Lectura dei canti XXIII-XXIV del Purgatorio di Dante.
Il contributo propone la “lectura” dei canti XXIII e XXIV del “Purgatorio” dantesco. A inquadramento dei canti si mostra che la pena per i golosi e il relativo contrappasso trovano precisa corrispondenza con la trattazione del vizio della gola nella “Summa de vitiis et virtutibus” di Guglielmo Peraldo. Quindi, attraverso il confronto con l’esegesi degli antichi lettori, si propone una nuova parafrasi dei vv. 115-17 di “Purg.” XXIII che, mentre riduce (senza annullare) il peso della tenzone tra Dante e Forese Donati per l’interpretazione del canto, mostra che la posta in gioco nell’incontro con l’amico è la comprensione dell’evoluzione della vicenda biografica e poetica di Dante, la sua conversione letteraria, filosofica, teologica, elementi che hanno reso possibile il viaggio oltremondano. Rispetto al canto XXIV, il contributo si sofferma sul tormentato v. 57, «di qua dal dolce stil novo ch'i'odo», di cui sono presentate le letture che ne fecero gli antichi a fronte di una lezione critica quanto mai controversa.
«Se tu riduci a mente...»: memoria, amicizia e poesia nei canti di Forese, Canti XXIII-XXIV / Azzetta, Luca. - STAMPA. - (2010), pp. 225-252.
«Se tu riduci a mente...»: memoria, amicizia e poesia nei canti di Forese, Canti XXIII-XXIV
AZZETTA, LUCA
2010
Abstract
Il contributo propone la “lectura” dei canti XXIII e XXIV del “Purgatorio” dantesco. A inquadramento dei canti si mostra che la pena per i golosi e il relativo contrappasso trovano precisa corrispondenza con la trattazione del vizio della gola nella “Summa de vitiis et virtutibus” di Guglielmo Peraldo. Quindi, attraverso il confronto con l’esegesi degli antichi lettori, si propone una nuova parafrasi dei vv. 115-17 di “Purg.” XXIII che, mentre riduce (senza annullare) il peso della tenzone tra Dante e Forese Donati per l’interpretazione del canto, mostra che la posta in gioco nell’incontro con l’amico è la comprensione dell’evoluzione della vicenda biografica e poetica di Dante, la sua conversione letteraria, filosofica, teologica, elementi che hanno reso possibile il viaggio oltremondano. Rispetto al canto XXIV, il contributo si sofferma sul tormentato v. 57, «di qua dal dolce stil novo ch'i'odo», di cui sono presentate le letture che ne fecero gli antichi a fronte di una lezione critica quanto mai controversa.File | Dimensione | Formato | |
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2010 - «Se tu riduci a mente...» memoria, amicizia e poesia nei canti di Forese - Esperimenti danteschi. Purgatorio 2009.pdf
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