I progetti di ristrutturazione urbanistica attuali devono tener conto delle componenti di compattezza sociale esistenti in uno specifico territorio: si parla d’identità, di una sorta di genius loci che dipende dal grado di relazione che s’instaura tra gli abitanti e i luoghi in cui essi vivono. In una realtà come quella toscana, il genius loci è un vero patrimonio, alla pari di quello artistico: condiviso, peculiare, che si è nutrito di storie – non necessariamente la storia che la Toscana racconta di sé nei suoi musei – e di caratteri identitari cresciuti con le abitudini e le pratiche locali, i ricordi dei luoghi e i racconti. Storie costruite non solo dall’attività degli artisti ma anche da parte di quella società equilibrata che, “dall’alto e dal basso”, in una simbiosi di comportamenti, ha sempre mirato all’eccellenza del prodotto e della qualità della vita. Armonia fatta di grandi famiglie nobili e di un popolo semplice e operoso di artigiani che, insieme, hanno plasmato il tessuto urbano. La forza dinamica di questa compattezza ha disegnato per secoli il volto delle città toscane con la costruzione di palazzi, vie, piazze e giardini omonimi e dai fortissimi caratteri distintivi, oggi segni indiscussi di autenticità culturale; questa forza è entrata in crisi nella seconda metà del XX secolo, per poi riprendere vita agli inizi del nuovo millennio proiettandosi dal centro urbano verso i territori circostanti. Grazie alla rinnovata produttività nei settori trainanti dell’enogastronomia e della moda, infatti, sono stati realizzati in Toscana progetti architettonici innovativi nella ristrutturazione e nella nuova realizzazione di cantine, frantoi e atelier. Edifici perfettamente integrati con il paesaggio circostante, cui sono associate tecnologie all’avanguardia nella costruzione e nella produzione. L’obiettivo di questo lavoro è ricostruire il processo di formazione di percorsi che uniscono il centro delle città storiche all’ambiente circostante, evidenziando i differenti contributi socio-culturali alla formazione dell’identità del territorio (tramite la costruzione di palazzi, dimore e strade - prima - e di atelier, cantine e frantoi -poi). Realtà che si amalgamano all’insieme di autenticità territoriali e contribuiscono a connotare il territorio, a rafforzare il senso di appartenenza dei suoi abitanti e a mantenerne viva la memoria storica.

Genius loci e autenticità urbana come percezione estetica specializzata / Gemma Belli, Francesca Capano, Maria Ines Pascariello, Isabella Patti. - ELETTRONICO. - (2017), pp. 2811-2816.

Genius loci e autenticità urbana come percezione estetica specializzata

Isabella Patti
2017

Abstract

I progetti di ristrutturazione urbanistica attuali devono tener conto delle componenti di compattezza sociale esistenti in uno specifico territorio: si parla d’identità, di una sorta di genius loci che dipende dal grado di relazione che s’instaura tra gli abitanti e i luoghi in cui essi vivono. In una realtà come quella toscana, il genius loci è un vero patrimonio, alla pari di quello artistico: condiviso, peculiare, che si è nutrito di storie – non necessariamente la storia che la Toscana racconta di sé nei suoi musei – e di caratteri identitari cresciuti con le abitudini e le pratiche locali, i ricordi dei luoghi e i racconti. Storie costruite non solo dall’attività degli artisti ma anche da parte di quella società equilibrata che, “dall’alto e dal basso”, in una simbiosi di comportamenti, ha sempre mirato all’eccellenza del prodotto e della qualità della vita. Armonia fatta di grandi famiglie nobili e di un popolo semplice e operoso di artigiani che, insieme, hanno plasmato il tessuto urbano. La forza dinamica di questa compattezza ha disegnato per secoli il volto delle città toscane con la costruzione di palazzi, vie, piazze e giardini omonimi e dai fortissimi caratteri distintivi, oggi segni indiscussi di autenticità culturale; questa forza è entrata in crisi nella seconda metà del XX secolo, per poi riprendere vita agli inizi del nuovo millennio proiettandosi dal centro urbano verso i territori circostanti. Grazie alla rinnovata produttività nei settori trainanti dell’enogastronomia e della moda, infatti, sono stati realizzati in Toscana progetti architettonici innovativi nella ristrutturazione e nella nuova realizzazione di cantine, frantoi e atelier. Edifici perfettamente integrati con il paesaggio circostante, cui sono associate tecnologie all’avanguardia nella costruzione e nella produzione. L’obiettivo di questo lavoro è ricostruire il processo di formazione di percorsi che uniscono il centro delle città storiche all’ambiente circostante, evidenziando i differenti contributi socio-culturali alla formazione dell’identità del territorio (tramite la costruzione di palazzi, dimore e strade - prima - e di atelier, cantine e frantoi -poi). Realtà che si amalgamano all’insieme di autenticità territoriali e contribuiscono a connotare il territorio, a rafforzare il senso di appartenenza dei suoi abitanti e a mantenerne viva la memoria storica.
2017
978-88-99930-02-8
La città, il viaggio, il turismo. Percezione, produzione e trasformazione (The city, the Travel, the Tourism. Percepito, Production and Processing)
2811
2816
Gemma Belli, Francesca Capano, Maria Ines Pascariello, Isabella Patti
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