È dalla fine del XIX secolo che la Cultura conservativa italiana, e con essa quella salentina, cominciarono a porre attenzione ad una serie di manufatti quali le strutture difensive del XVI secolo, che entrarono, pur lentamente, a far parte di una visione di “Bene”, e dunque di “Patrimonio”, tali da farne risaltare le necessità conservative e restaurative. Una tale ‘riscoperta’ avvenne anche in Terra d’Otranto, dove il ‘sistema delle strutture difensive’ (torri costiere e soprattutto imponenti castelli) aveva sempre ricevuto una cura particolare visto il pericolo continuo costituito dalla presenza delle truppe ottomane in Albania, a sole 80 miglia marine, e dopo la conquista di Otranto da parte dei Turchi nel 1480. Il XVI secolo era stato dunque caratterizzato dalla costruzione di imponenti fortilizi che, in gran parte poi dismessi o trasformati, costituivano comunque, alla fine dell’Ottocento, un patrimonio che la sensibilità di Cosimo De Giorgi, autorevole Studioso della locale “Commissione Conservativa dei Monumenti”, segnalava sistematicamente per la prima volta nei suoi “Bozzetti di viaggio. La Provincia di Lecce” del 1882 (volume I) e 1888 (volume II), dopo una sua prima “Relazione” del 1874.
La “Riscoperta monumentale” dei Castelli cinquecenteschi di Terra d’Otranto (1874-1888). Cosimo De Giorgi e la prima segnalazione di un patrimonio «importante … originale, ma in cui la robustezza predomina sull’eleganza» / Ferruccio Canali. - STAMPA. - (2016), pp. 39-46.
La “Riscoperta monumentale” dei Castelli cinquecenteschi di Terra d’Otranto (1874-1888). Cosimo De Giorgi e la prima segnalazione di un patrimonio «importante … originale, ma in cui la robustezza predomina sull’eleganza»
CANALI, FERRUCCIO
2016
Abstract
È dalla fine del XIX secolo che la Cultura conservativa italiana, e con essa quella salentina, cominciarono a porre attenzione ad una serie di manufatti quali le strutture difensive del XVI secolo, che entrarono, pur lentamente, a far parte di una visione di “Bene”, e dunque di “Patrimonio”, tali da farne risaltare le necessità conservative e restaurative. Una tale ‘riscoperta’ avvenne anche in Terra d’Otranto, dove il ‘sistema delle strutture difensive’ (torri costiere e soprattutto imponenti castelli) aveva sempre ricevuto una cura particolare visto il pericolo continuo costituito dalla presenza delle truppe ottomane in Albania, a sole 80 miglia marine, e dopo la conquista di Otranto da parte dei Turchi nel 1480. Il XVI secolo era stato dunque caratterizzato dalla costruzione di imponenti fortilizi che, in gran parte poi dismessi o trasformati, costituivano comunque, alla fine dell’Ottocento, un patrimonio che la sensibilità di Cosimo De Giorgi, autorevole Studioso della locale “Commissione Conservativa dei Monumenti”, segnalava sistematicamente per la prima volta nei suoi “Bozzetti di viaggio. La Provincia di Lecce” del 1882 (volume I) e 1888 (volume II), dopo una sua prima “Relazione” del 1874.File | Dimensione | Formato | |
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