Il contributo affronta il tema del “margine” nell’ambito del progetto paesaggistico e della conservazione attiva/inventiva dei luoghi archeologici. Ridefinendo il margine come luogo di confronto fra interfacce di natura diversa, il saggio affronta il tema della permeabilità ecologica, acustica e visuale e le problematiche legate alla fruizione turistico-culturale, specialistica o dei residenti; analizza la gestione della compatibilità di usi e funzioni nelle aree limitrofe al sito, in relazione alla fragilità materica e culturale dei resti archeologici che qui si trovano; sottolinea l’importanza del margine come potenziale occasione risolutiva di conflitti in termini di conservazione e valorizzazione di luoghi storici e non come dispositivo di interruzione di un paesaggio rurale od urbano. Con l’obiettivo di evidenziare i nodi strategici del processo progettuale e gestionale, vengono quindi presentati una serie casi esemplificativi per la definizione del margine di aree/siti/parchi archeologici – progettare il margine, progettare sul margine, progettare oltre il margine -, partendo dalla felice esperienza interdisciplinare condotta a Selinunte, nel 1972 da Franco Minissi, Matteo Arena e Pietro Porcinai sotto l’illuminata guida dell’archeologo Vincenzo Tusa, per arrivare alle più recenti sperimentazioni nei siti archeologici europei e medio-orientali.
Oltre il margine. Strategie e pratiche progettuali per la conservazione attiva di siti/aree/parchi archeologici / Tessa, Matteini; Andrea, Ugolini. - STAMPA. - (2015), pp. 81-90.
Oltre il margine. Strategie e pratiche progettuali per la conservazione attiva di siti/aree/parchi archeologici
Tessa Matteini
;
2015
Abstract
Il contributo affronta il tema del “margine” nell’ambito del progetto paesaggistico e della conservazione attiva/inventiva dei luoghi archeologici. Ridefinendo il margine come luogo di confronto fra interfacce di natura diversa, il saggio affronta il tema della permeabilità ecologica, acustica e visuale e le problematiche legate alla fruizione turistico-culturale, specialistica o dei residenti; analizza la gestione della compatibilità di usi e funzioni nelle aree limitrofe al sito, in relazione alla fragilità materica e culturale dei resti archeologici che qui si trovano; sottolinea l’importanza del margine come potenziale occasione risolutiva di conflitti in termini di conservazione e valorizzazione di luoghi storici e non come dispositivo di interruzione di un paesaggio rurale od urbano. Con l’obiettivo di evidenziare i nodi strategici del processo progettuale e gestionale, vengono quindi presentati una serie casi esemplificativi per la definizione del margine di aree/siti/parchi archeologici – progettare il margine, progettare sul margine, progettare oltre il margine -, partendo dalla felice esperienza interdisciplinare condotta a Selinunte, nel 1972 da Franco Minissi, Matteo Arena e Pietro Porcinai sotto l’illuminata guida dell’archeologo Vincenzo Tusa, per arrivare alle più recenti sperimentazioni nei siti archeologici europei e medio-orientali.File | Dimensione | Formato | |
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