È stato studiato un processo di estrazione di principi attivi naturali, utilizzabile per la filiera viti-vinicola, olivicola e ortofrutta in genere, riportando come esempio, materiale vegetale di scarto della filiera produttiva di olivo (Olea Europaea L.) e di carciofo (Cynara scolymus L.). Il processo, applicabile sia a tessuto vegetale fresco che essiccato, sottoposto a premacerazione dinamica, è basato sull’impiego di tecnologie a membrana, a partire da estratti acquosi, ottenuti a caldo mediante estrattore pneumatico a pressione e successivamente purificati da fasi di filtrazione: una microfiltrazione tangenziale (MF) con membrane ceramica, seguita da ultrafiltrazione (UF) a basso taglio molecolare. Il permeato di UF viene poi concentrato in osmosi inversa (OI). Il concentrato di OI in uscita dall’impianto viene poi concentrato in evaporatori a pompa di calore e, se necessario, ridotto in polvere micronizzata (tramite processo di spray drying). Con tale procedimento è possibile ottenere soluzioni concentrate o semi-solide (acqua residua 20-30%) e polveri, standardizzate in contenuto di principi attivi di natura polifenolica, ad elevato valore biologico, che possono collocarsi nei settori: alimentare, cosmetico e farmaceutico. Tramite analisi HPLC/DAD/ESI-MS è stato determinato il titolo in componenti bioattivi, espresso come singoli composti delle sottoclassi polifenoliche, presenti nel genere Cynara (esteri mono e dicaffeoilchinici e flavonoli) ed Olea (secoiridoidi, idrossitirosolo, tirosolo e derivati), prese come esempio. Il residuo post estrazione, a seconda delle tipologie di biomassa utilizzata, può essere collocato nel settore della mangimistica animale, nel settore agricolo ed agroindustriale o sottoposto ad un processo di digestione anaerobica, per l’ottenimento di biogas ed energia. Mediante l’utilizzo delle soluzioni concentrate, paste concentrate e prodotti in polvere sono stati progettati e messi in commercio, alimenti da forno stabilizzati naturalmente o arricchiti, prodotti cosmetici e integratori come quelli per la modulazione e riduzione del colesterolo e dei trigliceridi nell’uomo.

Romani A., Vita C., Campo M., Scardigli A.; 2016 " Recupero di sottoprodotti agroindustriali: un modello di economia circolare". Tecnologie Alimentari Sistemi per il Produttore, Anno XXVII n. 5, p 50-55 / Romani, A.; Vita, C.; Campo, M.; Scardigli, A. - In: TECNOLOGIE ALIMENTARI. SISTEMI PER PRODURRE. - ISSN 1120-5334. - ELETTRONICO. - (2016), pp. 50-55.

Romani A., Vita C., Campo M., Scardigli A.; 2016 " Recupero di sottoprodotti agroindustriali: un modello di economia circolare". Tecnologie Alimentari Sistemi per il Produttore, Anno XXVII n. 5, p 50-55

ROMANI, ANNALISA;VITA, CHIARA;CAMPO, MARGHERITA;SCARDIGLI, ARIANNA
2016

Abstract

È stato studiato un processo di estrazione di principi attivi naturali, utilizzabile per la filiera viti-vinicola, olivicola e ortofrutta in genere, riportando come esempio, materiale vegetale di scarto della filiera produttiva di olivo (Olea Europaea L.) e di carciofo (Cynara scolymus L.). Il processo, applicabile sia a tessuto vegetale fresco che essiccato, sottoposto a premacerazione dinamica, è basato sull’impiego di tecnologie a membrana, a partire da estratti acquosi, ottenuti a caldo mediante estrattore pneumatico a pressione e successivamente purificati da fasi di filtrazione: una microfiltrazione tangenziale (MF) con membrane ceramica, seguita da ultrafiltrazione (UF) a basso taglio molecolare. Il permeato di UF viene poi concentrato in osmosi inversa (OI). Il concentrato di OI in uscita dall’impianto viene poi concentrato in evaporatori a pompa di calore e, se necessario, ridotto in polvere micronizzata (tramite processo di spray drying). Con tale procedimento è possibile ottenere soluzioni concentrate o semi-solide (acqua residua 20-30%) e polveri, standardizzate in contenuto di principi attivi di natura polifenolica, ad elevato valore biologico, che possono collocarsi nei settori: alimentare, cosmetico e farmaceutico. Tramite analisi HPLC/DAD/ESI-MS è stato determinato il titolo in componenti bioattivi, espresso come singoli composti delle sottoclassi polifenoliche, presenti nel genere Cynara (esteri mono e dicaffeoilchinici e flavonoli) ed Olea (secoiridoidi, idrossitirosolo, tirosolo e derivati), prese come esempio. Il residuo post estrazione, a seconda delle tipologie di biomassa utilizzata, può essere collocato nel settore della mangimistica animale, nel settore agricolo ed agroindustriale o sottoposto ad un processo di digestione anaerobica, per l’ottenimento di biogas ed energia. Mediante l’utilizzo delle soluzioni concentrate, paste concentrate e prodotti in polvere sono stati progettati e messi in commercio, alimenti da forno stabilizzati naturalmente o arricchiti, prodotti cosmetici e integratori come quelli per la modulazione e riduzione del colesterolo e dei trigliceridi nell’uomo.
2016
50
55
Romani, A.; Vita, C.; Campo, M.; Scardigli, A
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