Il crimine e la sua rappresentazione, in questo pezzo, si configurano come una sorta di dispositivo per meglio inquadrare una questione ulteriore: quella della rappresentazione del genere femminile. I crimini commessi da donne costituiscono, infatti, occasioni per meglio comprendere questioni essenziali legate alla criminalità: potere, violenza, conflitto, valore della vita rispetto a altri valori. Poco o per niente, purtroppo, essi offrono occasioni per meglio comprendere il genere come costruzione sociale. Proveremo, dunque, a porre in evidenza questa lacuna attraverso l’analisi di alcuni racconti giornalistici di casi, quasi esclusivamente italiani, di donne assassine e riporteremo il modo attraverso cui la criminalità viene raccontata.
Malafemmina: il racconto mediatico della donna assassina / Silvia Pezzoli. - STAMPA. - (2017), pp. 22-52.
Malafemmina: il racconto mediatico della donna assassina
Silvia Pezzoli
2017
Abstract
Il crimine e la sua rappresentazione, in questo pezzo, si configurano come una sorta di dispositivo per meglio inquadrare una questione ulteriore: quella della rappresentazione del genere femminile. I crimini commessi da donne costituiscono, infatti, occasioni per meglio comprendere questioni essenziali legate alla criminalità: potere, violenza, conflitto, valore della vita rispetto a altri valori. Poco o per niente, purtroppo, essi offrono occasioni per meglio comprendere il genere come costruzione sociale. Proveremo, dunque, a porre in evidenza questa lacuna attraverso l’analisi di alcuni racconti giornalistici di casi, quasi esclusivamente italiani, di donne assassine e riporteremo il modo attraverso cui la criminalità viene raccontata.File | Dimensione | Formato | |
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