La ricerca di un codice di sintesi per combinare le logiche della città funzionalista con la visione umanista di uno spazio pubblico plasmabile liberamente dall’immaginazione dei suoi fruitori, può essere considerato un tratto costitutivo del lavoro di un protagonista del rinnovamento della cultura del progetto urbano moderno, Aldo van Eyck (1918 – 1999). Com’è noto, van Eyck si applicò dal 1947 fino al 1978 alla costruzione di più settecento aree gioco distribuite negli interstizi e nei vuoti urbani di Amsterdam, con soluzioni mai banali che operavano anche in forma temporanea sulla trasformazione di spazi minimi degradati o sottoutilizzati. Si trattò di coraggiosi e innovativi esperimenti sociali e di progetto urbano, espressione di una ricerca avviata nello stato di necessità connesso agli scenari postbellici della ricostruzione delle città europee, che hanno influito positivamente sulla vita quotidiana di più di una generazione di abitanti della capitale olandese. Il contributo propone un breve itinerario critico attraverso il lavoro pratico e teorico di van Eyck, con l’obiettivo di evidenziare una sequenza di concetti chiave e di criteri applicabili al progetto attuale dello spazio ludico e, più estesamente, dello spazio aperto pubblico.

Come quando cade la neve. Aldo Van Eyck e il progetto dello spazio ludico nella città europea / Anna Lambertini. - STAMPA. - (2017), pp. 74-87.

Come quando cade la neve. Aldo Van Eyck e il progetto dello spazio ludico nella città europea

LAMBERTINI, ANNA
2017

Abstract

La ricerca di un codice di sintesi per combinare le logiche della città funzionalista con la visione umanista di uno spazio pubblico plasmabile liberamente dall’immaginazione dei suoi fruitori, può essere considerato un tratto costitutivo del lavoro di un protagonista del rinnovamento della cultura del progetto urbano moderno, Aldo van Eyck (1918 – 1999). Com’è noto, van Eyck si applicò dal 1947 fino al 1978 alla costruzione di più settecento aree gioco distribuite negli interstizi e nei vuoti urbani di Amsterdam, con soluzioni mai banali che operavano anche in forma temporanea sulla trasformazione di spazi minimi degradati o sottoutilizzati. Si trattò di coraggiosi e innovativi esperimenti sociali e di progetto urbano, espressione di una ricerca avviata nello stato di necessità connesso agli scenari postbellici della ricostruzione delle città europee, che hanno influito positivamente sulla vita quotidiana di più di una generazione di abitanti della capitale olandese. Il contributo propone un breve itinerario critico attraverso il lavoro pratico e teorico di van Eyck, con l’obiettivo di evidenziare una sequenza di concetti chiave e di criteri applicabili al progetto attuale dello spazio ludico e, più estesamente, dello spazio aperto pubblico.
2017
978-88-98743-96-4
Ruderi Baracche Bambini. CEIS: Riflessioni a più voci su un’architettura speciale
74
87
Anna Lambertini
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