nazionale” che in Italia tanti auspicavano, ma che non si riusciva neppure ad impostare. L’Albania, dal punto di vista della progettazione urbanistica, nella breve stagione dal 1939 al 1943 ha costituito, dunque, un’interessantissima palestra delle aspirazioni e degli orizzonti della Cultura pianificatoria italiana, mentre anche l’”Urbanistica nazionalista” italiana veniva lì declinata secondo assunti peculiari. The “Ufficio Centrale per l’Urbanistica e l’Edilizia dell’Albania” (Central Office for Urban Planning and Construction of Albania) under the Italian Governament, after the death of its first director Gherardo Bosio in April 1941 but since the months of his illness in October 1940, has played an important role in carrying out the projects for a series of regulators plans of towns - such as, for example, Elbasan and Berat - who held a decisive importance in the Albanian scene for their historical value, monuments and landscapes as well as for their development prospects. The adoption of criteria linked to “Urban Planning of Functionalism"(studied in Italy by the 'School' of Gustavo Giovannoni), but also related to the "Design of the Town"(according to a tendency coordinated in Rome by Marcello Piacentini) led to the drafting, by the Engineers and Architects of “Office”, an extremely upgraded to the Italian culture Planning: urban Planners obtained, moreover, the coordination of all Albanian Plans pointing to the “National Regolatory Plan" that in Italy many hoped, but that was impossible even to set. Albania, from the point of view of urban planning, in the short season 1939-1943 has been, therefore, an interesting model for aspirations and horizons of Italian Culture of Urban Planning, while even the Italian “Nationalist Urban Planning" was declined there according to specific assumptions.

Piani regolatori di città nell’Albania italiana: previsioni urbanistiche per Berat ed Elbasan (1941-1943). L’attività dell’ ”UCUEA-Ufficio Centrale per l’Urbanistica e l’Edilizia dell’Albania” nella documentazione degli Archivi albanesi. “Urbanistica funzionalista” e “Disegno urbano”: valori storico-paesaggistici, Tradizione e Modernità tra Oriente e Occidente, / Ferruccio Canali. - ELETTRONICO. - (2016), pp. 191-224.

Piani regolatori di città nell’Albania italiana: previsioni urbanistiche per Berat ed Elbasan (1941-1943). L’attività dell’ ”UCUEA-Ufficio Centrale per l’Urbanistica e l’Edilizia dell’Albania” nella documentazione degli Archivi albanesi. “Urbanistica funzionalista” e “Disegno urbano”: valori storico-paesaggistici, Tradizione e Modernità tra Oriente e Occidente,

CANALI, FERRUCCIO
2016

Abstract

abstract L’”Ufficio Centrale per l’Urbanistica e l’Edilizia dell’Albania” sotto il controllo italiano, dopo la morte del suo primo direttore Gherardo Bosio nell’aprile del 1941 ma già dai mesi della sua malattia nell’ottobre del 1940, ha svolto un importante ruolo nel portare a termine i progetti per una serie di Piani regolatori di città – quali, ad esempio, Elbasan e Berat – che ricoprivano una decisa importanza nel panorama albanese per il loro valore storico, monumentale e paesaggistico oltre che per le loro prospettive di sviluppo. L’adozione di criteri connessi all’”Urbanistica funzionalista” (legati in Italia alla ‘Scuola’ di Gustavo Giovannoni), ma connessi anche al “Disegno della Città” (secondo una tendenza a Roma coordinata da Marcello Piacentini) ha portato alla redazione, da parte degli Ingegneri e degli Architetti dell’”Ufficio”, di Strumenti pianificatori estremamente aggiornati alla Cultura urbanistica italiana e inseriti, per giunta, all’interno di un coordinamento urbanistico territoriale di tutta l’Albania che puntava a quel “Piano regolatore nazionale” che in Italia tanti auspicavano, ma che non si riusciva neppure ad impostare. L’Albania, dal punto di vista della progettazione urbanistica, nella breve stagione dal 1939 al 1943 ha costituito, dunque, un’interessantissima palestra delle aspirazioni e degli orizzonti della Cultura pianificatoria italiana, mentre anche l’”Urbanistica nazionalista” italiana veniva lì declinata secondo assunti peculiari. The “Ufficio Centrale per l’Urbanistica e l’Edilizia dell’Albania” (Central Office for Urban Planning and Construction of Albania) under the Italian Governament, after the death of its first director Gherardo Bosio in April 1941 but since the months of his illness in October 1940, has played an important role in carrying out the projects for a series of regulators plans of towns - such as, for example, Elbasan and Berat - who held a decisive importance in the Albanian scene for their historical value, monuments and landscapes as well as for their development prospects. The adoption of criteria linked to “Urban Planning of Functionalism"(studied in Italy by the 'School' of Gustavo Giovannoni), but also related to the "Design of the Town"(according to a tendency coordinated in Rome by Marcello Piacentini) led to the drafting, by the Engineers and Architects of “Office”, an extremely upgraded to the Italian culture Planning: urban Planners obtained, moreover, the coordination of all Albanian Plans pointing to the “National Regolatory Plan" that in Italy many hoped, but that was impossible even to set. Albania, from the point of view of urban planning, in the short season 1939-1943 has been, therefore, an interesting model for aspirations and horizons of Italian Culture of Urban Planning, while even the Italian “Nationalist Urban Planning" was declined there according to specific assumptions.
2016
978-88-98019-34-2
Piani regolatori comunali: Legislazione, Regolamenti e Modelli tra Otto e Novecento (1865-1945)
191
224
Ferruccio Canali
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